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Dimensionamento scolastico, un estremo tentativo.

Dimensionamento scolastico, un estremo tentativo.

Ieri si è tenuto al Granaio un tavolo tecnico a porte aperte per cercare – e trovare in extremis – un modo per salvare l’Istituto Comprensivo Stefano Serangeli, oggi sottodimensionato, a rischio perdita di autonomia.

All’incontro hanno partecipato intervenendo: le due Dirigenti della De Gasperi e della Serangeli, Michelangeli e Carrubba; il Presidente del consiglio regionale, Daniele Leodori; l’ex sindaco ed ex dirigente scolastico Maria Luisa Pecorari; Felicetto Angelini (opposizione) e Silvia cartocci (pd); il sindaco Mario Petrichella e l’assessore alle politiche sociali Augusto Angelini. Presenti anche altri componenti della maggioranza, e genitori e insegnanti tra il pubblico.

 

In apertura è stata fatta una sintesi superficiale di ciò che è successo negli ultimi mesi, dalla legge sul dimensionamento scolastico a oggi. Senza approfondire, senza dire come siamo arrivati a questa situazione più volte definita “d’emergenza”. Noi diciamo che “d’emergenza” ci è diventata. Che evidentemente ci sono delle responsabilità, e che bisogna capire di chi sono. Leodori ci trova d’accordo quando dice che  ”bisogna dare risposte che i cittadini attendono e fare il meglio per i nostri ragazzi”.

Alla fine del post troverete delle domande. Andiamo con la cronaca degli interventi di ieri.

 

L’amministrazione comunale di Artena, nelle persone di Augusto Angelini e Mario Petrichella, ha ribadito la ferma volontà di mantenere due istituti comprensivi sul territorio, e di voler quindi scongiurare il sottodimensionamento e la conseguente perdita d’autonomia della Serangeli (è quello che dicono da mesi). Lo storico istituto comprensivo di Artena, infatti, non arriva alle 600 unità necessarie per definirsi tale. È fermo a 556 iscritti.

Allora ciò che l’amministrazione chiede è di bilanciare il numero dei bambini tra i due istituti, lasciare per quest’anno ogni cosa al suo posto (come già ordinava l’ufficio scolastico regionale in una lettera del 25 gennaio scorso), ogni istituito al suo posto, e lavorare a un nuovo piano di dimensionamento per l’anno 2014/2015. Cosa fare per rendere questa cosa possibile, per avere i numeri? Un (citiamo testualmente) “travaso di bambini”. Un trasferimento di una classe di materna o elementare – questa la proposta di Leodori, la chiama “scelta coraggiosa” – dalla de Gasperi alla Serangeli. Lo hanno chiamato “trasferimento di gestione”, chiarendo solo alla fine che le responsabilità civili e penali e la tutela di quei bambini passerebbero alla Serangeli. Ciò che già sta succedendo è che alcuni genitori stanno “spostando” volontariamente i propri figli dalla de Gasperi alla Serangeli. Michelangeli ha dato il nullaosta a chi glielo ha chiesto. Ha fatto riunioni per invitare i genitori a iscrivere i bimbi alla Serangeli. Dice di essersi “trovata con una valanga di iscrizioni”. Nel suo istituto formerà tre prime medie. Tenete a mente questa cosa. Petrichella interviene e dice “avevo chiesto tempo fa se era possibile formare una sola sezione per dare numeri alla Serangeli. Questo serviva. Oggi il problema esiste. Daniela (Michelangeli) non sto dicendo che è colpa tua”.

 

A questo punto i presenti si mostrano tutti un po’ dubbiosi. La Carrubba pensa non ci siano né numeri, né tempi. Pecorari dice “gli organici si definivano entro oggi”, e che “sono state eluse al momento delle iscrizioni cose importanti. La de Gasperi doveva scrivere: possiamo accogliere tot iscrizioni e non oltre”. Poi elenca le sue proposte immediate. Per settembre: “se è possibile fare questo travaso, si fa la prossima settimana. Altrimenti l’arredo delle aule della de Gasperi va garantito. In più propongo l’utilizzo temporaneo della Casa del custode, locale pubblico, per evitare costi di trasporto e affitto (dei bimbi di materna che si spostavano in bus fino al colubro). Poi dovrà esserci una delibera del Consiglio comunale in cui si chiede la deroga per il mantenimento dell’autonomia della Serangeli in via transitoria, e un tavolo tecnico (più ristretto) che tenga conto di tutto. Tutto questa va fatto entro la fine di Settembre, perché entro il 10 ottobre va trasmesso alla Provincia, poi alla Regione per il dimensionamento scolastico. Bisogna lavorare non domani, ma da ora.”

La Pecorari chiede di istituire una commissione che lavorerà immediatamente per il dimensionamento degli istituti.

 

Suggerisce di trasferire tre corsi di scuola elementari dalla De Gasperi alla Serangeli (per esempio il Municipio). Con questa osmosi crede si possa risolvere il problema. Richiama il danno erariale – provocato dall’affitto dei prefabbricati, oggi dei locali del Colubro e delle spese di trasporto e mensa previste per l’anno che arriva. Ma parla anche un danno di immagine. È di bambini che si parla, delle future generazioni, della loro istruzione.

Questa è la sua proposta nel breve termine.

La sua proposta a medio termine (2015/2016) invece consiste, una volta stabilita la situazione, nell’ avviare corsi di indirizzo professionale in tutti e due gli istituti.

Per il lungo termine: una delibera del consiglio comunale per un istituto superiore (per combattere la dispersione scolastica). Chiedere oggi una scuola superiore è difficile. La regione può intervenire. Si possono fare accordi intercomunali anche se i tempi per questa procedura sono lunghi.

Per il momento, continua Pecorari, si può inoltrare una richiesta alla dottoressa Novelli (Ufficio scolastico regionale) per fare il “travaso delle iscrizioni”.

Il Sindaco ribadisce che se la Regione dovesse accettare, si salverebbe la Serangeli.

Tempi: fine settimana.

Carocci (Pd) ribadisce l’atto di indirizzo politico adottato dalla Amministrazione, poi bloccato per il commissariamento della Regione Lazio.

Lancia una proposta, parla di “emergenza scuole”. Un problema sistemico che non va affrontato solo davanti all’emergenza ma continuamente, per evitare (forse) di arrivare sempre in simili situazioni. Come? Si dovrebbe istituire una commissione permanente sulla scuola.

La questione non si fa solo quantitativa ma anche e sopratutto qualitativa: è anche potenziamento dell’offerta, miglioramento delle strutture scolastiche. Pensare alla scuola come un sistema, non a compartimenti stagni.

Riassumendo, si faranno due tentativi due tentativi: passaggio volontario o passaggio di gestione.

Si chiede comunque una proroga per il mantenimento dell’autonomia scolastica della Serangeli, in via di tutela.

Se ci saranno sufficienti genitori che volontariamente decidono di trasferire i loro figli dalla De Gasperi alla Serangeli, la dottoressa Michelangeli si dice “pronta a rilasciare immediatamente i nulla osta”.

In caso contrario, per garantire il numero necessario di iscrizioni alla Serangeli verrà trasferita una classe intera (materna o elementare).

 

Tuttavia restano alcune domande a cui vorremmo trovare presto una risposta:

Come si è arrivati a oggi?

Perché l’Ufficio scolastico regionale scrive il 25 gennaio scorso che non sarebbe stato possibile adottare alcun provvedimento e che la situazione restava immobile (e i due istituti al loro posto), e invece poi è arrivata la notizia del sottodimensionamento della Serangeli?

La De Gasperi, che lo scorso anno non aveva gli spazi per ospitare i bambini di materna ed è stata costretta a metterli dentro prefabbricati (per l’affitto dei quali abbiamo speso circa 40 mila euro) perché quest’anno ha accolto 52 iscrizioni di medie? Dove ha trovato gli spazi? O meglio: perché quest’anno li ha trovati?

Parliamo in sostanza di un travaso di bambini per salvare la Serangeli, per il bene della comunità, per il mantenimento di due istituti comprensivi. Ma a che prezzo? E chi lo paga? Domanda retorica perché lo pagano i bambini. È giusto? Domanda retorica (ancora).

Ci aggiorniamo qui.

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  • Martina Germani Riccardi

    Abbiamo sentito l’assessore Augusto Angelini. Ci ha detto che stanno tentando di far valere il piano di dimensionamento approvato il 18 ottobre 2011, che prevedeva il passaggio delle classi di Santa croce, Municipio e Colubro dalla De Gasperi alla Serangeli.

    A giorni sapremo.

  • Martina Germani Riccardi

    La delibera risale al novembre 2012, scusate.

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