Artena OnLine

Le spese folli di Artena.

 Questa sicuramente è stata l’amministrazione del fare. Ma fare cosa?
La panoramica dei vari progetti autorizzati da questa giunta è ampia ma noi ci teniamo a farne un piccolo riassunto per poi approfondire in seguito i più evidenti squilibri tra costo e fine.
Iniziamo con l’asilo di Valle dell’Oste che è stato centro di dibattiti e discussioni.
Avremmo voluto fare un lavoro migliore e più accurato ma gli atti tendono a sparire dal sito del comune abbastanza in fretta (per questo almeno sono efficienti).

Asilo di via Valle dell’Oste: sembra che ci siano due appalti su questo edificio, necessario in un’area carente di asili comunali, in cui i genitori sono costretti a lasciare i loro pargoli in asili privati dal costo elevato. Due appalti sembrano comunque eccessivi…
Ecco infatti un commento dell’assessore Augusto Angelini in merito: “Oggi i genitori di quest’area
si rivolgono ai privati. Domani potrebbe esserci l’alternativa del pubblico ma dovremo fare
un bando e i costi si annunciano alti. Ci batteremo per ottenere i finanziamenti, ma con i nuovi provvedimenti la strada è in salita”.
Che la strada sia in salita per ottenere dei finanziamenti non dovrebbe preoccupare visto che per costruire il nuovo asilo ci si è avvalsi di due contributi della regione che stanziò tra il 2004 e il 2005 somme per 250.000 euro per sostenere il restauro dell’asilo della Contrada Maiotini (in ne sono stati spesi circa 20.000).

Il resto del finanziamento è stato utilizzato per l’asilo di Valle dell’Oste con l’aggiunta di altri 260.000 euro a carico del comune, in quanto la cifra prevista era di mezzo milione totale. Tale cifra non sembra comunque sufficiente a coprire le spese anche se il contratto d’appalto, assegnato con il 2% del ribasso, prevedeva una spesa totale di circa 400.000 euro.

Tanto che si è previsto il rialzo della somma a “466.320 euro al netto del ribasso offerto del 2%, comprensivi di 19.900 euro di oneri per la sicurezza”, per poi giungere ad una nuova svolta il 13 Luglio 2011, giorno funesto in cui il dirigente dell’ufficio tecnico firma una determina che non viene poi pubblicata, con cui si affida un secondo appalto alla stessa ditta non attraverso una pubblica gara ma per una articolo (il 57comma 5) del Codice dei Contratti, finanziato con un mutuo acceso alla Cassa Depositi e Prestiti che ovviamente verrà pagato dai cittadini.

Cittadini che vedono lievitare ancora il costo di quell’asilo visto che un’altra determina di ottobre modifica il quadro economico per aggiungervi lavori imprevisti che fanno lievitare il secondo appalto da 205.000 euro a 300.000 più 27.000 euro di arredo.

Un asilo comunale è costato 885.000 euro e fumose sono state le gare per assegnare l’appalto (quando ci sono state).

Un bel traguardo per chi usa come parola d’ordine la “trasparenza”.