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Indagini sul GAIA: Chi sono gli indagati

Dai quotidiani nazionali apprendiamo i nominativi e le rispettive imputazioni mosse dal pm Giuseppe Travaglini:

  • Roberto Scaglionee (ex presidente del cda), Livio Fantei (ex direttore generale), Pinuccio Colleo (ex direttore gestione servizi), Loreto Ruggeri (ex consigliere cda), Luigi Sposi (ex consigliere), Maurizio De Cinti (ex revisore dei conti e presidente del collegio dei sindaci), Alberto Ciaschi (ex sindaco del Consorzio) e Mattia Papaleo (ex sindaco) «si sarebbero appropriati di 8 milioni e 255 mila euro, il residuo di un mutuo di 33 milioni e 300 mila, erogato al Consorzio Gaia dalla Cassa Deposito e Prestiti nel 2002 per l’acquisto dell’impianto di termovalorizzazione Mobil Service». In concorso tra loro, dopo aver ottenuto finanziamenti della Cassa Depositi e Prestiti a Gaia con false fatturazioni e la duplicazione delle spese «avrebbero indotto in errore la stessa Cdp sulla reale e occulta destinazione delle somme erogate, legittimando la richiesta di nuove erogazioni, impedendo le procedure di recupero, procurandosi un profitto di circa 35 milioni di euro, con danno di pari importo per l’ente pubblico». In particolare si parla di un mutuo di 33 milioni e 450 mila euro erogato per il completamento di MobilService (il termovalorizzatore) stornato dai conti del MobilService alle casse del GAIA e di altre fatture che non avrebbero inerenza con l’oggetto del finanziamento o che non trovano affatto riscontro nei libri contabili. A questo va aggiunto un altro finanziamento di 31 milioni e 250 mila euro concesso per la costruzione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti per la realizzazione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani che è tuttora inesistente.

    A ciò si aggiungono 450 mila euro come parte di un finanziamento concesso per un impianto di aspirazione e utilizzo di biogas e 413 mila euro per la costruzione della centrale elettrica di termovalorizzazione di E.P. Sistemi, che non trovano riscontro contabile.

  • Roberto Scaglione e superpippo (amministratore unico della stocazzo s.p.a.) avrebbero ottenuto dalla Regione un finanziamento di 12 milioni e 800 mila euro per l’accordo quadro del 2005 tra il Gaia e la Fiuggi Terme, ma ne avrebbero utilizzato solo una parte appropriandosi dei rimanenti 9 milioni e 100 mila euro.
  • Domenico Frasca (consulente contabile di Consorzio Gaia) «per aver redatto una falsa perizia la quale apportava rivalutazioni alle poste patrimoniali sovrastimate al fine di compensare il risultato negativo della gestione» mentre era esperto designato dal presidente del Tribunale di Velletri per la redazione della perizia di stima del patrimonio aziendale di Gaia. A Scaglione, inoltre, viene contestato di aver versato, o promesso di versare, 1 milione e 100 mila euro a Frasca come parcella per prestazioni professionali al fine di indurre Frasca al compimento di atti contrari al suo dovere di pubblico ufficiale.
  • A tutti i 24 indagati, tra cui figurano Maurizio Bondatti (ex consigliere cda), Guido Citarelli (ex sindaco), Renato Gavasci (ex componente cda), Oreste Gentili (ex consigliere Cda), Massimo Guerra (ex consigliere cda), Vincenzo Naso (ex consigliere cda), Giovanni Pascone (ex sindaco), Andrea Pizziconi (ex sindaco), Enzo Retrosi (ex sindaco), Giampietro Rinaldi (ex consigliere cda), Vincenzo Rossetti (ex presidente cda), Giuseppe Torti (ex presidente cda), Luca Tummolo (ex sindaco) e Luigi Visconti (ex amministratore delegato) la Procura di Velletri contesta «di aver agito in concorso tra loro e in tempi diversi per determinare l’applicazione dell’amministrazione straordinaria del Consorzio Gaia distraendo oltre alle somme indicate in precedenza la somma di 5 milioni di euro per un preliminare d’acquisto d’immobili; 1 milione e mezzo come caparra per l’acquisto della sede del Consorzio e 750 mila euro per l’acquisto di Fema Sud».

Un grazie a questi signori: è soprattutto per colpa loro che ci ritroviamo con questi importi stratosferici per un servizio appena sufficienti. Grazie.

Non ci resta che sperare nella fermezza della Giustizia.

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Articolo sul Il Tempo