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Centrale Biometano del Colubro di Artena: capiamo di cosa stiamo parlando

centrale_biometano_artenaCome abbiamo fatto anche ai tempi della centrale a biomasse che venne proposta ad Artena (come potete leggere cliccando su questo link) nel 2009, prima di esprimere una posizione sulla questione della centrale a Biometano che dovrebbe essere realizzata al Colubro (riportata nella figura a lato), cerchiamo di capirci qualcosa di più.
Il post che segue è una introduzione ad una serie di post informativi che contiamo di fare sull’argomento, ci dilungheremo in seguito su tecnologie utilizzate e parti tecniche dell’impianto,  studieremo i pro e i contro degli impianti di questo genere. Questo post vuole essere un punto di partenza per discutere del progetto, vi invitiamo pertanto a commentare voi stessi le eventuali positività o criticità che ravvisate.
Vi ricordiamo che questa sera, 11 Agosto 2015, alle ore 21.00, presso la Chiesa del Colubro, ci sarà un incontro promosso dal comitato di zona del Colubro.

Le informazioni riportate sono prese direttamente dai documenti presentati per la VIA, reperibili sul sito della Provincia di Roma a questo indirizzo: http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/territorio/approfondimento/42184.

Il progetto, a differenza di qualche mese fa, è concreto ed è stato presentato alla provincia di Roma per l’istanza di valutazione di impatto ambientale dalla società Greenpark Ambiente srl, con sede in Artena presso Contrada Spinaceto 63, il cui titolare è il signor Piero Perciballi.
Si prevede la realizzazione di una centrale a biogas che ha come prodotto principale biometano prodotto attraverso la decomposizione biologica di F.o.r.s.u. (Frazione organica del rifiuto solido urbano) e altri materiali, nello specifico:
-Rifiuti biodegradabili
-Rifiuti prodotti da giardini e parchi
-rifiuti biodegradabilidi cucine e mense
-scarti di tessuti animali
-scarti di tessuti vegetali
-rifiuti della silvicoltura
-rifiuti legati all’impiego di conservanti
-rifiuti prodotti dall’estrazione tramite solventi
-scarti inutilizzabili per il consumo e la trasformazione
-rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima.
Il biometano è prodotto attraverso la decomposizione biologica della sostanza organica in assenza di ossigeno in un processo conosciuto come Digestione Anaerobica.

Localizzazione dell’impianto
L’impianto verrà realizzato nel comune di Artena in località Colubro, via Magnarozza snc,nell’area dell’ex impianto di produzione di asfalto Tuzzi (Foglio catastale 41 particelle 20 – 237 – 238). Sulla VIA viene dichiarato che l’area di intervento “ha una localizzazione marginale nell’ambito del contesto comunale, è lontana dai punti di osservazione sensibili, non presenta motivi di attrattiva naturalistica legati alla presenza di flora e fauna particolari, non evidenzia la presenza di alcun elemento di interesse archeologico“.
Inoltre viene dichiaro che l'”area non presenta vincoli di alcun tipo e dista circa 600 metri circa dalle abitazioni più vicine che si trovano prima dell’area industriale“.
Nell’immagine di seguito che abbiamo riportato da Google Maps, si evince che la località è molto vicina sia all’abitato della Contrada Colubro, sia all’abitato del Comune di Lariano, e si nota che l’area intorno è utilizzata per le produzioni agricole.

Il funzionamento dell’impianto
La tecnologia utilizzata dall’impianto prevede due fasi di lavorazione:
-Una fase di fermentazione in ambiente anaerobico con degradazione della sostanza organica e formazione di gas metano e biossido di carbonio. Il metano recuperato, è utilizzato per l’immissione in rete tramite camion. (ricordiamo al colubro non esiste un metanodotto)
– la seconda fase di compostaggio caratterizzata suddivisibile in due fasi successive: bio-ossidazione e maturazione per la produzione di compost attraverso vasche di maturazione areate e non areate.
Faranno parte dell’impianto anche due caldaie da 700 KW, una alimentata a gasolio e l’altra tramite lo stesso biogas prodotto dall’impianto e un area di sosta di accantonamento dei rifiuti da lavorare.

Descrizione del materiale in ingresso
La centrale tratterà un quantitativo medio giornaliero di 150 tonnellate di rifiuti solidi urbani per 50000 tonnellate annue7500 tonnellate annue di Fanghi di depurazione da depuratore civile e smaltimento spurghi, circa uno/due camion al mese di “Chemicals”, di cui non si ha precisazione sulla relazione tecnica descrittive (ma cercheremo di saperne di più attraverso la società realizzatrice), “Verde in ingresso”, per un quantitativo medio annuo di 9000 tonnellate e giornaliero di 27 tonnellate.
A ciò vanno aggiunti ca 220 Mc di acqua al giorno.

Descrizione del materiale in uscita
In uscita dal processo di lavorazione, si avranno 8000 tonnellate/anno di Compost, per una media giornaliera di 24 tonnellate, e Sovvallo (lo scarto derivato dalla prima separazione dei materiali contenuti nel FORSU utili alla centrale) per una percentuale del 10-15% del FORSU in entrata. Inoltre ci sarà uno scarico nella rete fognaria comunale di 145-150mc di acqua al giorno, risultato anche del lavaggio del rifiuto in ingresso.
Si stima che l’impianto produrrà ca 1000Nmc/h di biogas, Di questi, circa 500Smc/h di metano per una stima di 4.000.000 di Nmc all’anno.  Le stime sono state fatte su una produzione di biometano in proporzione del 50% – 70% rispetto il totale dei biogas prodotti. Si anticipa quindi una prodizione di anidride carbonica e altri gas almeno pari a quella di biometano (Per le sigle: Nmc è il normal metro cubo, ovvero un metro cubo di gas alla temperatura di 0°C, Smc è lo standard metro cubo, ovvero, 1 metro cubo di gas alla temperatura di 15°C).

Impatto sulla viabilità
L’accesso alla centrale sarà attraverso l’abitato della contrada Colubro, nella relazione tecnica descrittiva si parla di 8/10 ingressi-uscite di autocarri al giorno e 6/8 ingressi-uscite di autovetture dei dipendenti. Ci riserviamo in futuro di controllare le stime degli autotreni in ingresso in uscita, visto quanto riportato nei paragrafi che descrivono le quantità dei materiali entranti / uscenti.

Le strade di accesso saranno la Sp600 Ariana e la Via del Macchione (dichiarata “idonea a raccogliere i modesti traffici veicolari addizionali rappresentati dall’impianto”). Non sono previste rilevanti opere di messa in sicurezza stradale.

Ricadute occupazionali
L’impianto sarà interamente gestito in remoto. Le uniche informazioni sugli operai necessari il funzionamento dell’impianto, parlano di 2 operai organizzati su tre turni di 8 ore. Non si prevede pertanto una occupazione superiore alle 10 unità

Per ora vogliamo chiudere qui questo post. Seguiranno nei giorni a venire altre informazioni.