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Riceviamo e pubblichiamo: “13 Febbraio 1873. Artena compie 141 anni.”

artena

 

Articolo di: Vittorio Aimati

Il 13 Febbraio il Comune di Artena festeggia i suoi 141 anni!
Fino al 1873 la nostra città si chiamava Montefortino; forse a ricordo dell’antica città edificata sul piano della Civita; o forse a ricordo della città costruita sul Monte Patarquara, che aveva una Rocca, in molti parlano di un fortino, di un avamposto romano, realizzato sul cucuzzolo più alto del monte.
Quella antica comunità, odiata dai paesi più vicini, ma in realtà eroica per gli atti compiuti e per le vessazioni a cui è andata incontro; è stata voluta cancellare dagli amministratori a febbraio del 1873, spedirla nell’oblio; sperando che più alcuno la ricordasse. Era evidente l’imbarazzo di quegli amministratori a vedere additata la loro città come covo di delinquenti; anche se gran parte di questo demerito, era stato scatenato dalle decisioni dello stato Pontificio, che si ricordava di Montefortino solo per spedire i suoi abitanti in guerra; o per far pagare le numerose gabelle.
Un editto di Papa Paolo IV, nel 1557, ha segnato per sempre la storia di Montefortino. Un editto talmente spietato e crudele che appare strano fosse stato scritto da un pontefice in persona.
Gli abitanti di Montefortino vengono ritenuti, a torto, traditori e delinquenti, da papa Paolo IV; rei, secondo la Chiesa, di essersi schierati con gli imperiali spagnoli durante la Guerra di Campagna.
Il paese fu distrutto, incendiato, raso al suolo, e sottoposto all’odioso esercizio dell’aratura e semina del sale, come a dire “qui non deve crescere più alcunchè”.
Pensate un editto del genere che reazione poteva sviluppare nelle gretti menti dell’epoca? Pensate le comunità limitrofe come potevano osservare Montefortino e i suoi abitanti?
Per quasi tre secoli il paese è rimasto isolato dal resto del Mondo: per gli altri a Montefortino ogni abitante era un assassino. E’ chiaro che questo stato di cose non fece che amplificare ogni fatto o misfatto che accadeva in paese.
Per questo, per cancellare questa fama, gli amministratori decisero di cambiare il nome alla città.
Scelsero Artena, precisamente Artena dei Volsci, perché in quel periodo andavano di moda le teorie degli archeologi che credevano che la città posta sul piano della Civita fosse quell’Artena, descritta anche da Tito Livio nella sua monumentale storia di Roma.
In realtà scoperte successive indicarono chiaramente che l’Artena di Tito Livio si trovava più a sud, molto vicina a Ferentino.
Il Consiglio Comunale riunito in sessione straordinaria nella mattinata del 13 Febbraio 1873, inviò la richiesta che venne accettata con Regio decreto la settimana successiva.