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La risposta di Armando Conti alla Video Intervista di Impegno Civico per Artena

Pubblichiamo per comodità dei lettori la risposta di Armando Conti al gruppo Impegno Civico per Artena e alla videointervista pubblicata all’indirizzo a questo link.

Per comprendere le ragioni che mi hanno indotto a prendere le distanze dal gruppo di Impegno Civico per Artena, che finora è stato anche tutelato dalle mie rivelazioni, occorre conoscere alcuni fatti che oggi, in nome della trasparenza tanto sbandierata anche dagli esponenti della lista alle ultime elezioni, ho deciso di divulgare per permettere a chiunque di farsi una propria opinione sulla questione.

Innanzitutto va detto che i rapporti con il gruppo non sono mai stati idilliaci per differenze caratteriali che emergevano di volta in volta nelle riunioni, numerose e spesso inconcludenti a causa di sterili polemiche. Questo aspetto naturalmente è stato superato spesse volte in quanto ci si è sforzati di venire incontro a delle esigenze non sempre condivise e lo si è fatto finché c’è stata comunque una parvenza di rispetto, in quanto ritengo legittimo che persone diverse portino avanti vari punti di vista, avendo sempre riguardo per le posizioni di ognuno che responsabilmente decideva di assumere un suo comportamento e di agire secondo la sua etica.

Ma con il tempo queste divergenze sono diventate delle vere e proprie incompatibilità, per le quali diveniva sempre più difficile mettere in atto qualsiasi forma di dialogo. Il clima spesso arroventato, che ha conosciuto anche episodi di vere e proprie ingerenze da parte di alcuni su delle mie scelte, che sono state messe in discussione e spesso contrastate – tanto da aver pronunciato anche la volontà di dimettermi – ha avuto il suo culmine in un incontro tenutosi poco prima delle elezioni, se non ricordo male il 23 maggio. Allora, diversi esponenti (alcuni presenti nell’intervista video su Artenaonline) rimasti in riunione, oltre la mia presenza, hanno stilato e sottoscritto un documento a mia insaputa – di cui però poi ho avuto modo di prendere visione, perché inavvertitamente lasciato incustodito nella sede – in cui gli stessi si alleavano per un patto interno di turnazione dei ruoli all’interno del Consiglio Comunale. Tale decisione, che avrebbe portato soltanto alla visibilità dei firmatari che evidentemente scalpitavano per avere un posto in vetrina, ma che naturalmente avrebbe ingenerato una confusione nella gestione degli incarichi determinando un’evidente ignoranza anche sui ruoli e una scarsa lucidità sulla scelta dei provvedimenti da prendere, nascondeva un’operazione di mero calcolo politico/ opportunistico alle mie spalle, a chiara dimostrazione che si stavano già “spartendo una torta che non c’era” e che non c’è.

Di fronte a questo gesto considerato grave, ho valutato il fatto che sarebbe stato impossibile per me condividere un’eventuale esperienza amministrativa con chi nelle riunioni manifestava i propri malumori soprattutto una volta girate le spalle e di questo ne sono testimoni alcuni esponenti del gruppo che inizialmente, dimostrandomi una certa “lealtà”, col tempo poi del tutto scomparsa, avevano iniziato in ultimo a confidarmi ciò che succedeva nel gruppo in mia assenza. Per cui, venendo a mancare proprio quella lealtà e quella trasparenza tanto auspicata, a seguito di questo grave episodio, inviai loro un messaggio lapidario in cui dichiaravo apertamente di aver sopportato fin troppo e che la mia esperienza politica con alcuni di loro finiva là. Invitandoli infine per una eventuale prossima volta a trovarsi un candidato più adatto alle loro personalità.

Oggi poi, risulta per me quasi imbarazzante dover riferire che dalla videointervista, ho appreso per la prima volta, e dunque con un certo sbigottimento, che alcuni esponenti di Impegno civico erano stati contattati da altre liste e che hanno rinunciato a fare il cosiddetto salto della quaglia. Credo che potrebbe bastare questo per dimostrare come queste persone abbiano interpretato il concetto di trasparenza e onestà, nel rapportarsi con il sottoscritto. L’ultima riunione in cui ho ricongiunto tutto il gruppo è stata quella in cui si è analizzato l’esito del voto, e ciò è avvenuto l’11 giugno. In quella occasione, avendo completamente perso la fiducia in molti di loro, ho dichiarato al gruppo che l’esperienza si poteva considerare conclusa, che loro si dovevano sentire liberi di fare ciò che meglio credevano, e se intendevano fare politica potevano continuarla a fare nei modi e nei termini che meglio credevano perché giustamente chiunque può intervenire pubblicamente nel dibattito politico di Artena.

Ma a tutt’oggi, non mi risulta, tranne il caso di Pietro Pompa che si è espresso nei confronti del piano regolatore, che ci sia stato qualcuno che si sia interessato, che abbia preso una posizione e che abbia scritto qualcosa di concreto, anche un semplice commento, sulle tematiche che in questi mesi sono state oggetto di discussione in Consiglio comunale. Si tratta dunque di un lavoro che non hanno fatto prima e che continuano a non compiere, arrogando la scusa di non avere un accesso riservato agli atti. Quasi a dichiarare un’impossibilità a muoversi che ne giustifichi il silenzio. Per rispondere puntualmente alla richiesta del diritto di accesso agli atti, per cui si richiama la trasparenza e la partecipazione del programma, va ricordato che esso è disciplinato dalla L. n. 241/1990, che agli artt. 4, 5 e 6, ha introdotto e ordinato la figura del responsabile del procedimento amministrativo, esso infatti risponde al principio della trasparenza e dell’efficienza dell’azione amministrativa. Nei quattro anni passati ho fatto politica con manifesti, articoli e petizioni senza essere consigliere comunale. o avere amici consiglieri, e di azioni ne potrei elencare una lunga lista. I miei interventi, su urbanistica, territorio, lavori pubblici, archeologia ecc. sono anche nell’archivio di artenaonline ed è grazie soprattutto a questo costante lavoro che credo oggi di essere in consiglio comunale. E tra le tanti azioni ricordo la raccolta di firme per la salvaguardia di piazza Valle Fini, episodio che ha visto nascere il gruppo che volontariamente ha deciso di sostenermi con la lista civica . Ma, a questo punto, devo ammettere che evidentemente proprio perché durante la campagna elettorale ero molto impegnato a leggere documenti, a scrivere, a elaborare discorsi, a rilasciare videointerviste e visto che nessuno alla fine mi ha fornito quella collaborazione di cui necessitavo, e a dire il vero, anche per evidenti incapacità di molti, mi sono sfuggite tante anomalie del gruppo.

Comunque con alcuni esponenti della lista di Impegno Civico ho in seguito ulteriormente chiarito la mia posizione con telefonate, messaggi scritti, email ma malgrado questi mi avessero mostrato inizialmente solidarietà condividendo il mio pensiero, poi alla fine hanno scelto di rimanere uniti in quella che sembra più una comitiva da sabato sera, o come preferiscono definirsi “gruppo che non si è dissestato”, con espressione che è sicuramente più vicina a fattori di carattere economico che sociale.

Per quanto riguarda i millantati incontri, posso affermare che ci sono stati due appuntamenti in pizzeria, uno il 15 luglio quando ero fuori Artena, per il quale in realtà non ho però ricevuto alcun invito, ed il secondo il 7 ottobre, quando sono stato io a declinare tale richiesta, ritenendo del tutto improprio e incoerente trascorrere una serata con persone che ormai da tempo mostrano chiaramente di disprezzarmi e lo fanno in varie forme.

Alcuni infatti hanno continuato in maniera puerile ad utilizzare internet per fare continui copia e incolla di post altrui su facebook, con frasi che mostravano evidenti allusioni alla mia persona, naturalmente non mi sono mai prestato a questi giochi di basso profilo, per cui di fronte a queste ridicole provocazioni ho preferito seguire il consiglio di Dante nel suo “non ragioniam di lor”, ma la cosa che evidenzia ancora di più una certa arroganza e prepotenza mascherata è che naturalmente se oggi si va in quei profili non si trova quasi più traccia di quei post, in quanto sono stati rimossi prima di rilasciare l’intervista ad Artenaonline. Credo che questi metodi qualificano da soli alcune di queste persone che ritengo abbiano molto tempo da perdere nella vita.

Oggi siedo in consiglio comunale e sono un consigliere di minoranza, che si sta comportando in maniera coerente con l’attività politica degli ultimi quattro anni, ma dall’intervista rilasciata mi accorgo che malgrado nell’ultima riunione avessi spiegato il ruolo che andavo a ricoprire, qualcuno ancora ha molta confusione in testa, ed allora è bene che ricordi che io posso fare solo interrogazioni, – come ad esempio ho fatto recentemente, presentandone una con risposta scritta, il 1 ottobre (prot.17462) per contestare la convenzione della Lari che prevede una variante di un terreno da agricolo in edificabile, – a differenza di un consigliere di maggioranza che invece mette in pratica il programma della lista vincitrice alle elezioni con le proprie proposte.

L’altra accusa che mi viene mossa è che ormai tutte le mie azioni in Consiglio sono espressione della sola mia persona, ed a questo rispondo che infatti è certamente così, non solo perché il sottoscritto fin dal 2010 rappresenta impegno civico come capogruppo, ma soprattutto perché non è l’insieme delle persone della lista che risponde sulle responsabilità penali, civili e patrimoniali ma il sottoscritto che ha un ruolo pubblico nelle istituzioni. Infatti in consiglio comunale il sottoscritto, e non altri, è stato minacciato da un cittadino di denuncia alla corte dei Conti, per non aver votato legittimamente i debiti fuori bilancio. A distanza di mesi non aver capito per incompetenza queste elementari nozioni, e non essere capaci di seguire la politica rende molti degli esponenti della lista di Impegno civico, improponibili per qualsiasi futura esperienza. In ultimo volevo aggiungere di non credere di aver perso la faccia con le persone che mi hanno votato, anche perché fortunatamente ho quotidiane attestazioni di rispetto e di stima.

Ritengo che la politica abbia bisogno di persone leali, ed io purtroppo posso in assoluto affermare che nel gruppo non ne riconosca più neanche una.