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Scuola: Le dimensioni contano

La questione del dimensionamento scolastico nel nostro comune è sempre stata centrale nel programma redazionale di questo blog.
Abbiamo sempre cercato di rimanere equidistanti nel descrivere un aspetto così delicato della vita sociale e culturale della nostra città.
Per riuscire ad avere una visione obiettiva sull’argomento occorre intanto riassumere brevemente quello che è successo fino ad ora e lo faremo avvalendoci di un articolo di Martina, molto esaustivo, che troverete cliccando quì.

Da Luglio 2013 ad oggi, sostanzialmente il quadro non è mutato, sia per responsabilità delle passate amministrazioni e di questa in corso, sia per l’incapacità dei due circoli didattici di Artena di raggiungere un accordo. Chiamata a rispondere sulla questione del dimensionamento scolastico, l’amministrazione ha prodotto la delibera di giunta n.126 del 06/10/2014 in cui si approva la Proposta di Dimensionamento, Riorganizzazione e Razionalizzazione della Rete Scolastica Comunale per l’a.s. 2015/2016, reperibile a questo indirizzo.

In sostanza l’amministrazione comunale propone la creazione di un unico istituto comprensivo dirimendo una volta per tutte la diatriba.

In base alla delibera n.581 del 02/09/2014, che riporta le linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica per l’a.s. 2015/2016 (reperibile qui), la regola generale prevede un minimo di 600 e un massimo di 1200 alunni per la costituzione di un unico istituto comprensivo. Ad Artena, per l’a.s. in corso, gli alunni iscritti complessivamente sono 1592 divisi in 414 alunni per la scuola secondaria di 1° grado, 433 alunni per la scuola dell’infanzia e 745 alunni per la scuola primaria. La delibera regionale citata permette una serie di deroghe in base a particolari situazioni logistiche e strutturali.
In questa sede ci asteniamo dal fornirvi un focus analitico sull’aspetto tecnico della vicenda e ci limiteremo a riportare l’aspetto soggettivo della discussione sul dimensionamento, che ha diviso la società artenese, i due istituti e, non di meno, la redazione di Artenaonline.

Non essendo giunti ad una soluzione univoca, ne ad un punto di vista condiviso da tuttQi i membri di Aol abbiamo deciso di proporvi entrambe le posizioni sperando di fornire buoni spunti di riflessione.

Le ragioni della scelta dei due istituti:
La presenza di due istituti garantisce la differenziazione dell’offerta formativa e stimola il confronto e la competizione tra due alternative che in questo esercizio non possono che migliorare le opportunità offerte ai bambini del nostro paese. Inoltre una migliore distribuzione della popolazione studentesca, frutto di una possibile mediazione tra i due consigli d’istituto, permetterebbe di rispondere ad un probabile incremento demografico, nel medio lungo termine, della popolazione Artenese.

La tesi dei due istituti comprensivi è sostenuta dall’opposizione, nello specifico dalla lista Artena Cambia, che ha riassunto le proprie motivazioni nel seguente manifesto:

artena_cambia_scoli

Le ragioni della scelta dell’istituto unico:
Dal punto di vista strettamente pragmatico un solo dirigente che gestisce un solo istituto potrebbe ottimizzare l’utilizzo degli spazi, gestendo in maniera scientifica la distribuzione degli alunni su tutte le scuole del territorio evitando paradossi quali avere aule vuote in una scuola e alunni chiusi nei container nell’altra. Si raggiungerebbe anche un obiettivo di natura economica eliminando un dirigente scolastico ed una segreteria,con il riposizionamento del personale amministrativo su altri istituti, allineandosi con le necessità di riduzione dei costi della pubblica amministrazione. In questo momento di sostanziale stagnazione demografica non c’è nessun motivo per cui si debba mantenere in vita un secondo istituto comprensivo che da solo non raggiunge il numero sufficiente di alunni.
Inoltre un solo reggente scolastico permetterebbe di evitare questo scontro tra personalismi contrapposti che ci ha portati nel tempo ad una situazione di estrema incertezza e diffidenza della quale , in fondo, sono vittime proprio i bambini.
Questa è anche la posizione della maggioranza che delinea le proprie ragioni su un manifesto di risposta a quello di Artena Cambia, che vi alleghiamo:

felicetto_scoli

Questi sono i due punti di vista contrapposti. Sostanzialmente emerge la mancanza di una visione d’insieme che permetta un sereno confronto con la cittadinanza, una parte della quale si è già mobilitata con la raccolta firme a favore dei due plessi.

Continueremo la nostra analisi cercando di fornire elementi più concreti per aiutare gli artenesi a chiarirsi le idee su una decisione che influirà sulla formazione  dei futuri cittadini.