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I Cristi infiorati “unici al mondo” illuminano Milano

30 settembre 2008 visto 1.243 volte 27 Commenti Scritto da

Non tutti sanno che nel nostro piccolo paese siamo conservatori di una tradizione unica al mondo nel suo genere. Sto parlando delle grandi croci lignee alte circa due metri e mezzo, ciascuna sormontata da una struttura di canne, in legno o in ferro, decorata con migliaia di fiori. Queste opere d’arte e di devozione prendono il nome di “CRISTI INFIORATI“, la cui tradizione risale già alla metà del dieciannovesimo secolo e che, ancora oggi, ci regalano sensazioni uniche durante la processione della Nostra Maria S.S. delle Grazie nel terzo sabato del mese Mariano.

Già da qualche anno i cristi infiorati stanno uscendo dall‘anonimato provinciale grazie ai vari inviti che giungono da altre diocesi, affascinate ed onorate al solo pensiero di veder sfilare nelle loro strade un segno della nostra cultura religiosa.

Dopo il Giubileo del 2000 a Roma e la trasferta di Lanciano, quest’ anno è arrivato un altro invito eccellente, quello della città di Cesano Boscone, adiacente al capoluogo lombardo, ove dal 12 al 22 settembre si è svolta la festa patronale sul tema “Alle radici della speranza“. Qui ogni anno la manifestazione prende nuovi sapori e nuovi colori, grazie anche all’ottimo lavoro del presidente del comitato dei festeggiamenti Salvatore Indino, che anno dopo anno sceglie le singole regioni italiane, da cui prelevare, anche se per pochi giorni, le tradizioni e le culture senza tempo che esse propongono. Uno degli intenti della festa è quello di creare un teatro all’aperto capace di suggestionare ed attirare anche il cittadino meno interessato in modo da rendere tutti protagonisti.

Alla regione italiana prescelta viene accostato anche uno stato europeo da cui cogliere altre tradizioni sia sacre che laiche; e quest’anno a partecipare è stata la Romania che ha portato una ventata di folklore e di gioia. Tutta questa multiculturalità va a rimarcare il bisogno di integrazione che la nostra civiltà manifesta, basta pensare che in questa edizione sono state invitate circa 700 persone tra le quali spiccano personalità istituzionali e religiose italiane e rumene.

Per il Lazio oltre ai nostri splenditi cristi, sono stati invitati anche i piccoli facchini della santa Rosa di Viterbo che in questa manifestazione hanno portato in spalla  la Madonna lombarda.

Nel realizzare questo articolo provo ancora una forte emozione dato che ho avuto l’immenso onore di partecipare all’evento, facendo parte di una delle quattro confraternite presenti, la confraternita dell’ “orazione e morte ” o semplicemente ” buona morte “; le altre tre erano il S.S. Sacramento, il S.S. nome di Gesu e gli Agonizzanti.

La nostra esperienza è cominciata nella mattinata di venerdì, quando una volta posizionati i cristi ancora spogli, abbiamo iniziato la decorazione manuale grazie anche alle migliaia di fiori prelevati ad Amsterdam. Vedere moltissime persone affascinate ed interessate al nostro paziente lavoro ci ha riempito di orgoglio e ci ha dato la consapevolezza che davvero stavamo creando qualcosa di unico al mondo. Divertenti sono stati anche i momenti della presentazione dove ci mostravano come i Maestri infioratori di Artena dediti a lavori certosini, e dico divertente perchè in moltissimi anni a nessuno è venuto mai in mente di dare una riconoscenza così, anche perché ad Artena realizzare questi cristi è diventato un abitudine e una passione forte che va sopra ogni appellativo ricamato da elogi. Naturalmente ciò ci ha fatto molto piacere e difficilmente scorderemo questa esperienza.

Durante il processo di infioratura della simbologia cristiana abbiamo visitato diverse chiese in modo da far conoscere la nostra tradizione anche ai quartieri più restìi a queste tematiche. Significativa è stata anche la visita all’istituto Sacra Famiglia, importante centro per diversamente abili della provincia milanese.

Dopo due giorni e mezzo di continuo lavoro è arrivata un’altra grande emozione, quella della processione mariana svoltasi domenica 21 settembre, preceduta dalla solenne messa presieduta dal Monsignor Petru Gherghel, vescovo cattolico di Lasi, padre Traian Valdman del patriarcato ortodosso rumeno di Bucarest e da don Luigi Caldera il nuovo parroco di Cesano Boscone.

Terminata la cerimonia religiosa ha preso inizio la sfilata a cui hanno partecipato oltre che ai nostri quattro  cristi infiorati, i gruppi bandistici delle città di Racale e Conversano (autori anche di spettacolari concerti di musica classica), il gruppo della comunità rumena in costume tradizionale e il gruppo dei facchini di santa Rosa di Viterbo.

Percorrere i circa due km e mezzo in processione è stata un’esperienza unica dato che a fare da contorno c’era un mare di persone stupite ed incredule dinanzi la loro splendida Madonna ed i nostri sgargianti cristi di cui già il solo peso e il modo in cui venivano portati( ” a traversa ” ossia con la croce inserita nella giberna di cuoio e stretta al petto con la forza delle braccia), suscitavano curiosità ed ammirazione per lo sforzo che andava e va a ricordare uno sforzo a noi tutti cristiani più noto.

Terminata la sfilata religiosa siamo tornati dinanzi la chiesa principale,quella di san Giovanni Battista, dove tutti i partecipanti e i cittadini hanno ricevuto la benedizione.

Questa esperienza, anche se è durata poco, sarà difficile da dimenticare non solo per il fatto spettacolare, cioè l’apprezzamento della nostra cultura, ma anche per le relazioni umane che abbiamo vissuto, infatti per quattro giorni siamo stati in contatto con persone veramente speciali, ospitali e disponibilissime che ci hanno trattato al disopra delle nostre aspettative.

Tutto questo va ancora a dimostrare che il nostro paese sta crescendo e che ha i mezzi per farlo in tutti i settori, per questo possiamo scherzare sui maestri infioratori ma dobbiamo essere consapevoli e soprattutto orgogliosi di avere una tradizione unica al mondo che come tale merita di essere conosciuta, senza però aspettare troppi fantomatici inviti ma proponendosi e pubblicizzandosi in diverse vetrine nazionali e internazionali. Non è una mia considerazione imprenditoriale dato che le culture e i pregi di un paese si mantengono meglio se conosciuti e apprezzati da tutti.

Come ultima cosa volevo ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questa manifestazione, soprattutto il comitato dei festeggiamenti della Madonna delle Grazie che ha  gestito l’organizzazzione in modo esemplare nonostante il grosso impegno.

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27 Commenti »

  • n. 1 - aschero ha detto:

    Alcune piccole considerazioni sull’intervento di cherno, il quale pur avendo partecipato a questo evento non mi sembra abbia centrato in pieno lo spirito e lo scopo di questa amena manifestazione.
    I cristi infiorati sono nati con struttura vegetale, il ferro o quanto altro è utilizzato perchè i moderni infioratori non sanno costruire il Cristo secondo la tradizione (cristari si nasce non si diventa)
    Il Cristo infiorato non “sfila”. Le modelle sfilano. Il Cristo infiorato segno del lavoro degli infioratori in onore della Madonna, partecipa ai riti di pietà popolare di cui è una manifestazione.
    I cristi infiorati non escono da un anonimato ma sono l’espressione di un fenomeno già argomento di studio dell’ Universita La Sapienza già dal 1986. Per poi essere argomento di un intervento in un convegno di studi del 2001 i cui atti sono stati pubblicati nella rivista edita da ERREFFE, per conto dell’Universita di Venezia ( Ricerca Folklorica N° 52).
    La “visita” all’Istituto della Sacra Famiglia, mi è stato riferito è stato il momento più importante di questo viaggio a Cesano Boscone. In quanto sono stati portati due Cristi infiorati nella chiesa dell’Istituto ove è stata celebrata una S. Messa alla presenza di una buona parte degli ospiti diversamente abili; mi si riferisce che non erano presenti tutti i componenti del gruppo “vacanze piemonte”. Forse in altre faccende impegnati.
    Proponendosi e pubblicizzandosi in diverse vetrine nazionali e internazionali. Che vuol dire? Caro scherno i Cristi infiorati sono stati sempre proposti come simbolo della nostra pietà popolare: Corpus Domini a Roma Due Volte, Lanciano, Via Crucis Quaresimale, due volte, udienza generale della Confederazione Nazionale delle Confraternite.
    Cesano Boscone, mi dicono è stata una delle tante, e non l’unica in quanto da te partecipata.
    Mi riferiscono che l’organizzazione è stata curata dal Comitato dei festeggiamenti della Madonna delle Grazie; non mi pare, anzi sembra sia stata la CONFRATERNITA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE che quando non è molto impegnata si diletta ad organizzare la Festa della Madonna delle Grazie.

    • n. 2 - cherno (autore) ha detto:

      Caro aschero, dato che a questa manifestazione religiosa hai partecipato anche tu, invece di puntualizzare sul mio stile di scrittura potresti esprimere l’esperienza dal tuo punto di vista.
      comunque:
      __ realizzare un cristo in canne di legno non è un impresa impossibile, anzi. Se poi sei convinto che portare il cristo sia segno di una manifestazione di pietà, prova a portare il cristo della buona morte, dato che è in ferro non per incapacità di realizzarne un altro più leggero in legno ma bensì per quello che trasmette e focalizza nella mente di chi lo porta. Per quanto mi riguarda sentire il peso di una croce addosso è molto più realistico, ma non per lo spettacolo ma per quello che ti scuote dentro. Ma alla fine sono punti di vista.
      __la parola sfilare indica una fila di persone che camminano una dopo l’altra…anche i fedeli sfilano o meglio una processione è una sfilata di fedeli(VOCABOLARIO DELLA LINGUA ITALIANA); diciamo che questa te la potevi risparmiare :)
      __un qualcosa argomentato da studi universitari non implica il fatto che sia famosa o passata alla storia.
      __alla s. messa c’erano soltanto due cristi perchè gli altri vacanzieri, nonchè tuoi conoscenti, erano in altre parrocchie più desolate dove addirittura mancano i preti e i bambini sono poco controllati…quel giorno il piazzale era pieno e quei bambini sembravano adulti…peccato che sei arrivato a cose fatte.
      __vacanzieri lombardi magari.
      __proponendosi e pubblicizzandosi…sta per farsi conoscere perchè tali opere d’arte meritano molto e ciò che è religioso non esclude la pubblicità, anzi.
      __mi chiamo cherno!!!
      __non è una gara a chi organizza meglio, se poi qualcuno vuole dei meriti specifici, si faccia avanti.

      Spero che dopo la tua approfondita analisi sul mio pensiero, scriverai qualcosa sulla manifestazione. Grazie

      • n. 3 - guido pangrazzi ha detto:

        Buon giorno
        io non sono artenese, ma sono convinto che i Cristi infiorati siano uno degli aspetti migliori della tradizione artenese.

        Al di la dell’aspetto religioso, sicuramente importante (spero che qualcuno approfitti del forum per spiegarlo) sono veramente belli.
        E’ emozionante aspettare in piazza della vittoria l’uscita dei vari Cristi che precedono l’uscita della statua della Madonna illuminata dal sole al tramonto.
        Inoltre poi sono esposti in tutte le Chiese (non sono sicuro se sono alla Chiesa del Rosario) e quando accompagno i miei ospiti non manco mai di farli ammirare.

        Grazie a tutti i “cristari” per il loro lavoro

        • n. 4 - Giuditta ha detto:

          …perdonami ma devo fare una piccola correzione… la processione si svolge, tecnicamente parlando, il sabato che precede la terza domenica di maggio, si tratta quindi del terzo sabato non della seconda domenica.
          Complimenti per l’intervento!

          • n. 5 - roberto ha detto:

            Aschero non sono d’accordo con quello che dici “cristari si nasce non si diventa “ soltanto perché tu sei un cristaro di terza generazione e forse anche l’ultimo visto che non ai eredi cosi facendo i cristari ad artena andrebbero a scomparire .
            Io sono un cristaro di nuova generazione (penso di potermi considerare cristaro dopo più di 22 anni ho no?) e non vedo nessuna difficoltà nel costruire un cristo tradizionale oppure uno moderno la nostra scelta di costruire un cristo moderno oggi e legata soltanto al fatto che cosi facendo possiamo sbizzarrirci di più nelle composizioni floreali.
            Io sono cristaro per scelta e non per tradizione come la maggior parte di voi tradizionalisti ma forse sarà proprio per questo che quando vado in processione ci vado con devozione e non perché “cè evà paremo”.
            Giuditta scusami se sono puntiglioso ma che cosa accadrebbe se il primo di maggio fosse domenica?

            • n. 6 - cherno (autore) ha detto:

              @Giuditta scusami hai ragione, grazie della correzione :)

              • n. 7 - aschero ha detto:

                mi piace questo interloquire(sic!!) cosi almeno riusciremo a capire il “fenomeno” Cristi Infiorati.
                Qualche piccola precisazione: le canne non sono di legno e non c’è relazione tra il “peso” e il significato del cristo infiorato; la pietà popolare è….. (http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20020513_vers-direttorio_it.htm) per le altre considerazioni in risposta alle affermazioni di roberto le lascio nella “penna” come affermò Manzoni. Il cristaro non è per tradizione ma perchè contiunua ad interpretare il significato profondo per cui nascono. Non esiste nelle manifestazioni di religiosità popolare, la modernità; ma la continuazione di una ritualità che ha le sue radici storiche e culturali di un popolo. Per esempio, e non a caso, riallacciandomi ad un mio precedente intervento, i materiali per la costruzione debbono essere di natura vegetale e raccolti nei campi e nei boschi, con sacrifico, rinunciando al sonno, n’guazzennose le ………., rinunciando al lavoro per dedicarsi a l’opera di costruzione. La religiosità popolare pur intrisa di forti emozioni, non rappresenta la Devozione alla Madonna. Ben altro ci viene richiesto come cristiani cattolici, compreso il non “sfilare” ma partecipare con devozione ai riti del mese di maggio; prima e dopo il famoso sabato. E su questo vorrei dire che questa grande emozionalità fatta di forti senzazioni dovute al “peso” o alla lacrima al momento dello svelamento della Sacra Immagine, ci fosse manifestata per tutto l’anno. E su questo essendo per mia natura leggermente protestante, l’abolizione di queste manifestazioni per qualche anno riporterebbe tutto nei canoni del buon senso e dell’ essenzialità del nostro essere cristiani.
                Per quanto riguarda l’aspetto culturale vi sono state diverse pubblicazioni, qualora questo blog volesse metterle a disposizione possono essere fornote in formato pdf.
                P.S. mi scuso per cherno e scherno

                • n. 8 - Giuditta ha detto:

                  Rispondo a Roberto.
                  Il ragionamento è semplice… prendi il calendario nel mese di maggio e ti domandi: “Quante domeniche ha Maggio?” Inizi a contare dalla prima domenica che vedi. Quando ci arrivi fai un passettino indietro e prendi quel sabato che indica il tuo ditino. Nel tuo caso particolare, cioè che il primo maggio sia domenica, vale la stessa regola; parti dal primo maggio e conti! E comunque dovresti saperlo visto che fai parte della confraternita da tempo… Altra cosa, io concordo con quello che dice aschero; primo perché lavoro come cristara della mia confraternita da quando avevo sei anni; secondo perché le TRADIZIONI non si chiamerebbero così se non fossero rispettate come tali, e terzo… ho avuto l’onore di andare a Milano…

                  • n. 9 - cherno (autore) ha detto:

                    Caro aschero avrei tantissime cose da dire ma non voglio aiazzare polemiche, dato che risulterebbero inutili e fuori discorso. Chiedo a te e a Giuditta di parlare una volta per tutte della vostra esperienza, visto che l’avete vissuta in prima persona. Quando parli di abolire mi ricordi lo stupendo e coinvolgente articolo di vit61, ma dopo la parola abolire vanno inserite una serie di precisazioni e proposte, senza racchiudere tutta l’erba nel famoso fascio(abbiamo la sezione riceviamo e pubblichiamo, fai la tua proposta e esprimi le tue motivazioni come hanno fatto vit61, Rodolfo ecc..). Ognuno vive la propria esperienza come vuole e non può essere giudicato riguardo il suo interiore se non lo esprime. Non penso che fra tutti i partecipanti alla processione, soltanto tu sei giusto e esemplare, anzi molte persone, hanno dimostrato quanto siano attaccate alla fede e nn alla tradizione come tu espliciti.
                    La festa religiosa non è una tradizione ma un modo collettivo per avvicinarsi a Dio e via dicendo.
                    La religione cristiana nasce da una pietra e da una “mascella di legno” e questo indica che non dovresti essere tu a proteggerla ma bensì ogni cristiano che la interpreta secocondo il proprio modo di essere senza tralasciare il vero significato. Stiamo intraprendendo un discorso basato sulla meritocrazia di appartenenza ad una confraternita e non mi pare il caso, ribadendo il fatto, che vivere la vita propria non è un imposizione ma un dono e il fatto che si discuda sul modo di vivere la cristianità mi da fastidio, semplicemente per il fatto che ci riporta indietro di 13 secoli. Per concludere, la pietà popolare non è una definizione o una legge…la pietà popolare è un fenomeno e un tratto endemico di un popolo cristiano, mussulmano, induista o buddista che sia, non ha canoni e prescrizioni. La pietà non è descrivibile e ne studiabile, la pietà è il nostro my self che soltanto ognuno di noi conosce e non è,purtroppo per te, sindacabile da nessuno. Perciò vai in processione in pace con te stesso e non pensare agli animi degli altri…

                    • n. 10 - cherno (autore) ha detto:

                      Ho dimenticato una cosa:realizzare un cristo non vuol dire rinunciare a vivere e inzaccherarsi. Durante il momento in cui viene realizzato il nostro cristo si crea un atmosfera di soliedarità e di giovialità che non puoi comprendere, dato il numero dei tuoi confratelli…forse pari a tre. L’impegno è enorme ma in tante persone pesa di meno, ma non stiamo li a sindacare su chi più o meno fa. Ai tuoi occhi non saremo un esempio da seguire, e nemmeno lo voglio, ma rimane il fatto che l’atmosfera che si viene a creare in determinate situazioni è molto più vicina agli insegnamenti di Cristo che nemmeno immagini. La fede è preghiera ma con innumerevoli altre situazioni che se solo hai letto la bibbia puoi comprendere. L’ ho letta sotto occhio storico( non tutta) e ci sono significati che vanno oltre la prassi concettuale della preghiera.

                      ps. Il tuo sic!! come devo interpretarlo?

                      • n. 11 - ignoto ha detto:

                        Aschero, vedo che hai bisogno di ripassare la geografia

                        • n. 12 - ignoto ha detto:

                          aschero se sei cosi forte a costruire i cristi apri una scuola !!
                          per tali costruzioni!!!
                          o per te nessuno al mondo sarà capace di realizzarlo !!!!
                          caro aschero scendi dal piedistallo
                          e ricodate da refatte la coroglia!!!!!!!!!!!
                          ciao a presto

                          • n. 13 - shadow ha detto:

                            ciao Ignoto, come dicevi questa sera, quando si va in giro insieme per un evento, una partita o una corsa si condivide tutto bene o male. Senza criticare nessuno.

                            • n. 14 - Giuditta ha detto:

                              …ne state facendo una questione personale e state ponendo il problema su piani diversi…in questo momento è come se foste in competizione, tentando di guadagnare dei punti per una vittoria di cui non si sa il premio! E questo non dovrebbe accadere. Piantatela di nascondervi dietro a un computer e parlatene faccia a faccia! (cosa che non avete fatto fino ad adesso!)
                              Per quanto riguarda la mia esperienza personale…inutile dire che è stata bellissima e che la rifarei molto volentieri, in particolare la messa all’istituto Sacra Famiglia… ma, preferisco tenerla per me, perché ancora adesso mi commuovo a pensarci figuriamoci a descriverla!

                              • n. 15 - roberto ha detto:

                                Giuditta ti chiedo di nuovo scusa ma non mi ai risposto forse per non contrardirti visto che se il 1° maggio viene di domenica il sabato antecedente la terza domenica sarebbe il secondo scusami ancora se sono puntiglioso.
                                Io non c’ero per mia scelta a Milano

                                • n. 16 - Diego ha detto:

                                  scusate se intervengo ma concordo quasi su tutto con cherno… è inutile che ci si mette di fronte a una situazione in cui si pretende di avere dei diritti di ereditarietà o di capacità… vi ricordo soltanto che Gesù, ai farisei che ritenevano di essere loro soltanti i dignitari della vera fede, non gliele andava a raccontare, e nessuno Gli credeva, perchè veniva dalla Galilea, cioè una regione dove “non può mai nascere nulla di buono”. Gesù stesso ricorda che i “sapienti” si confonderanno nelle loro stesse idee, mentre i “piccoli” vivranno in Dio. Se non ci mettiamo nell’umiltà dell’essere “piccoli” su questa terra (guardate San Francesco di cui oggi ricorre la festa), mai saremo veramente nella Grazia di Dio.
                                  Mi permetto di rispondere a Roberto con una semplice risposta: se il 1° maggio è domenica la processione viene fatta sabato 14 maggio, perchè la Madonna delle Grazie si festeggia la terza domenica di maggio. La processione in realtà è la preparazione alla festa. Cmq basta che vai alla chiesa di Santa Maria dove c’è , a lato dell’ingresso, la bolla del Parroco del ’700 (mi sembra), dove indice la festa per la 3^ domenica di maggio, e la processione da celebrarsi la sera prima (non sai che, liturgicamente parlando, quando si fa sera è come se già fosse il nuovo giorno?)

                                  • n. 17 - aschero ha detto:

                                    mi tocca esprimermi sull’esperienza di Cesano Boscone, lo faccio di malavoglia in quanto la reputo la peggiore sotto certi aspetti ed estremamente positiva per certi altri.
                                    Pur essendo avvezzo a queste manifestazioni extraterritoriali, ogni volta che vengono trasferite le nostre espressioni culturali, provo una specie di senso di colpa.
                                    I cristi hanno la loro valenza se costruiti in quel periodo, con quei fiori, con nelle orecchie il martellare di S. Croce, in quel clima di ridente fraternità che ci accompagna a maggio. Tutto ciò che è stato scritto in occasione della “trasferta” a Cesano Boscone, fosse stata scritta a maggio credo che sarebbe successa una specie di guerra civile. Anzi credo che nessuno di noi si sarebbe permesso minimamente di esprimere e criticare quanto detto in questo blog.
                                    Voglio essere serio e tantomeno polemico:
                                    Il fato di costruire i cristi fuori dal tempo e dal luogo canonico in cui sono nati non ha generato poco di positivo.
                                    Non c’è lo spirito “Maggiolino”, non c’è uno scopo, un motivo; tutto è gudato dall’opportunità o dalla convenienza di costruire i cristi altrove. L’unica nota positiva, a Cesano Boscone, è stata la S. Messa con i ragazzi dell’istituto Sacra Famiglia di Cesano, e mi dispiace se non c’eravamo tutti. Avremmo vissuto un esperienza unica che andava bel oltre di quella citata da cherno nel suo primo post. Durante la S. Messa facevo delle considerazioni: stasera ci sarà la processione ma per me potevo tornare pure ad Artena, avevamo fatto felici degli infelici con la nostra presenza, l’altro non contava. Mi spiace se non c’eravate e forse nemmeno mi interessa di questo, ma avete perduto il meglio del nostro viaggio. Il caro Salvatore Indino mi ha confessato, che pur essendo abituato a queste persone che vivono in questo istituto, di aver “saccagnato” (pianto) di fronte a quanto stava accadendo. Immaginate 150 persone con gravi problemi fisici e psicologici, accompagnati da altrettanti volontari che pregano insieme senza l’ausilio delle parole, ma con i gesti sollecitati dal celebrante. Ragazzi, al diavolo le manifestazioni di pietà popolare, eravamo nella realtà del nostro essere cristiani. Nessuno si aspettava una cosa del genere e questa esperienza è stata travolgente. Vorrei inserire delle foto ma spiegatemi come fare, ve ne sarei grato. Gli altri commenti sulle cose negative non le cito, non avrebbero nessun valore; lascerebbero il tempo che trovano. Anche perchè noi abbiamo fatto da cornice come le bande e tant’altro.

                                    • n. 18 - D@dd@ ha detto:

                                      State facendo un sacco di confusione, battibeccando sulle cose più inutili!
                                      Aschero, non capisco perchè tu abbia alzato questa inutile polemica contro l’articolo di cherno!!

                                      Vorrei farti notare delle piccole cose.

                                      Per quanto riguarda l’argomento che sembri aver studiato a memoria (quando posti un link dovresti leggere tutto quello che c’è scritto, non solo le definizioni a tuo piacimento), ossia quello dei riti di pietà popolare, vorrei farti notare che questi elementi hanno passato delle epoche, non sono rimasti sempre uguali, si sono EVOLUTI.

                                      Infatti, dopo l’era moderna, con la diffusione del pensiero “De imitatione Christi”, tali riti sono orientati verso l’individualità dell’essere, quindi avviene un distacco dal “mondo”, con la conseguente attitudine ad “ascoltare la voce del Maestro”: non sembra anche a te che quando cherno dice “sentire il peso di una croce addosso è molto più realistico, ma non per lo spettacolo ma per quello che ti scuote dentro” si riferisca proprio a questo?

                                      Riporto le tue parole: “La religiosità popolare pur intrisa di forti emozioni, non rappresenta la Devozione alla Madonna. ”

                                      Riporto la definizione di religiosità popolare dal tuo link:”La realtà indicata con la locuzione “religiosità popolare” riguarda un’esperienza universale: nel cuore di ogni persona, come nella cultura di ogni popolo e nelle sue manifestazioni collettive, è sempre presente una dimensione religiosa. Ogni popolo infatti tende ad esprimere la sua visione totalizzante della trascendenza e la sua concezione della natura, della società e della storia attraverso mediazioni culturali, in una sintesi caratteristica di grande significato umano e spirituale”
                                      Inoltre ti ricordo che la parola Devozione, se proprio vogliamo essere precisi, indica “la profonda venerazione per la divinità, un mistero religioso” e “raccoglimento proprio delle manifestazioni di fede, degli atti di culto”..dal dizionario della lingua Italiana.

                                      Manifestazione di Religiosità popolare, quindi, non vuol dire solo “grande emozionalità fatta di forti senzazioni (s) dovute al “peso” o alla lacrima al momento dello svelamento della Sacra Immagine”… (descrizione la tua che trovo al quanto cinica) ma ha un significato personale, che ognuno vive a modo suo e che nè tu nè io possiamo stare a giudicare. Ognuno si vive la fede che porta nel cuore a modo suo.

                                      Quando affermi che bisogna “partecipare con devozione ai riti del mese di maggio; prima e dopo il famoso sabato” ti do pienamente ragione…peccato che i “riti” suddetti non si svolgono solo nel mese mariano.
                                      Come ogni anno la Sacra Immagine della Madonna delle Grazie è stata scoperta per la ricorrenza del “Santissimo Nome di Maria”, il 12 Settembre c.a., e quella sera (come sempre) è stato fatto il bacio al piede della Madonna. Io, come ogni anno, c’ero… e tu? Mi sembra di non averti visto. Che fai, predichi bene e razzoli male?

                                      Passiamo all’articolo, che hai obiettato in quasi tutti i punti:

                                      1) Quando il ragazzo scrive “Già da qualche anno i cristi infiorati stanno uscendo dall‘anonimato provinciale …” si riferisce a “degli inviti” quindi intende che stanno uscendo FISICAMENTE. Che poi siano state condotte delle ricerche e pubblicate su riviste di Folklore mi fa piacere, perchè almeno dove non arriva la vista arriva la cultura, il cartaceo ;) !

                                      2)Per quanto riguarda “La “visita” all’Istituto della Sacra Famiglia”, che tu dici sia stata importante, non capisco perchè devi ribadirlo se… sull’articolo è riportata! … “Significativa è stata anche la visita all’istituto Sacra Famiglia, importante centro per diversamente abili della provincia milanese”.

                                      3)Tu dici che “Qualche piccola precisazione: le canne non sono di legno e non c’è relazione tra il “peso” e il significato del cristo infiorato”: da come tu ci insegni nella guida da te realizzata, risalente al 2000 “I cristi infiorati di Artena” (che ho letto ed ho trovato molto interessante, allora come oggi stesso): “attualmente la struttura viene utilizzata più volte, sostituendo le canne eventualmente rotte [...] (le canne vecchie, più leggere, presentano il vantaggio di incidere in misura minore sul peso complessivo del crocifisso infiorato”… allora, riprendendo il fatto del “De imitatione Christi”, se qualcuno lo vuole fare più pesante per una sorta di “sacrificio” dedicato alla Madonna, può farlo, non devi essere di certo tu a criticare… Proprio tu che da vecchio volpone cerchi di farlo più leggero di tutti??

                                      4)”Per esempio, e non a caso, riallacciandomi ad un mio precedente intervento, i materiali per la costruzione debbono essere di natura vegetale e raccolti nei campi e nei boschi, con sacrifico, rinunciando al sonno, n’guazzennose le ………., rinunciando al lavoro per dedicarsi a l’opera di costruzione”… perchè, come tu ci insegni nel tuo libro…”L’usanza di rescì an piazza” è prerogativa di chi, all’alba del Sabato, è andato a cogliere ‘lo ruscio’”…QUINDI TE VA’ NGUAZZENNO PE RESCì AN PIAZZA!!!!Non sono solo gli altri allora malati di protagonismo!

                                      …e la finisco qua perchè mi sono stufata…

                                      Questo non è per dissacrare quello che fai, ma solo per farti capire che le prese di posizione, a volte, non sono poi così redditizie…

                                      ps: Degli aneddoti di cui parli nel tuo libro ne ero già a conoscenza, però ho voluto riportarli con le tue stesse parole.

                                      @Diego…Quoto di pari passo il tuo interessante intervento, solo che la processione il prossimo anno è il 16 Maggio, no il 14!!1

                                      • n. 19 - D@dd@ ha detto:

                                        Aschero, ho letto adesso il tuo ultimo post, il pc non me lo aveva caricato.
                                        Ma invece di aizzare polemiche inutili sulle tradizioni fin dall’inizio, dicendo “cristari si nasce” e compagnia bbella, potevi esprimere fin da subito il tuo stato d’animo in merito alla manifestazione. A stò punto non capisco davvero la motivazione di aggirare il vero punto di sfogo, facendo scatenare una flotta di post sulla costruzione dei cristi, i materiali ecc ecc…
                                        Così le porti fuori strada le persone… e non ci si capisce più nulla.

                                        • n. 20 - nnn ha detto:

                                          ma la volete smettere di criticare qualsiasi cosa viene fatta dentro o fuori il paese poi ci lamentiamo che artena non cresce , dovreste essere orgogliosi di far conoscere le nostre tradizioni religiose e colturali anche altrove.

                                          • n. 21 - giuditta ha detto:

                                            @ giuditta: scusami..ma come mai ti presenti con il mio stesso nome?? Non LO AVEVO MAI VISTO NEGLI ALRI POST…MA FORSE è SOLO UN CASO…scusani ancora ma sono curiosa..

                                            • n. 22 - giuditta ha detto:

                                              @giuditta: dici che gli altri si nascondono dietro un computer …e tu ti nascondi copiando il nome degli altri????? non si fa così ragazza… ma forse hai solo poca fantrasia!!! Non ero mai entrata in questo blog…altrimenti me ne sarei accorta prima, non ho avuto tempo negli ultimi giorni di stare al computer….

                                              • n. 23 - jozmile ha detto:

                                                @guiditta x 2: Vi ricordiamo che gli amministratori del sito possono vedere le caselle email usate per mandare il messaggio e il numero dell’ip che identifica il computer dal quale è stato mandato il messaggio nella rete internet.

                                                In base a questo, volendo buttare un pò di acqua sul fuoco, posso suggerire che si è trattato di un caso di omonimia. Per evitare altre situazioni imbarazzanti come questa in futuro, vi suggerisco di scegliere nickname più particolari.

                                                @cherno: sorvolando sulla disputa che questo articolo ha suscitato, volevo complimentarmi per l’articolo e per le foto pubblicate. E’ davvero un ottimo lavoro ;)

                                                @nnn: come ripetuto più e più volte, questo spazio serve a confrontarsi sugli argomenti e dal confronto nascono sempre (si spera) critiche costruttive. Altrimeti potremmo anche disattivare i commenti e riportare solamente gli articoli.