Dite di no! Appello agli elettori.
Come ad ogni tornata elettorale, un fantasma si aggira per le vie del nostro Paese: è un’ombra difficile da catturare, è strisciante e il suo slogan é “cosi fan tutti”.
Il suo nome è voto di scambio. Il nostro è un appello a tutti i cittadini chiamati, a dieci giorni da ora, ad esercitare un loro diritto costituzionale. Durante la scorsa tornata elettorale abbiamo assistito ad una vera e propria compravendita di diritti dove sul piatto c’era la promessa di un posto di lavoro in cambio di una croce su un pezzo di carta. Ma la storia non è cosi semplice, infatti dietro quel gesto simbolico c’è l’accettazione che a vincere è l’offerta migliore. Offerta che poi si è rivelata fumo negli occhi essendosi poi ritrovati i neolavoratori, dopo qualche mese dalle elezioni, senza più quel lavoro per il quale hanno sacrificato la loro integrità e con il quale hanno permesso a coloro che fondano il loro potere sullo svantaggio socioeconomico delle persone di assumere una carica rappresentativa. Come il consumatore nell’atto di acquisto di un bene ne accetta il suo prezzo e tutto quel che c’è dietro, cosi il cittadino nel momento in cui sceglie i suoi rappresentanti vergandone il simbolo, ne accetta non solo le proposte programmatiche ma anche il percorso e le alleanze, determinando un prezzo per l’esercizio del proprio diritto sul mercato del voto: il prezzo del voto di scambio. Poste queste premesse, noi ci chiediamo se ne valga davvero la pena permettere agli “imprenditori” di turno di offrire buoni benzina e favori di vario genere per avere il controllo del bene pubblico largamente inteso. Essi avranno il controllo dello sviluppo urbanistico del territorio, del futuro delle scuole primarie in cui studieranno i vostri figli, dello smaltimento dei vostri rifiuti e della loro gestione magari tramite discariche che apriranno nei pressi delle vostre case e poi non sarà concesso l’approccio NIMBY (Not In My BackYard) perché voi sarete stati complici. Non fatelo. Non cadeteci di nuovo.Vi preghiamo di scegliere, per una volta, secondo la vostra coscienza, pensando a quello che verrà dopo quel minuto passato dentro la cabina elettorale.
Anastasia e Gianmarco
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jozmile
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antoniob