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L’amministrazione traballa: La tettonica a zolle e la politica Artenese

jj8lbgmrrsX8MYE3FLOpZOQTxryIo so ma non ho le prove, disse uno di cui spesso si sente la mancanza. In questa affermazione è racchiusa la sintesi del dilemma che ogni giornalista serio affronta più volte nell’arco della sua carriera piegandosi, per lo più, alla necessaria sete di appigli che dimostrino le sue parole come vere al fine di alimentare l’unica sua moneta di scambio, che è la credibilità.
Ma questo è un problema dei giornalisti seri, di quelli che fanno dell’arte della notizia una professione e della propria credibilità una moneta da scambiare nel mercato delle molte verità supposte in cui ogni giorno ci perdiamo. Noi, che giornalisti non lo siamo, ma tutt’al più figure a metà tra giornalettari e troll, possiamo godere del lusso di non dover spasmodicamente cercare un appiglio alle nostre parole.
Io so, non ho le prove, ma la cosa mi interessa relativamente, perché credo sia giusto raccontare i fatti per come li so, per come li interpreto. La mia credibilità non è quotata, quindi chi vuole darmene ben venga, agli altri lascio il piacere di screditarmi.
Io so che questa maggioranza rappresentata dal nostro sindaco fa acqua da tutte le parti. Sta perdendo pezzi inesorabilmente ed anche se, come i calciatori a fine carriera, tenta ancora il gioco virtuoso, le gambe sono stanche e non rispondono più bene al guizzo del campione.
La maggioranza perde i pezzi e quei pezzi hanno nomi e cognomi, e sono persone, coscienze e soprattutto sono un numero, il cinque.
Cinque persone che, se la matematica non m’inganna (come spesso fa), possono determinare l’esistenza o meno di una maggioranza. Ma facciamo i calcoli insieme che magari mi confondo io:
Il nostro consiglio comunale è composto da 16 consiglieri più il sindaco, la maggioranza è composta da 11 persone e l’opposizione da 5. se 5 consiglieri si staccano dalla maggioranza, abbiamo 6 consiglieri in maggioranza , 5 in opposizione e 5 nel gruppo misto.
A questo punto il gruppo misto sarebbe l‘ago della bilancia. Sicuramente dopo la creazione di questa frattura l’opposizione chiederebbe la verifica della fiducia per appurare che l’amministrazione abbia ancora la maggioranza del consiglio, ed a quel punto il gruppo misto potrebbe decidere se staccare la spina alla maggioranza oppure continuare a sostenerla dall’esterno, con un notevole peso contrattuale.
Ora che abbiamo chiarito l’aspetto algebrico della questione, vediamo chi sono le persone dietro i numeri.
I consiglieri pronti a confluire nel gruppo misto sono: Silvana Vitelli, Irene Palone, Sara Centofanti, Costanzo Pompa ed Ezio Pompa.
Le ragioni di questa rottura sono da ricercare nelle pieghe delle riunioni di maggioranza al tempo della presentazione del progetto della centrale a Biometano.
Le cronache raccontano che fin dalle prime riunioni il sindaco era incline a valutare il progetto prima di rifiutarlo, diciamo che era possibilista. I cinque invece, si dissero da subito contrari ad un progetto che evidentemente non si allineava alle loro aspettative di sviluppo. Questa contrapposizione si è calcificata e, con l’irrigidirsi delle posizioni e l’innalzamento dei toni, è diventata una spaccatura.
Ma il colpo sotto la cinta è arrivato con la questione della scuola.
Durante i lavori della commissione consiliare sul ridimensionamento scolastico sono stati ascoltati tutti i rappresentanti delle parti in causa, compresi i sindacati ed i rappresentanti del personale non docente.
Si è a lungo discusso e valutato la migliore ipotesi possibile.
Dopo un lungo periodo di valutazione, la commissione, alla quale prendevano parte Irene Palone , Silvana Vitelli, Sara Centofanti, Silvia Carocci ,Marco Imperioli Diamante e Armando Conti si era detta favorevole alla soluzione dei due istituti, con l’approvazione di Fabrizio De Castris che era presente in qualità di auditore. Chi invece era di diverso avviso era l’Assessore Alessandra Bucci, da sempre favorevole all’unico istituto.
Dopo la commissione la giunta si è riunita ed ha invece ribadito la preferenza per l’unico istituto sottoscrivendo l’atto di indirizzo che recita:
“La creazione di un unico istituto comprensivo, pur in presenza di un numero di iscritti superiore alla media prevista nelle direttive regionali, si presenta tuttavia come unico percorso obbligato dettato da esigenze di contenimento delle spesa, da limiti strutturali presenti negli edifici scolastici oltreché dalle ragioni di opportunità e convenienza già rappresentate, aspetti previsti nelle stesse direttive allorché si prospetta la possibilità di derogare alle prescrizioni sui limiti numerici “in presenza di particolari situazioni logistiche, strutturali…”.

Con delibera di giunta n°185 del 20/10/2015 insomma, l’amministrazione si sfila il guanto e sfida a singolar tenzone i cinque dissidenti, delegittimando il loro lavoro e quello dell’intera commissione che pure avevano espresso parere favorevole alla creazione dei due istituti.
L’amministrazione mostra i muscoli e ribadisce la propria autorevolezza con atti ufficiali e vincolanti.
Un altro aspetto di non poca importanza è la scelta del sostituto del dimissionario Ezio Pompa.
Valutando questa faccenda dal punto di vista dell’opportunità politica e non nel merito dei singoli protagonisti, la maggioranza preferendo Lara Caschera ad uno dei cinque dimostra di non volersi curare minimamente di queste scosse telluriche di bassa magnitudo, tirando dritto per la propria strada.
Ad alcuni attentissimi osservatori potrebbe sembrare palese che l’amministrazione oltre a praticare un malcelato ostracismo nei confronti dei cinque dissidenti, si stia lentamente sfilando anche dal gruppo crescere insieme, che pure ha partecipato in maniera attiva al successo di Angelini.
Ora non rimane che stare a guardare, aspettando il prossimo consiglio.
Se verrà creato il gruppo misto, potrebbe delinearsi un percorso tortuoso, forse totalmente inaspettato, per l’attuale amministrazione.
Se il consiglio dovesse ritirare la fiducia all’amministrazione prima di Gennaio una nuova tornata elettorale sarebbe un ipotesi credibile. Ancora una volta i gattopardi sarebbero chiamati a riorganizzare le fila, tutti uniti in nome di un cambiamento totale, col solo scopo di non cambiare nulla.
Sono curioso di capire cosa succederà, vediamo se le scosse telluriche erano avvertimento di un terremoto devastante oppure un semplice assestamento delle zolle della politica nostrana

  • piroiozzoettabbanno

    Un gruppo misto non sarebbe una piccola scossa ma una grandissima scossa di terremoto! non credo però che il buon Angelini, forte della sua enorme esperienza politica, possa cadere in queste piccole trappoline…Poi comunque, c’è sempre un piano B: l’opposizione, che come tutte le opposizioni non esiterà al salvataggio… staremo a vedere. Io da quando sono nata che vivo ad Artena e per il bene che nutro per la mia città, spero non accada nulla! un altro ciclo di commissariamento proprio no… staremo a vedere.

  • jozmile

    “l’opposizione, che come tutte le opposizioni non esiterà al salvataggio…”…. e allora si che me vè da ride!

  • piroiozzoettabbanno

    @jozmile:disqus purtroppo viviamo in un epoca dove la “vanga” è stata sostituita dalla evoluzione agricola, quindi, beh… è meno faticoso vincere facile…bonci bonci bobo bon… speriamo di no dai e speriamo che non accada nulla, sono una casalinga ottimista e fiduciosa…

  • matita

    Traballa!?!? Quando aumentano le tasse non traballano?!? E’ una vergogna quanta “monnezze” se deve paga è un aumento astronomico. Ma la promessa elettorale che in un anno si realizzava la differenziata ed abbattevano le tasse? Fino ad ora hanno solo abbattuto i cittadini. Grazie del bel regalo di Natale…grazie

  • Pingback: Quel gran casino del consiglio comunale: la creazione del gruppo autonomo | Artena OnLine()

  • Adolfo Mele

    La lista “Insieme Artena Rinasce” ha vinto alle scorse elezioni con
    3.696 Voti. 3.696 Artenesi hanno creduto a un programma elettorale
    “pomposo”, comprendente

    tutte le richieste degli elettori, senza preoccuparsi del dissesto
    finanziario in atto. Oggi il debito è salito a circa 13 milioni di euro.

    Il 30 Novembre u.s. quattro consiglieri hanno manifestato il loro
    “disappunto” sull’attuazione del programma abbandonando i lavori
    dell’Aula. I motivi sono da ricercare nella non contrarietà di parte
    della Giunta alla realizzazione della centrale biometano (perchè la
    centrale sarebbe una risorsa per le casse comunali e una soluzione ai
    rifiuti) e nell’aumento della spesa sui rifiuti dovuta alla mancata
    partenza della raccolta differenziata.

    Adesso il Sindaco può contare solo su sette consiglieri, quindi non
    ha una maggioranza. Gli altri quattro, dovrebbero costituire un gruppo
    consiliare nuovo e dare l’appoggio esterno, anche se si sono mossi “vigliaccamente, di nascosto e di notte”
    per lo scioglimento immediato del consiglio insieme alla minoranza
    davanti a un notaio. Ma un consigliere si è opposto al notaio ritenendo
    giusta una convocazione di consiglio e sfiducia in tal sede.

    Ma allora perché non convocare il consiglio, organo deputato a dirimere tale conflitto?

    Il Sindaco dovrebbe mostrare “coraggio”. Un Sindaco, trasparente e
    legale, dovrebbe andare in consiglio e chiedere la conferma sulla
    fiducia immediatamente. Senza tentennamenti, per “stanare i vigliacchi”
    oppure procedere alla “campagna acquisti” tra le file del Partito
    Democratico di cui detiene la tessera.

    Questo per avere conferma entro il 31 Dicembre di proseguire la sua
    “ottima” attuazione politica del programma elettorale anche per il 2016.
    Qualora non abbia la maggioranza chiudere questa esperienza e andare a
    elezioni a Maggio 2016, dove potrà ricandidarsi e spiegare tutto in
    campagna elettorale.

    Mentre se il Sindaco viene dichiarato decaduto nei primi mesi del
    2016, significa consegnare il Comune a un commissariamento lungo fino al
    2017 che equivale a una “carognata” ai cittadini Artenesi. Tutto ciò è
    anche dovuto all’immobilismo degli altri consiglieri di minoranza che
    non richiedono la conta in consiglio e la sfiducia. Si aspetta. Però c’è
    da sottolineare il fatto che, come insinua il Sindaco nel suo
    manifesto, anche Loro si sono mossi “vigliaccamente, di nascosto e di notte” per lo scioglimento immediato del consiglio; e “teme
    che siano gli stessi personaggi espressione di gruppi esterni al
    consiglio comunale che hanno impiegato 18 mesi per scoprire che io non
    sono né ricattabile né influenzabile né disponibile a bloccare l’azione
    che stiamo conducendo per garantire alla nostra Artena trasparenza,
    onestà e legalità” (vedi manifesto)..

    Ma chi è veramente contro questo Sindaco? Chi fa opposizione?

    Un primo passo per chiarire la situazione è stato fatto dal M5S di
    Artena. Il quale ha suggerito ai Consiglieri in data 7 Dicembre u.s.,
    protocollo n. 19837, di richiedere la convocazione del Consiglio,
    discutere una chiara mozione di sfiducia e andare in campagna elettorale
    dove si spiegherà quanto è successo.

    E’ inaccettabile che un Sindaco, solo dopo che il progetto della
    centrale biometano è stato stoppato, ci viene a presentare quello della
    raccolta differenziata con 540 giorni di ritardo come promesso in
    campagna elettorale, e ridurre la tassa dei rifiuti del 25%. Occorre
    precisare inoltre che a detta del Sindaco e della Giunta è
    “calunniatore” chi dice che la tariffa dei rifiuti è aumentata.

    Durante l’incontro di presentazione della raccolta differenziata, in
    data 3 Dicembre u.s., il M5S ha chiesto se la Ladurner progetta e
    realizza impianti di biogas e termovalorizzatori come risulta da
    internet (“L’area rifiuti ed energia di Ladurner Srl opera in tutte
    le fasi della vita di un impianto per la valorizzazione energetica dei
    rifiuti, dall’autorizzazione alla progettazione alla realizzazione alla
    gestione, fornendo risposte concrete a tutte le esigenza”). Il
    tecnico, dott.ssa Pannone Elena, della Ladurner ha negato tutto. Il
    Sindaco è intervenuto in suo aiuto riportando l’attenzione sul progetto e
    chiedendo al portavoce Adolfo Mele di discutere il progetto e non la
    società. Forse la centrale biometano da 60.000 tonnellate/anno è una
    opportunità per le casse comunali?.

    Ma allora la domanda è: la lista “Insieme Artena Rinasce” è in grado
    di “impedire che la nostra città cada di nuovo nelle mani del
    Commissario Prefettizio” fino a Maggio 2017? Avrà questo coraggio?

    La risposta del M5S è: andatevene a casa per manifesta incapacità di
    realizzare il vostro programma elettorale e elezioni subito. Nessuna
    fiducia può essere ancora riposta in persone che hanno mentito in
    campagna elettorale sul dissesto finanziario pensando di fare come nel
    passato, nascondere i debiti e sovrastimare le entrate. Il cambiamento
    normativo, leggi Armonizzazione del bilancio, non può essere una scusa
    per giustificare l’immobilismo attuale e la conflittualità tra
    consiglieri. Alcuni di loro hanno trascorsi di anni di vita politica e
    non possono non ricordare i “trucchi” contabili. Quei stessi “trucchi”
    che volevano continuare a fare oggi e che non sono più ammessi.

    Questi amministratori non mostrano “buon senso” e vogliono
    allontanare più possibile il tempo delle elezioni, Maggio 2017, perché
    sperano che molti elettori non ricorderanno e che gli animi siano meno
    esasperati per una campagna elettorale semplificata.

    Movimento 5 Stelle di Artena