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Gaia, ora tocca agli onorevoli Nuovi avvisi di garanzia in arrivo. Salirebbero a sessanta gli indagati

COLLEFERRO L’operazione «Cash cow» non si ferma. Indiscrezioni darebbero per imminenti ulteriori 36 avvisi di garanzia, il coinvolgimento di politici e, forse, anche provvedimenti di custodia cautelare.
L’inchiesta vede rivolgere ai primi 24 imputati accuse pesanti come quella di peculato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, corruzione: più di duecento i finanzieri che hanno compiuto il blitz l’altro giorno in tutta Italia, sequestrando anche beni per oltre 52 milioni di euro a nove degli indagati.

Ma non sembrano ora i soli che dovranno rispondere del loro operato: infatti i primi 24 indagati, tra cui figurano ex amministratori del Consorzio, presidenti e membri del Cda, revisori contabili, sindaci, saranno presto in buona compagnia. Almeno stando a quanto trapelato ieri da ambienti vicini alla Procura di Velletri. I nuovi 36 avvisi dovrebbero giungere a persone informate sui fatti, probabilmente a coloro che approvarono i bilanci o trattarono con Gaia su diversi livelli. Sempre alcune indiscrezioni parlano di tre richieste di autorizzazioni a procedere che dovrebbero giungere in Parlamento nei prossimi giorni e che sarebbero l’apice e il punto terminale dell’inchiesta.
Di questa inchiesta l’epicentro sono i sostanziosi mutui che Cassa Depositi e Prestiti – la cui sede è stata visitata dai finanzieri che hanno posto sotto sequestro molti faldoni di documenti – ha erogato a Consorzio Gaia per la costruzione di impianti e che, invece, pare abbiano preso altre vie delle quali ora la Guadia di Finanza sta cercando i terminali di arrivo. Nel decreto si parla continuamente della distrazione di parte dei fondi che venivano concessi a Gaia: circa 4 milioni per la costruzione di uno dei termovalorizzatori (quello di Mobil Service), oltre 31 milioni per il mai realizzato impianto per lo smaltimento dei rifiuti: cifre che sommate alle altre superano i 50 milioni di euro.
E in questa parte dell’inchiesta appaiono anche i nomi di due società: la Pianimpianti e la tedesca Lurgi Energiee und Entsorgung. Entrambe già coinvolte nell’inchiesta del 2005 della Finanza di Bolzano che individuò un giro di tangenti connesse alla costruzione dei due termovalorizzatori di Colleferro, dopo l’accertamento di fatture false per 1,5 milioni di euro nella contabilità di due aziende, la International Supply of Spare Parts di Brunico e la Ecoplanet con sede a Lussemburgo, oltre che una società registrata a Dubai, la Tecnical Associates. L’inchiesta, che portò all’arresto dell’ex presidente di Gaia, Roberto Scaglione, nel maggio scorso ha visto la richiesta di rinvio a giudizio dello stesso Scaglione e il patteggiamento della società Lurgi, che si è anche offerta di pagare al Comune di Colleferro eventuali danni riconducibili ai termovalorizzatori.
In questo caso, nell’attuale inchiesta, l’importo delle fatture contestate agli imputati ed emesse dalle due società si aggira intorno ai 4 milioni. Sempre collegati ai mutui di Cassa Depositi e Prestiti sono altre spese relative a lavori di ordinaria manutenzione della discarica di Colle Fagiolara. Più consistente è l’elenco delle fatture contestate emesse dalla Scau Ecologia srl, relative a cassonetti o automezzi. Ora pare lecito chiedersi se i sindaci dei Comuni che hanno votato i bilanci siano stati consapevoli di quanto stavano approvando.

Stefano Gelsomini/IL TEMPO

  • elhombrito

    LA COSA PEGGIORE è PENSARE CHE TUTTI I SOLDI CHE NOI CITTADINI DI ARTENA ABBIAMO DOVUTO SBORSARE CON L’AUMENTO DELLA TARSU SIANO ANDATI NELLE TASCHE DI QUESTI ALLEGRI SIGNORI, E NON TRADOTTI IN MIGLIORAMENTI DEI SERVIZI.

  • Tarallucci e Vino

    CE POSSA DA N’GORBO SICCO!!!!

  • Guido Pangrazzi

    Complimenti alla Guardia di Finanza e ai Magistrati che hanno svolto le indagini.
    Continuare a lavorare senza tregua pur sapendo che è altamente probabile che tutto cadrà in prescizione è veramente ammirevole.

    Continuate così, in ogni caso chi gode della prescrizione non fa una bella figura.

  • jozmile

    Io spero che questi fondi sottratti vadano a ripianare il buco di bilancio del GAIA, in modo da ridurre i debiti e sperare in una riduzione graduale della Tassa sui Rifiuti.