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Presentazione Lista Civica Cambiamo Artena e candidato sindaco Ivan Braschi

12 febbraio 2010 visto 9.604 volte 85 Commenti Scritto da

Artenaonline.it ha ricevuto comunicazione sull’ufficiale candidatura di quella che è a questo punto la quinta lista in corsa per le elezioni amministrative 2010.

Il comitato “Cambiamo Artena” è formato da un gruppo di persone che hanno deciso di spendere il loro impegno e la loro passione in un progetto ambizioso, che ci sta davvero a cuore: dare finalmente vita a una nostra lista civica per cambiare Artena. Quello da poco iniziato è infatti un anno cruciale per la nostra città, che il 28 e il 29 marzo si troverà a scegliere i suoi amministratori per decidere il suo futuro.

“Cambiamo Artena”
nasce per dare voce e coraggio a chi pensa che certi valori siano ora più che mai da salvaguardare attraverso lo strumento della politica locale. La famiglia, la nostra identità civica e le nostre tradizioni raramente trovano posto nei programmi elettorali che, già da qualche tempo, hanno iniziato a circolare. La lista “Cambiamo Artena”, invece, non ha paura di mettere questi temi al centro della sua proposta, nonché del dibattito elettorale, facendosi portavoce di un’alternativa concreta ed etica alle altre liste già presentate.

“Cambiamo Artena”
è una scommessa da vincere per dimostrare che i cittadini sono stufi della solita politica di facciata e che vogliono un sindaco realmente nuovo, completamente estraneo ai clientelismi della politica artenese. Una persona, in definitiva, che possa guardare con occhio sincero e obiettivo ai problemi della gente, senza essere mossa da interessi personali e di parte. Amministrare significa infatti essere capaci di non agire per sé ma servire alla comunità. Questo è il credo politico e umano di Ivan Braschi, il candidato a sindaco per la lista “Cambiamo Artena”: una persona onesta che potrà mettere tutta la propria esperienza di imprenditore di successo al servizio di noi cittadini artenesi, in nome della collettività. Sappiamo bene di andare controcorrente proponendo un sindaco non artenese, ma se tanti anni di politica fatta dalle solite facce non hanno risolto i problemi di Artena, perché non tentare una strada finalmente diversa? Le idee di Ivan Braschi sono le nostre e riguardano i temi che più ci toccano da vicino: l’iniqua pressione fiscale che grava sui cittadini artenesi, la difficoltà crescente che soffoca le nostre famiglie e la grave carenza di strade e infrastrutture moderne sono i problemi che più ispirano il nostro programma elettorale. Non vogliamo rimanere con le mani in mano proprio ora che il nostro territorio sta rischiando di smarrire la propria identità culturale senza essere adeguatamente valorizzato, anche a causa di flussi migratori ormai davvero insostenibili.

Le tante famiglie che si sono già unite a noi testimoniano la vicinanza della popolazione artenese nei confronti di Ivan Braschi e delle sue idee. A una lunga campagna elettorale ne preferiamo una breve ma densa di significato, anche perché (non ci vergogniamo di ammetterlo) le nostre risorse economiche e organizzative sono modeste, se confrontate con quelle delle altre liste. Sappiamo perciò quanto sarà difficile e serrata la competizione elettorale, ma siamo ugualmente decisi a portare avanti con fermezza il nostro progetto nell’agone politico, senza farci intimidire da nessuno. Per farlo abbiamo bisogno del sostegno della gente, soprattutto dei cittadini che ancora non ci conoscono; vogliamo incontrarne il maggior numero possibile perché siamo certi che i nostri valori sono anche i loro valori. L’entusiasmo che si è creato intorno a noi e al nostro candidato è per noi un forte segnale di incoraggiamento, che ci infonde forza per andare avanti e rendere il nostro movimento sempre più solido e popolare.


Comitato “Cambiamo Artena” per Ivan Braschi sindaco

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85 Commenti »

  • n. 1 - Jorge da Burgos ha detto:

    e siamo a 5 liste… la situazione appare ogni giorno più complessa…
    comunque propongo qualche domanda che vorrei chiarire:
    da chi nasce l’impulso per la formazione di questa lista? cioè, chi sono gli artefici (presumo nostri concittadini) che hanno spinto per la formazione di questa lista civica? sono riconducibili ad un’area politica in particolare? Questo perchè, vista la poca chiarezza politica attuale, serve almeno a fae una possibile ulteriore luce sugli sviluppi politici…
    E poi: una persona non artenese (seppur sicuramente stimabile e in gamba) può avere le conoscenze e le competenze adeguate per una realtà complessa e variegata come quella di Artena? Penso al fatto che Artena sia spaccata a metà tra centro urbano e contrade e che quindi se già per un artenese è difficile gestire bene il territorio immagino che per un non artenese risulti ancora più complesso, senza nulla togliere alla buona volontà del candidato
    Infine ultima piccola domanda: in merito agli argomenti citati (immigrazione, pressione fiscale e infrastrutture) in che maniera intendete muovervi?
    Grazie

    • n. 2 - Marchese del Grillo ha detto:

      per Jorge da Burgos .
      non te l’aspettavi eh!

      • n. 3 - Jorge da Burgos ha detto:

        @Marchese del Grillo
        diciamo che già mi era arrivata voce di questa nuova lista, ma oltre alla chiacchera da bar so poco e niente

        • n. 4 - martina germani ha detto:

          Non vedo come quella di “non essere di artena” possa essere una deficienza per un candidato a sindaco.

          • n. 5 - jozmile (autore) ha detto:

            @martina: il fatto di “non essere di Artena” non è una deficienza per un candidato sindaco. Uno può anche non essere di Artena, ma allo stesso tempo conoscerne a fondo i problemi. Certo, vivere a contatto con i cittadini, essere conosciuti dai propri elettori, partecipare alla vita attiva della città è una caratteristica che aiuta molto un candidato sindaco.

            • n. 6 - martina germani ha detto:

              Luca:
              Se parliamo di voti, certo.
              Se parliamo di capacità (e sarebbe ora!), non per forza.

              • n. 7 - Jorge da Burgos ha detto:

                @Martina
                la mia domanda non è critica o provocatoria, ma semplicemente mi domandavo se fosse effettivamente possibile avere un Sindaco che non è originario del territorio. E non per una questione di voti, ma per una questione di conoscenza dei problemi e dei bisogni del territorio nel quale si và ad operare. E’ sicuramente molto apprezzabile che ci sia qualcuno che da fuori Artena decide di dare una svolta a questo paese, ma, almeno per quello che penso io, bisognerebbe comunque avere una conoscenza dell’area nella quale si intende operare

                • n. 8 - Martina Germani ha detto:

                  jorges de burgos:

                  legittimo e comprensibile.

                  • n. 9 - Comitato "Cambiamo Artena" ha detto:

                    “Cambiamo Artena” non appartiene a nessuno schieramento, ma vuole innescare nella nostra città una politica del fare, del tutto avulsa da pregiudiziali ideologiche e da dinamiche di partito. Se una categorizzazione è proprio necessaria, preferiamo definirci un movimento post-politico.
                    Presto pubblicheremo maggiori dettagli sulla storia e sulle capacità personali di Ivan Braschi: non ignoriamo infatti quanto sia difficile proporre un nome nuovo, e persino non artenese, ma a ciò anteponiamo i nostri fatti, le nostre idee. Artena non ha bisogno di nuovi personaggi da venerare, ma di gente che sia dia da fare con umiltà.
                    Ecco i nostri punti programmatici fondamentali.

                    - Immigrazione
                    Il problema dell’immigrazione è strettamente connesso con fattori di tipo economico, legati a filo doppio con la nostra realtà imprenditoriale: basta pensare alle tantissime imprese del comparto edile che preferiscono avvalersi di manodopera straniera a basso costo o persino pagata in nero.
                    “Cambiamo Artena” vuole arginare molto duramente il fenomeno del lavoro sommerso sul nostro territorio, restituendo ai giovani artenesi opportunità reali di inserimento.
                    Risolvere il problema dell’immigrazione, però, significa non soltanto porsi domande esclusivamente economiche, ma anche culturali, ricordandoci anzitutto chi siamo noi artenesi di fronte all’”altro”.
                    Per questo, “Cambiamo Artena” si batterà per l’introduzione di un’ora scolastica settimanale obbligatoria (dalle scuole elementari alle medie) di studio della lingua artenese, straordinario fattore di coesione sociale.

                    - Infrastrutture
                    Nella sua impostazione infrastrutturale, Artena è ferma allo scorso secolo.
                    Troppo spesso si ragiona soltanto di strade, ma le infrastrutture di una città devono incontrare realmente i bisogni quotidiani dei cittadini.
                    “Cambiamo Artena” vuole basare ogni suo intervento infrastrutturale su tematiche sentite: si inquadra in questo senso l’individuazione di un sito idoneo all’edificazione del “Palazzo della Sanità”, che dovrà essere sede del nuovo consultorio e di servizi ambulatoriali decentralizzati, che progetteremo d’intesa con la ASL.
                    L’obbligo di bollino blu per le auto si unirà alla realizzazione di una grande area verde con parco nella zona di via Casiero, dove la recente sovrappopolazione rende vitale uno spazio per famiglie e bambini. Sarà soltanto il primo passo per un rinnovo strutturale che non tralascerà le problematiche urbanistiche di contrade e zone periferiche.

                    - Pressione fiscale e agevolazioni per i cittadini
                    Tanti artenesi viaggiano ogni giorno per lavoro o per studio, pagando l’iniquo obolo del parcheggio al comune di Valmontone. L’idea di “Cambiamo Artena” è ottenere per tutti i cittadini studenti e lavoratori (residenti ad Artena da più di dieci anni) una tessera che permetta di parcheggiare gratis in stazione.
                    Per abbassare la pressione fiscale, vogliamo poi creare una sinergia tra pubblico e privato attraverso il Project Financing, ovvero l’utilizzo di capitale privato per la realizzazione di opere pubbliche di interesse collettivo. Ciò alleggerirà quelle voci di bilancio che maggiormente incidono sulla spesa comunale, e di conseguenza ridurrà le imposte ai cittadini.

                    - Identità artenese, famiglia e religione
                    “Cambiamo Artena” vuole dare segnali forti di sostegno e di recupero della nostra identità artenese, creando un’offerta di asili nido e attività di doposcuola per dare più respiro e tempo libero alle giovani famiglie artenesi.
                    Vogliamo combattere il degrado giovanile, proibendo la vendita di alcolici ai minori di sedici anni e istituendo una biblioteca dedicata a documenti storici e personaggi artenesi.
                    Sempre per i giovani, “Cambiamo Artena” darà avvio al programma “Mestieri Perduti”: scuole di apprendistato professionale che riprodurranno il modello vincente della bottega artigiana.
                    Intendiamo, infine, affermare con forza la nostra identità religiosa, inserendo l’immagine della Madonna delle Grazie nello stemma comunale: “Cambiamo Artena” non ha vergogna delle proprie radici cristiane.

                    • n. 10 - ninco nanco ha detto:

                      Di sicuro una voce forestiera è la novità più forte del momento, se non altro può apportare un contributo differente. Di certo ora non ci possiamo aspettare i soliti commenti da bar. Aspetto curioso ulteriori particolari.

                      • n. 11 - Cavaliere della Verità ha detto:

                        Uhm.Non sapevo di questa – gradita – novità.Mi trovo piacevolmente stupito a tal proposito.
                        Ha un volto costui ? Il nome m’è familiare ma non riesco ad abbinarlo a nessun viso.

                        • n. 12 - alex89 ha detto:

                          Non sarà mica qualche imprenditore edile che con la legittima scusa di rinnovo delle infrastrutture ha già in mente di accaparrarsi qualche appalto no ?

                          • n. 13 - ninco nanco ha detto:

                            Mi hanno detto che vive ad Artena. Forse si è trasferito da poco. Su faceboock ho trovato un omonimo.

                            • n. 14 - Cavaliere della Verità ha detto:

                              @Alex89:
                              E seppure fosse ? Dov’è il problema ?!
                              In fin dei conti si fanno concorrenza l’un con l’altro.

                              • n. 15 - ninco nanco ha detto:

                                Infatti non è un problema, anzi più candidati ci sono e meglio è per le proposte, perla circolazione delle idee, per meglio scegliere, per Artena e per il cambiamento.

                                • n. 16 - adso da melk ha detto:

                                  questa quinta lista mi sà tanto di “civetta”, non è per caso che chi la propone non è a conoscenza che siamo un comune con meno di 15.000 abitanti?

                                  • n. 17 - clochard ha detto:

                                    in qualche post se non erro ho letto che qualcuno faceva una lista per vincere e una per perdere.

                                    • n. 18 - mentepensante ha detto:

                                      Penso che Artena debba essere amministrata da Politici veri e non da persone che hanno tanti interessi diversi dalla politica vera e partecipata che fanno della “Politica” un vettore per traghettare tanti altri interessi personali.
                                      A Voi Artenesi l’ardua sentenza

                                      • n. 19 - mentepensante ha detto:

                                        Penso che Artena debba essere amministrata da Politici veri e non da persone che hanno tanti interessi diversi dalla politica vera e partecipata che fanno della “Politica” un vettore per traghettare tanti altri interessi personali.
                                        A Voi Artenesi l’ardua sentenza

                                        • n. 20 - Cavaliere della Verità ha detto:

                                          Vi sorge spontanea a questo punto,una domanda:non conoscendo io,Ivan Braschi,qualcuno sà dirmi qualcosa in più sul conto di quest’uomo.Ossia,innanzitutto di dove’è ?
                                          Braschi non mi sembra un nome tipico di Artena,o sbaglio ?

                                          • n. 21 - alberto ha detto:

                                            Questo signore ha un volto?
                                            ha un curriculum?
                                            gradirei risposta

                                            • n. 22 - artenafutura ha detto:

                                              Questo Signore non ha un volto, non ha un cognome Artenese non ha nemmeno terreni da rendere edificabili in caso di vittoria!
                                              Forse è veramente il futuro di Artena.
                                              Allora lo slogan Artena pensa al Futuro si addice piu a lui!
                                              Visto che non ha interessi futuri su ArtenaFutura

                                              • n. 23 - Comitato "Cambiamo Artena" ha detto:

                                                Ci sono molte domande e molta curiosità, soprattutto attorno al nostro candidato che (lo ripetiamo a beneficio di quanti non avessero letto con attenzione il nostro comunicato) non è originario di Artena. Per una questione di correttezza verso L’Altrartena, il volto di Ivan Braschi comparirà sabato 20 febbraio su detto giornale, che per primo ce lo ha richiesto, unitamente a una nota biografica, ovvero il “curriculum” che qualcuno esige.
                                                Avremmo comunque piacere, intanto, che i commenti riguardassero anche i nostri intenti programmatici per la città: essi rappresentano infatti il cuore della nostra discesa in campo.

                                                • n. 24 - au san suu kyi ha detto:

                                                  cosa volu dire post-politici?……… dove sono i nomi che formano le liste che dovrebbero risolvere i problemi di artena?……
                                                  vorremmo fare questo….vorremmo fare quest’altro……..combattere il degrado giovanile vuol dire proibire l’alcol?,queste leggi ci sono gia’,ma non hanno certo risolto il degrato giovanile,serve ben altro,
                                                  strutture,presenza delle istituzioni,progetti a lungo termine no una-tantum,sparire il giorno dopo…..crea disagio sociale e giovanile,la continuità delle iniziative,con progetti culturali,sporitivi,di integrazione, possono risolvere il “degrado giovanile”,sono passati ormai anni di indifferenza per il sociale
                                                  p.s. per fortuna ci sono giovani di buona volontà che gli spazi li creano loro,ma questo non basta.
                                                  buon lavoro.

                                                  • n. 25 - guido ha detto:

                                                    tanti auguri di buon lavoro ad Ivan Braschi,
                                                    ci sono forse altri link su internet dove è possibile ottenere altre informazioni..
                                                    il programma mi sembra ancoro un poco conciso, presumo che vi saranno ulteriori approfindimenti.
                                                    Mi auguro che vi sia nel programma anche la trasparenza amministrativa

                                                    • n. 26 - vitangelo ha detto:

                                                      Braschi, se ci sei batti un colpo. magari sei la controfigura di Petrichella. il tuo logo riprende artena dalla stessa angolatura di quello di Petrichella. Sarebbe interessante sapere se vi sono rapporti tra i due. non sei forse la lista civetta di Petrichella?
                                                      Staremo a vedere in campagna elettorale

                                                      • n. 27 - Maria ha detto:

                                                        Salve, è facile fare programmi (tutti simili ovviamente) ma ciò che conta davvero è avere la forza e il coraggio di applicarli. Per me il miglior sindaco che ha avuto il coraggio di fare davvero per la collettività (grazie anche a chi l’ha sostenuta) è la Dott.ssa Maria Luisa Pecorari che con molte difficoltà ha fatto tantissimo. La ringrazio davvero e mi spiace che non si sia ricanditata.
                                                        Agli Artenesi dico di aprire gli occhi e di non votare chi è stato già sindaco poichè non ha fatto nulla (sono i fatti che parlano), quindi perchè dovremmo premiarlo?

                                                        • n. 28 - Maria ha detto:

                                                          E poi basta con questa gente che viene a denigrare sempre e comunque(soprattutto chi viene da fuori). Sento spesso dire gli artenesi fanno schifo, Artena fa schifo è ora di finirla! Ci sono molti modi per cercare di cambiare positivamente le cose anche non mettendosi in politica. Mi spiace constatare che spesso chi denigra non si informa su nulla. Bisogna prima informarsi: partecipate ai Consigli Comunali ad esempio e non giudicate per sentito dire.
                                                          Anche io sono molto critica e sono convinta che la maggioranza degli Artenesi non abbia un titolo superiore alla terza media (siamo un paese con il più basso tasso di laureati secondo le statistiche) e non abbia fatto un viaggio all’estero aimè, ma non abbiamo bisogno di sentircelo dire da qualcuno che non ha le competenze giuste ( chi è Ivan Braschi)
                                                          Per me il titolo di studio conta moltissimo, e non contano i soldi! Ad esempio di Ivan Braschi voglio conoscere il suo titolo di studio.

                                                          • n. 29 - Comitato "Cambiamo Artena" ha detto:

                                                            Alcune risposte

                                                            @guido: grazie dell’augurio, presto nuove notizie sul programma.

                                                            @au san suu kyi: le leggi non le fanno i comuni, che al massimo emanano ordinanze e regolamenti. Post-politici vuol dire che ci poniamo al di fuori degli schieramenti, pur facendo ugualmente politica.
                                                            Detto ciò, non abbiamo parlato di una-tantum, quindi capiamo poco il senso del commento, che comunque denota grande passione da parte tua. Grazie per il tuo prezioso punto di vista e per l’augurio di buon lavoro.

                                                            @vitangelo: non ci risulta che qualcuno abbia il copyright sulla forma di Artena. E non accettiamo in alcun modo accuse così basse. Tra l’altro è già stato notato, in un precedente commento, che in assenza di ballottaggio non hanno senso liste cosiddette “civetta”.

                                                            @Maria: per la beatificazione di Maria Luisa Pecorari (ci piace chiamare le persone per nome e cognome, senza usare la laurea per porci al di sopra degli altri) le consigliamo di rivolgersi alle sedi competenti in materia. Un’ultima cosa, sempre in riferimento alla “cultura”: cosa propone di fare per chi ha solo la terza media, deportarlo forse? Noi di “Cambiamo Artena” non disprezziamo, ma anzi valorizziamo la cultura e i titoli di studio. Pensiamo anche, però, che il loro possesso non debba mai discriminare le persone.

                                                            • n. 30 - guido ha detto:

                                                              Sig. Maria, non sempre il titolo di studio è il giusto biglietto da visita.
                                                              Mi piacerebbe sapere quali sono le esperienze in ambito pubblico, i punti di forza, e soprattutto della sua squadra.

                                                              Mi spaventano molto queste liste civiche senza alcuna connatoziane politica, il Sig. Braschi avrà una sua idea sulla differenza fra una impresa privata e una pubblica, avrà delle idee su eventuali privatizzazioni e su eventuali acquisizioni nel patrimonio pubblico.

                                                              Più tasse e più servizi o il contrario?
                                                              Non è possibile non avere una idea e non renderla pubblica.

                                                              Ma tutto questo è probabilmente presente su qualche sito o forum della lista. Spendendo pochissimo è possibile fare molta informazione.

                                                              • n. 31 - clara ha detto:

                                                                ma se non frega niente agli artenesi di artena……figuriamoci di persone che neanche lo sono di artena……ma dove vanno in giro dico io……

                                                                • n. 32 - au san suu kyi ha detto:

                                                                  tutti sappiamo che le leggi non le fanno i comuni,( questo lo sappiamo)siete Voi che avete detto che volete proibire la vendita di alcool ai minori,per risolvere il degrato giovanile.quindi farete delle ordinanze su una legge già esistente non so quale è la differenza ma………ed io ho commentato il vostro punto…..per quanto riguarda il comnmento su una-tantum ho espresso i miei pensieri,quindi il senso del commento è una riflessione sui programmi della lista e sulle esposizioni che ci date,e qiundi pensare di risolvere il degrato giovanile,con le iniziative scritte non è sufficiente……..ognuno ha i suoi punti di vista……

                                                                  • n. 33 - Comitato "Cambiamo Artena" ha detto:

                                                                    @au san suu kyi

                                                                    Forse c’è stato un fraintendimento. Non siamo così ingenui da credere che basti quel provvedimento a risolvere tutto; pensiamo però che sia utile vigilare con maggiore attenzione, in questo senso, sull’osservanza dei divieti già previsti per legge mediante tutti gli strumenti di cui un comune dispone.
                                                                    Ribadiamo che siamo felici di confrontarci con altri punti di vista che, come il tuo, si concentrano sulla sostanza dei problemi.

                                                                    • n. 34 - giordano bruno ha detto:

                                                                      Di sicuro è un imprenditore, di sicuro non è di Aretna, il programma in alcuni punti,( Dialetto artenese) ricorda la lega, comunque molto di destra, l’unico punto negativo il nome Ivan..molto sovietico.

                                                                      • n. 35 - Alessandro ha detto:

                                                                        Un’altro imprenditore? Sono commosso da come tutti questi imprenditori abbiano a cuore Artena, non gli importa nient’altro che il bene di Artena, non fa niente se di politica non ne sanno un tubo, non fa niente che prima di questi impegni avevano solo partecipato ad un elezione per essere rappresentanti di classe alle elementari, loro amano troppo Artena, mica amano il potere e la notorietà, loro amano Artena, ecco perchè si candidano. Grazie a tutti voi imprenditori che vi candidate per rendere migliore il mio paese, siete meravigliosi e la vostra bontà è ammirevole. grazie!

                                                                        • n. 36 - clara ha detto:

                                                                          Ragazzi secondo me questa è una mossa politica studiata a tavolino…..per togliere qualche voto…..non volgio fare nomi….Aprite gli occhi

                                                                          • n. 37 - bandido del sertao ha detto:

                                                                            E facciamolo sto nome claretta… Questa lista civetta è stata fatta per togliere i voti a chi? a) Conti b)Fiorentini c) Latini d)Petrichella ?

                                                                            Dimmi il nome!

                                                                            • n. 38 - brud ha detto:

                                                                              Secondo il mio modesto parere la lista al momento più trasparente, con meno interessi è quella meno chiacchierata in giro,”impegno civico per artena” Se ci sono così tante liste di imprenditori mascherati e non, è scontato immaginare ma era bprevedibile che gli interessi su Artena siano molteplici e nel futuro di questa cittadina ci saranno cambiamenti territoriali sostanziali, corposi. Speriamo bene.
                                                                              Aspettiamo di conoscere da chi è sostenuta questa nuova lista.
                                                                              P.S. spero sinceramente che non mettiate l’ora di lingua artenese nelle scuole che hanno bisogno di fogli di carta, poichè tanti, troppi bambini ed adolescenti parlano come i nonni e non è che se escano dal paese riescano a parlare meglio l’italiano. Il dialetto è importante, mantenere le tradizioni è importante, ma non è Artena il luogo dove porsi questo obiettivo semplicemente perchè non e n’è bisogno.

                                                                              • n. 39 - brud ha detto:

                                                                                @Alessandro Mi sei simpatico, il tuo ultimo commento lo copio

                                                                                • n. 40 - giordano bruno ha detto:

                                                                                  Artena non sembrerebbe , ma è un fucina nazionale. Da qualche anno è passata l’idea che solo l’imprenditore può gestire l’amministazione. Che dicono i palizzinari.. io sono ricco , non mi servano gli euro, se partecipo lo faccio solo per il benessere del paese.Nel 2011 apre il parco giochi ci sono progetti impensambili, fiumi di denaro..questo spiegherebbe tante cose. Tre canditati imprenditori d.o.c. , Conti ingegliere edile e ivan imprenditore che viene da lontano, latini sembrerebbe l’unico politico,ma ha talone imprenditore d.o.p.

                                                                                  • n. 41 - Latini Emilio ha detto:

                                                                                    faccio un “in bocca al lupo” a questa nuova lista che apparentemente sembra fuori dai giochi di interessi economico/politici..sembra.
                                                                                    Quindi non ripeto il mio commento che ho già lasciato sotto la lista di Conti anche questa lontana dai grandi e soliti nomi che non hanno saputo cambiare il paese nonostante i decenni di presenza fuori, dentro e dietro le quinte del Comune.
                                                                                    Però mi domando se non è un peccato che i voti si disperdano ulteriormente così da favorire le liste dei “soliti personaggi”,
                                                                                    è giusto che chiunque ne abbia voglia porti avanti una sua idea ma in un paese di 15000 abitanti si sarebbero potute unire le forze, magari con qualche sacrificio.
                                                                                    Comunque è solo un mio pensiero.
                                                                                    Latini Emilio

                                                                                    • n. 42 - Comitato "Cambiamo Artena" ha detto:

                                                                                      Curriculum di Ivan Braschi

                                                                                      Ci spiace trovarci ancora una volta a respingere ridicole accuse complottistiche mosseci a più riprese. Esse sono talmente fondate da contemplare ipotesi come la lista civetta e l’imprenditore mascherato… in pratica gli eroi di un cartone.

                                                                                      Tralasciando quindi le chiacchiere diffamatorie, ci sembra a questo punto doveroso mettere bene in chiaro che genere di imprenditore intendiamo sostenere e candidare per il bene delle nostra città, e perché egli è molto diverso dagli altri. Ecco, dunque, la sua storia personale.

                                                                                      Ivan Braschi nasce l’8 febbraio del 1969 in un piccolo comune del ravennate.

                                                                                      Da una parte il padre, imprenditore agricolo e sindacalista cattolico, trasmette a Ivan la passione per la politica e per l’orgoglio delle idee; dall’altra sua madre, maestra elementare, incoraggia il figlio nei suoi studi, appoggiandolo nella scelta di non proseguire la professione paterna.

                                                                                      Dopo la maturità, Ivan Braschi si laurea con lode in giurisprudenza, e proprio durante il periodo dell’università inizia ad approfondire tematiche economico-legali legate al concetto di Project Financing, che sviluppa in parte per la sua tesi. Conseguita la laurea, Ivan Braschi inizia a esercitare insieme ad alcuni amici attività di consulenza economico-legale per la gestione di fondi di investimento, svolgendo nel frattempo un periodo di tirocinio in Francia e Germania, per studiare da vicino le problematiche legali relative alla gestione di fondi della Comunità Europea da parte di enti pubblici.

                                                                                      A partire dal 2006, entra in contatto con alcuni clienti di Artena, che a lui e al suo staff si rivolgono in merito alle crescenti difficoltà legate agli investimenti sul territorio. L’impegno professionale si trasforma però ben presto in passione quando Ivan Braschi, incoraggiato dai suoi amici, visita per la prima volta Artena e rimane ne rimane letteralmente affascinato. Sempre di più, quindi, viene incoraggiato a considerare l’ipotesi di mettere la sua abilità professionale al servizio di questa terra. All’inizio del 2010 prende finalmente forma l’idea del Comitato “Cambiamo Artena”, che diventa operativo e si trasforma in una proposta di lista per sostenere la candidatura a sindaco di Ivan Braschi.

                                                                                      Padre di 3 figli, Ivan si divide ora tra il ravennate, dove vive la sua famiglia, e Roma, dove svolge attività di consulente per numerose società private, in attesa di diventare presto nostro concittadino.

                                                                                      • n. 43 - clara ha detto:

                                                                                        @bandiso del sertao: mi chiamo “C”lara….

                                                                                        • n. 44 - mauro verro ha detto:

                                                                                          @ comitato “Cambiamo Artena”:
                                                                                          E’ la prima volta che intervengo su questo blog e, nell’ottica di un confronto costruttivo, mi permetto di fare una breve e sintetica osservazione sul vostro programma.

                                                                                          Nel post n. 9 si legge: <>.
                                                                                          Il proclama sembra interessante ma non tiene conto di alcune questioni fondamentali che spero siano state prese in considerazione.

                                                                                          La proposta se realizzata renderebbe un cattivo servizio alla scolarizzazione degli studenti artenesi. Senza dimenticare che l’attuale riforma, alle elementari e medie, ha tagliato alcune delle ore degli insegnanti di italiano, una delle difficoltà affrontate dai docenti del territorio è l’eccessiva diffusione del dialetto tra i propri alunni con evidenti ricadute negative sulla padronanza della lingua italiana. Faccio notare che da qualche anno in Italia si denuncia da più parti una sempre più scarsa conoscenza della nostra lingua. La questione sarebbe semmai inversa, potenziare lo studio dell’italiano per gli alunni e destinare invece quell’ora di dialetto ai docenti, per lo più non artenensi, e pertanto non necessariamente conoscitori nel nostro idioma.

                                                                                          Ripeto, si tratta solo una breve considerazione, magari provocatoria, ma finalizzata ad un confronto sano e propositivo.

                                                                                          Ovviamente buon lavoro.

                                                                                          • n. 45 - ninco nanco ha detto:

                                                                                            @ giordano bruno
                                                                                            Anche a me i temi della lista sembrano vicini a quelli della lega o della destra tricolore. Vedi l’attenzione verso l’identità culturale e religiosa, e l’immigrazione.

                                                                                            • n. 46 - Comitato "Cambiamo Artena" ha detto:

                                                                                              @mauro verro

                                                                                              Per noi la lingua artenese deve rappresentare quel cemento culturale che
                                                                                              trasmetta fortissimamente la nostra identità agli stranieri residenti presso la nostra comunità.
                                                                                              Se è vero, come è vero, che la lingua italiana è sempre meno conosciuta,
                                                                                              tale falla dell’istruzione non è da ascriversi alle politiche locali.
                                                                                              Grazie del suo propositivo intervento.

                                                                                              • n. 47 - giordano bruno ha detto:

                                                                                                Sei tu Mauro Verro , della primavera Artenese del lontano 1993, ma primavera tarda ad arrivare, in qualche modo cambiamo Artena di Ivan senza volto, ricorda la tua lista per cambiare. Interessante il tuo commento…ma io penso che se una vecchietta va a comprare il pane ,il fornaio è attento ai soldi più che al dialetto, i soldi non hanno dialetto. Voglio dire con tanti problemi cha ha il nostro paese,
                                                                                                è necessario dividerci su dialetto sì , dialetto no.

                                                                                                • n. 48 - jozmile (autore) ha detto:

                                                                                                  Vorrei fare una riflessione sui contenuti dei punti programmatici di questa lista, espressi nel commento #9.
                                                                                                  Innanzitutto, visti i contenuti, mi sembra ovvio che, anche se affermate di non appartenere a nessun movimento, è chiaro che siete schierati all’estrema destra nel panorama politico.

                                                                                                  Immigrazione: Il primo punto è quello che mi lascia più sbigottito. Il lavoro in nero deve essere combattuto a priori, al di là del fatto che un lavoratore sia artenese o straniero, l’opportunità di inserimento deve eseere data a tutti, anche perchè essere artenesi per me è vivere ad Artena e rispettarne persone e regole, al di là di cosa dice la carta d’identità. E molti giovani artenesi-doc spesso non rispettano entrambe le cose. L’ora scolastica settimanale di artenese obbligatoria, permettemi di dirlo, è un’idea raccapricciante! La mia ora di artenese la faccio coi nonni, con i familiari, con gli amici, al bar o al lavoro, non me la devo fare a scuola! Ben diverso se quell’ora fosse dedicata allo studio della Storia di Artena (rigorosamente in italiano)! La conoscete? Il candidato sindaco la conosce? Ora non è che siamo sicuri che anche altri candidati sindaco la conoscano, però, se la tirate in ballo…
                                                                                                  Infrastrutture:…Troppo spesso si ragiona soltanto di strade… Ma dove. Ad Artena? Le strade? Sapete negli ultimi trenta anni quante strade sono state realizzate? Il bollino blu? Con i camion e il traffico nel centro? Per quanto riguarda la ASL, ma se non aveva i soldi per pagare il vecchio cosnultorio, come pagherà il Palazzo della Sanità?
                                                                                                  Pressione Fiscale e agevolazioni per i cittadini il Comune di Valmontone, data la situazione poco rosea (pare) delle casse comunali, come fa a rinunciare all’obolo importante dei cittadini artenesi? Diverso sarebbe il discorso di integrare il costo del parcheggio nell’abbonamento Metrebus, secondo me più fattibile.
                                                                                                  Il project financing sembra un’idea interessante. Ma è facile descriverlo così. Mi immagino che sarete più chiari in futuro.
                                                                                                  Identità artenese, famiglia e religione: qui torna il discorso del punto primo. Chi sono le giovani famiglie artenesi? Sapete qual’è la percentuale di bambini non artenesi o non italiani nelle scuole di Artena?
                                                                                                  Sul proibire la vendita ai minori di sedici anni, ci sono delle leggi dello Stato, piuttosto sarebbe utile capire come fare se ad Artena non esiste praticamente il corpo della Polizia Locale. Chi li fa questi controlli?
                                                                                                  La biblioteca ci serve a priori: una biblioteca! Se poi c’è una sezione per la storia di Artena ben venga. Ma c’è bisogno di UNA biblioteca.

                                                                                                  Comunque sia: preferirei delle persone che vogliano dare possibilità agli immigrati di regolarizzarsi e di integrarsi, non di ghettizzarli.

                                                                                                  Buon Lavoro.

                                                                                                  • n. 49 - martina ha detto:

                                                                                                    Mi associo alla tesi portava avanti da Luca, secondo la quale non è proprio il caso di parlare di ghettizzazione della popolazione non- italiana che vive ad Artena (ora scolastica di artenese, opposizione “noi artesi-altri” etc). Ma non vi stancate di dire sempre le stesse sciocchezze al riguardo?

                                                                                                    Per quanto riguarda l’inserimento dell’immagine della Madonna nello stemma comunale:
                                                                                                    la separazione tra stato e chiesa risale al 700.

                                                                                                    Buon lavoro.

                                                                                                    • n. 50 - Tupakka ha detto:

                                                                                                      @Joz sono d’accordo con te.

                                                                                                      @comitato cambiamo artena:

                                                                                                      -immigrazione: perchè per un momento non cerchiamo di mettere da parte le contrapposizioni noi-loro e ci impegniamo a fondare una comunità più unita? Secondo me tutto deve essere fondato sul rispetto; ci sono molte politiche di integrazione che una comunità e un’amministrazione potrebbero attivare, presto artenaonline vi dirà anche quali, secondo noi, potrebbero essere degli interventi immediati.

                                                                                                      -se quello del bollino blu vuole essere una misura “ecologista” mi sembra che ci sia parecchia strada da fare, ma immagino che questa sia solo una bozza di programma, quindi mi aspetto che il tema venga approfondito.

                                                                                                      -project financing: leggendo il curriculum del vostro candidato sindaco, egli dovrebbe essere una persona molto esperta in questo campo, quindi: quali sono gli interventi che vorreste fare tramite project financing? se utilizzato correttamente questa è una misura molto utile per un’amministrazione e che, fino ad ora, non mi sembra sia stata ancora messa in atto dalle amministrazioni precedenti (ma potrei sbagliarmi..).

                                                                                                      -perchè invece dell’ora di artenese non si fanno due ore in più di inglese? è ora di entrare in Europa!

                                                                                                      -mi permetto ancora di aggiungere che le politiche che avete indicato per la pressione fiscale e le agevolazioni ai cittadini risultano insufficienti, attendiamo novità al riguardo.

                                                                                                      Mi sembra dai vostri punti programmatici che ci sia una certa superficialità nella stesura del programma, manca di contenuti, è fatto di piccoli accorgimenti populisti, tipo “specchietti per le allodole”, che nascondono una voragine di idee sottostante – ora di artenese, palazzo della asl(è da poco stato aperto a colleferro), parcheggio valmontone, project financing: mi dispiace ma,secondo me, non possono essere solo queste le misure per cambiare artena . Da una parte apprezzo il fatto che, poche ore dopo aver comunicato la candidatura, avete esposto questo programma,che, immagino, è in fase di revisione quindi vi prego di prendere le mie critiche come degli appunti di percorso.

                                                                                                      • n. 51 - Arcadia ha detto:

                                                                                                        Caro Comitato “Cambiamo Artena”, mi sento in un certo modo chiamata in causa ad intervenire su una questione che mi è particolarmente cara: l’insegnamento dell’italiano nelle scuole. Riprendendo il vostro post concordo sul fatto che se la lingua italiana è sempre meno conosciuta, tale falla
                                                                                                        non è da ascriversi alle politiche locali. Ma partendo da questo assioma va anche detto che non tutte le responsabilità di questa carenza sono da attribuire solo alla scuola e agli insegnanti. Come è già stato più volte scritto l’insegnamento dell’italiano è minacciato soprattutto dalla società, che offre poli di attrazione ben diversi dall’approfondimento della lingua-madre: televisione, tecnologie, internet. Per cui mi sembra ce ne sia abbastanza, ma forse per voi non è così, visto che vi fate i paladini dell’obbligo dell’insegnamento del dialetto nelle scuole.
                                                                                                        Noto che i recenti appelli lanciati dalle due maggiori accademie italiane, la Crusca e i Lincei, Lingua italiana, scuola, sviluppo, sull’importanza della padronanza dell’italiano come fattore di sviluppo culturale ed economico del paese (documento redatto dal Prof. F. Bruni) siano passati totalmente inosservati.
                                                                                                        Conosco bene le gravi carenze linguistiche degli studenti e la mia esperienza d’insegnante di lettere viene dalle scuole di provincia dove mi misuro quotidianamente con il problema del dialetto. Faccio un grande sforzo ad insegnare agli studenti ad esprimersi in modo corretto, ma i dati che emergono dalle classifiche internazionali (Ocse-Pisa) parlano chiaro: i nostri ragazzi sono collocati agli ultimi posti per quanto riguarda le competenze linguistiche.
                                                                                                        Dunque, alla luce di tutto questo, la scuola non può e non deve insegnare il dialetto ed è veramente spaventoso leggere una proposta come quella presentata nei vostri punti programmatici fondamentali.
                                                                                                        La dialettologia è correttamente materia di studio all’Università e ricordo che la più antica rivista scientifica di dialettologia venne fondata nel 1873 e si stampa ancora.
                                                                                                        Il caro Ivan Braschi nel suo curriculum parla di una sua conoscenza approfondita di tematiche economico-legali legate al concetto di Project Financing, ed utilizza (giustamente) dei termini inglesi, sempre più concorrenziali alla nostra lingua; ma come scrive il filologo Cesare Segre: “Se non possiedi la struttura della tua lingua non sei in grado di imparare le altre, per questo le campagne a favore dell’inglese non hanno senso se non si legano a un miglioramento dell’italiano”.
                                                                                                        Cercate di non perdere di vista i problemi reali del paese e non trattate argomenti di cui non avete conoscenze, né competenze.

                                                                                                        • n. 52 - PINKPUNK ha detto:

                                                                                                          Gli interventi di Tupakka (50) e di Jozmile (48) hanno ben rappresentato quello che ho pensato appena letta la bozza di programma presentata. Sono perfettamente in accordo con quanto esposto nei due post.
                                                                                                          Vorrei aggiungere una ulteriore considerazione sulla proposta di modificare lo stemma del comune con l’inserimento dell’immagine della Madonna delle Grazie! :-( )
                                                                                                          Il fatto che si faccia leva sulle credenze religiose per cercare di raccogliere consensi, ritengo sia una semplice mossa propagandistica e populista.
                                                                                                          Certo che… se “cambiamo artena” significa riproporre temi di tipo oscurantista che ci riporta ai tempi della Santa inquisizione,.. preferisco rimanere dove sono. Starò fermo… ma almeno non torno indietro.
                                                                                                          Spero vogliate esprimere meglio il vostro intento… ma se queste sono le basi.

                                                                                                          • n. 53 - tupakka ha detto:

                                                                                                            @arcadia: sono d’accordo con te. Ti andrebbe di scrivere un articolo su questa tematica? Ci piacerebbe molto porre all’attenzione di tutti gli utenti i cambiamenti che la lingua italiana sta subendo, come e perchè si sta impoverendo. che ne dici?

                                                                                                            • n. 54 - ninco nanco ha detto:

                                                                                                              Mi associo a martina. Lo stato, il comune, le istituzioni sono entità laiche, e quindi garanzia di tutti, anche di chi si riconosce nelle presunte radici religiose, checchè ne dicano coloro che pensano il contrario. La confusione tra sacro e profano è come la babele delle lingue, rende un cattivo servizio pure al clericalismo. E’ meglio lasciare ogni cosa al suo posto e cominciare a parlare di argomenti più seri.

                                                                                                              • n. 55 - ninco nanco ha detto:

                                                                                                                … e poi mi spiegate cos’è questa storia dell’altro?

                                                                                                                • n. 56 - mauro verro ha detto:

                                                                                                                  @ giordano bruno: la stagione che non arriva mai è quella della cultura, eppure Artena è cresciuta tanto in questi anni. Mi auguro che chi amministrerà sappia lasciare un segno in questo senso.

                                                                                                                  • n. 57 - Mah ha detto:

                                                                                                                    mi sembra demagogica e un pò populista sta lista… rivogliamo i vecchi partiti fatti da camerati con valori seri e non opinabili!

                                                                                                                    • n. 58 - Ivan Braschi ha detto:

                                                                                                                      A ciascuno il suo

                                                                                                                      Ciao a tutti, e scusatemi innanzitutto per il ritardo con cui rispondo a questi ultimi post.
                                                                                                                      È la prima volta che intervengo personalmente in questa discussione. Lo faccio, devo dire, con estremo piacere, perché quello che sta accadendo qui è molto stimolante per chi, come me e i ragazzi del comitato (e come voi tutti, naturalmente) avverte l’urgenza di esporre la propria opinione su temi importanti per la città: è un esperimento della politica. Perciò siamo più che felici di innescare un dibattito, di far circolare idee, di smuovere sdegno e passioni tra la parte viva di Artena, indipendentemente dalle differenze di vedute pian piano emerse. È sempre doveroso per chi compone una lista rispondere sempre, lo è ancora di più per chi della lista è l’esponente. Ecco perché, da ora, mi metterò in gioco nel dibattito con il mio nome e la mia opinione, ma sempre in nome di “Cambiamo Artena”. Libertà è partecipazione, per dirla con Gaber: apro con questa citazione proprio per affermare il nostro totale rifiuto di preconcetti.
                                                                                                                      Ed ecco le risposte.

                                                                                                                      @jozmile
                                                                                                                      Il lavoro nero è certamente una condizione ingiusta per tutti, poiché fa leva sul ricatto della povertà che i vari signorotti locali (imprenditori piccolissimi come grandissimi) esercitano indisturbati su quei salariati che non hanno la possibilità di rifiutare “giornate” a nero. Hai ragione nel dire che questa piaga riguarda tutti indistintamente, non soltanto gli immigrati; ma sono proprio loro a ritrovarsi con un potere contrattuale pari a zero. Questa situazione ha innescato negli ultimi anni un circolo vizioso che noi vorremmo contribuire a interrompere. Non per rendere le nostre imprese “italiane” (cosa che in una società ormai multietnica non ha molto senso), ma per raggiungere un equilibrio che crei più opportunità per tutti, a partire dai nostri giovani.
                                                                                                                      Che poi molti di essi, “artenesi doc” come li chiami, non si comportino civilmente è un fatto sotto gli occhi di tutti. Frequento ormai da alcuni anni la città (pur non essendo, io stesso, doc), e resto ancora allibito di fronte a certe manifestazioni di ottusità giovanile, la cui massima espressione si traduce in sgommate in serie attorno alle strade del centro, che rimandano tristemente ai contesti arretrati dei piccoli paesetti degli anni Settanta. Presumo che tu e altri che qui scrivono siate giovani; vi sarete accorti anche voi che una certa eterogeneità giovanile c’è, ma purtroppo sbilanciata verso il peggio.
                                                                                                                      L’ora di artenese (e sull’italiano, risponderò diffusamente ad Arcadia) vedila come una proposta negoziabile, come l’utilizzo del dialetto per avvicinare artenesi e stranieri. È un punto programmatico su cui attualmente stiamo riflettendo molto. Sono contento che tu abbia un bel rapporto coi tuoi nonni.
                                                                                                                      Se conosco la storia, mi chiedi. Sì, la conosco, e anche i miei ragazzi. Non siamo sprovveduti e non siamo ignoranti… forse a qualcuno dispiacerà, soprattutto perché possiamo rispondere a chiunque.
                                                                                                                      Della preparazione degli altri candidati a sindaco può informarsi presso di loro; alcuni di essi, mi pare, non riescono (sic!) ad articolare discorsi del tutto intelligibili (in italiano, s’intende).
                                                                                                                      Riguardo alle infrastrutture, il bollino blu penso sia ormai maturo come idea. Con l’espressione “ Troppo spesso si ragiona soltanto di strade” intendevamo riferirci alle sterili e ricorrenti promesse sulle strade da fare o da rifare: non ci bastano, e non ci basta nemmeno togliere i camion dal centro (di chi sono e dove sono diretti è, poi, un altro discorso ancora…).
                                                                                                                      Il consultorio, per parlare di Sanità, ribadiamo che è necessario: dove sbatte la testa una ragazza, nel caso?
                                                                                                                      Il Comune di Valmontone, dopo aver speculato per anni (ho seguito molto da vicino la storia di Fashion District e della sua gang) penso debba smetterla di vessare i pendolari e di tutelare le ditte appaltatrici amiche. L’integrazione Metrebus, te l’assicuro, è molto complicata a livello burocratico.
                                                                                                                      Il Project Financing, mi dispiace, non è riassumibile in un post. Studierò il modo per comunicarlo in modo completo, magari incontrandoci tutti di persona.
                                                                                                                      Le giovani famiglie artenesi non mi sembrano così difficili da descrivere. Sappiamo, se era quello che volevi dire, che la natalità è in calo drastico in tutta Italia. Riteniamo che la Polizia Locale ad Artena non faccia abbastanza per le proprie possibilità.
                                                                                                                      Non ci sarà alcun ghetto, e ci sarà una biblioteca, se saremo noi a vincere.

                                                                                                                      @martina
                                                                                                                      Una prima osservazione: in Italia nel XVIII secolo non si è verificata nessuna separazione formale tra Stato e Chiesa. Non si spiegherebbe, altrimenti, perché Giolitti (un po’ di tempo dopo…) avesse ancora bisogno di sostenere tale separazione. Ti consiglio quindi, partendo magari dalla Legge sulle Guarentigie (1871), di fare un bel ripasso generale di storia moderna. Non abbiamo mai parlato di ghettizzazione, ma solo di riduzione dei flussi migratori illegali, che alimentano lo sfruttamento.

                                                                                                                      @Tupakka
                                                                                                                      Scusami se non ti rispondo personalmente, ma penso di aver già toccato più o meno tutti i punti che sollevi, rispondendo a jozmile. Ci rimproveri la superficialità del nostro programma. La sintesi che impone questo spazio ne è in parte la causa, mentre per il resto possiamo in tutta serenità ammettere che sia io, col mio lavoro, sia gli altri del Comitato, abbiamo avuto e abbiamo poco tempo per formalizzare le idee che avevamo maturato. Non essendo politici con la “P” maiuscola (quelli che qualcuno invoca) dobbiamo conciliare politica, famiglia e lavoro. Non è facile, ma ci piace. Ti ringraziamo tutti, infine, per il tuo aperto riconoscimento della nostra volontà di confronto aperto. Le critiche sono sempre un incentivo a elaborare idee.

                                                                                                                      @Arcadia
                                                                                                                      Cara Arcadia, essendo da poco passato il carnevale, mi permetto di rovesciare in modo carnascialesco, come Bachtin insegna, il tuo commento, partendo dalla fine.
                                                                                                                      “[...] non trattate argomenti di cui non avete conoscenze, né competenze”, ci dici. Ma sai forse quali sono le nostre competenze, ci hai fatto un colloquio? E le tue, soprattutto, quali sarebbero? O pensi forse che insegnare lettere a scuola ti autorizzi a guardare gli altri dall’alto delle tua “cultura”? Questa saccente chiusura mentale è proprio ciò che allontana le persone comuni dai libri e dal sapere. Forse è utile ricordare per un istante la lezione di Norberto Bobbio, quando distingueva tra “funzione intellettuale” e “lavoro intellettuale”, due concetti ben distinti che tu, Arcadia, dimostri di non discernere a dovere. Al contrario, così come non è necessario citare Kant per dire che un cielo è stellato, non serve tirare in ballo addirittura Segre per dire un’ovvietà gigantesca come quella che la conoscenza della nostra lingua è presupposto irrinunciabile per scoprire le altre.
                                                                                                                      Non siamo paladini di nulla; sosteniamo invece che il dialetto (la dialettologia, tu mi insegni, è un’altra cosa) debba essere un valore aggiunto della scuola primaria, un fattore unificante, e non lo strumento per azzerare l’italiano che, visto anche il modo di esprimersi di alcuni nostri concittadini cosiddetti “acculturati” (o persino “colti”!), va insegnato eccome.

                                                                                                                      @PINKPUNK
                                                                                                                      Vedi i precedenti commenti sui nick che citi. Per lo stemma, ognuno è libero di pensarla diversamente. Non credo che un’immagine sacra possa rendere un paese oscurantista. Sarebbe troppo facile, no? Propagandare le idee poi (visto che parli di “mossa propagandistica”) non mi sembra un atteggiamento così dannoso, almeno come noi lo intendiamo.

                                                                                                                      @tupakka
                                                                                                                      Buona idea, così potrò leggere e commentare l’articolo. Magari contribuire, se lo vorrete.

                                                                                                                      @ninco nanco
                                                                                                                      “Lo stato, il comune, le istituzioni sono entità laiche”, dici. Bene, spiegami chi ha proposto di instaurare una teocrazia, o il cesaropapismo, se preferisci. Un conto è l’appartenenza religiosa che proclamiamo, un altro l’esistenza del comune come soggetto collettivo, patrimonio anche di chi non la pensa come noi di “Cambiamo Artena”. Il progetto dello stemma, per esempio, sarebbe portato avanti soltanto dopo una deliberazione dell’intero consiglio comunale.

                                                                                                                      @mauro verro
                                                                                                                      Ce lo auguriamo anche noi, sperando di farcela nonostante tutto.

                                                                                                                      @Mah
                                                                                                                      Siamo persone serie, e siamo nel 2010. Riflettici un po’, la prossima volta.

                                                                                                                      • n. 59 - mauro verro ha detto:

                                                                                                                        @ Ivan Braschi

                                                                                                                        A proposito del dialetto.
                                                                                                                        Discutere sulla bontà o meno della tua proposta ci allontana dalla vera questione.
                                                                                                                        Continuo a ritenere che si tratta di una proposta quasi irrealizzabile per il solo fatto che ogni indicazione didattica spetta solo alla scuola. Non conosco la primaria, ma se esiste, come ne gradi superiori, una quota del monte orario annuale spettante al singolo istituto, è solo il collegio docenti a poter deliberare in merito.
                                                                                                                        Sono convinto che nessun insegnante approverebbe mai una simile proposta anche se nelle ore extracurricolari e realizzata a costo zero per l’istituto.
                                                                                                                        Se hai giustamente sottolineato di restare “ancora allibito di fronte a certe manifestazioni di ottusità giovanile, la cui massima espressione si traduce in sgommate in serie attorno alle strade del centro, che rimandano tristemente ai contesti arretrati dei piccoli paesetti degli anni Settanta”, devi anche considerare che le scuole del territorio affrontano quotidianamente una situazione idiomatica disastrosa, specchio della stessa comunità che hai perfettamente descritto.

                                                                                                                        L’idea però va sviluppata. Rilancio la palla a te ed a tutti gli altri intervenuti sul blog per lavorare alla realizzazione di una accademia per lo studio ed il recupero del dialetto artenese, e ad un archivio storico di testimonianze dirette di momenti recenti (grande guerra, fascismo, seconda guerra mondiale ecc.) per costruire in presa diretta una memoria storica vivente.

                                                                                                                        A proposito dello stemma comunale.
                                                                                                                        La tua proposta è legittima ed è giusto che tu la difenda altrimenti è valido quel motto che dice o che non vale l’idea o che non vali tu :-) , ma hai considerato che lo stemma che rappresenta tutti è quello che non raffigura nessuno in particolare, cioè un semplice contenitore?

                                                                                                                        • n. 60 - Zucchero ha detto:

                                                                                                                          Ciao a tutti,
                                                                                                                          Forse state uscendo fuori tema. Vi ricordo che tra un mese, andiamo a votare per le elezioni amministrative del comune di Artena, e non al programma “Eredità” di Carlo Conti.
                                                                                                                          va bene avete la Treccani in testa, ma avete cominciato a pensare chi meriterà il voto?
                                                                                                                          Troppo sfoggio di cultura!…e poi al candidato a sinsaco:
                                                                                                                          Come affronterà il fenomeno dell’abusivismo, demolire, far demolire, acquisire? Ce lo puoi spiegare? Delle tre quale?

                                                                                                                          Zucchero

                                                                                                                          • n. 61 - martina ha detto:

                                                                                                                            Braschi:
                                                                                                                            Non stiamo a puntualizzare.
                                                                                                                            Quello che proponete è ridicolo, a mio avviso.

                                                                                                                            • n. 62 - giordano bruno ha detto:

                                                                                                                              sig.zucchero, hai messo il dito nella piaga, l’unica demolizione avvenuta nel nostro paese risale a tempi antichi, mi riferisco a qualche terromoto, anche se storicamente non è dimostrato.Delle tre demolire, far demolire, acquisire? la risposta sarà unisona costruite.

                                                                                                                              • n. 63 - giordano bruno ha detto:

                                                                                                                                Dott. braschi potenzialmente siamo tuoi elettori, rispondere è redicolo quello che proponete, sfocia nella superbia e nella chiusura, dato anche che l’unico modo di dialogare con la tua lista è online.grazie, giordano bruno

                                                                                                                                • n. 64 - Ivan Braschi ha detto:

                                                                                                                                  @zucchero
                                                                                                                                  Meglio la Treccani delle pigne. Si chiede cultura, poi si chiede il contrario… cercate di mettervi d’accordo.
                                                                                                                                  Ciò che è abusivo lo vorremmo demolire senza dubbio, visto che non dovrebbe nemmeno stare in piedi. Non abbiamo le mani in pasta in nessun affare edilizio, quindi figurati che grandi interessi possiamo avere a costruire…

                                                                                                                                  @martina
                                                                                                                                  Ho puntualizzato su una tua puntualizzazione sbagliata, non te la prendere.
                                                                                                                                  Siamo in democrazia, e sei libera di ritenerci ridicoli.

                                                                                                                                  @giordano bruno n.63
                                                                                                                                  Scusami, non capisco cosa vuoi dire. Potresti provare a spiegarti meglio? Ti ringrazio.

                                                                                                                                  @tutti
                                                                                                                                  Trovatemi un altro candidato che risponde a tutti quelli che scrivono. Anche questo è ridicolo?

                                                                                                                                  • n. 65 - Ivan Braschi ha detto:

                                                                                                                                    @mauro verro
                                                                                                                                    Il dialogo è la strada per i problemi che mi poni. Sin da ora facciamo proprio questo con tutti voi, qui sul forum. Lo faremo presto di persona durante la campagna elettorale, e continueremo a dialogare anche dopo con tutti.

                                                                                                                                    • n. 66 - martina ha detto:

                                                                                                                                      Braschi:

                                                                                                                                      In primo luogo mi scuso per la mia laconica presa di posizione: non ho aiutato la discussione.
                                                                                                                                      Il mio primo intervento voleva sottolineare l’assurdità della vostra anacronistica proposta di inserire nello stemma comunale l’immagine della Madonna.
                                                                                                                                      Ribadisco che la separazione stato-chiesa risale al ‘700, e che se l’Italia avesse seguito la linea francese, oggi non avremmo ingerenze da parte del Vaticano riguardo questioni di bioetica, per esempio. Non mi sembra cosa di poco conto.
                                                                                                                                      Non facciamo passi indietro.
                                                                                                                                      Questo.

                                                                                                                                      • n. 67 - Arcadia ha detto:

                                                                                                                                        Replico alla risposta rivoltami, innanzitutto scusandomi con tutti coloro che giustamente vorrebbero porre fine a questo dibattito focalizzato solo sull’insegnamento del dialetto, ma sinceramente preferisco fare delle debite puntualizzazioni, promettendo di concluderlo qui.
                                                                                                                                        Intanto la risposta ricevuta era piuttosto prevedibile, ormai è prassi che quando si argomenta confutando delle posizioni e riportando delle citazioni illustri a sostegno delle proprie opinioni, si è tacciati di saccenteria. Speravo che la posizione di un professore “militante”, che il problema lo conosce dal vivo, rendesse gli interlocutori più attenti e soprattutto più disponibili ad un confronto privo di attacchi personali. La professione dell’insegnante andrebbe sicuramente riqualificata e soprattutto noi che operiamo nella scuola dovremmo essere ascoltati dai politici, o aspiranti tali, in quanto il nostro è un compito ben preciso, da cui nessuno può prescindere, quello di formare la società. Ma si sa, la scuola è una componente sociale quanto mai distante dalla politica, eppure il nostro lavoro è quello di preparare i ragazzi facendoli crescere sia culturalmente che civilmente, ponendoli soprattutto nella condizione di essere liberi ed indipendenti, di saper ascoltare e recepire i messaggi di chi hanno di fronte, potendo poi esercitare il diritto ad esprimere le proprie opinioni in un confronto civile e paritario e alla fine di poter scegliere.
                                                                                                                                        Io non guardo e non ho mai guardato nessuno dall’alto, ma mi sono sempre esposta quando sapevo cosa dire. La debolezza del contradditorio si evince in tutta chiarezza laddove vengo accusata di una chiusura mentale che allontana le persone comuni dai libri e dal sapere, per poi subito dopo asserire che dico ovvietà gigantesche – dunque comprensibili a tutti – andando a scomodare addirittura Segre, che per primo le ha enunciate. Conosco bene anche i saggi di Bobbio e il mio lavoro ha uno sguardo sulla panoramica studentesca molto più ampio rispetto a quello enunciato nel post precedente essendo anche assistente – Cultore della materia all’Università “La Sapienza”, dove ho svolto seminari, conduco esami e seguo ormai da diversi anni la correlazione di tesi di laurea specialistica: dunque contribuisco in più ambiti al bene collettivo. Sono dunque vicina ai problemi e alle esigenze dei ragazzi di diverse fasce d’età: conosco i loro dubbi, i loro dialoghi e loro sanno quanto sono sempre pronta a recepire le mutazioni del presente – visto che sono tra coloro che cerca di partecipare molto spesso ai convegni dove si discute sulle nuove risorse multimediali e la scuola, e naturalmente sui cambiamenti dei processi d’apprendimento – . Tutto questo nel conforto costante che le nuove idee ottengono sempre risultati concreti nella mia coerenza d’intenti e di azioni, che non lascia spazio a strumentalizzazioni.
                                                                                                                                        Io vi voglio dare una suggerimento, provate a chiedere ai ragazzi, i diretti interessati, cosa ne pensano delle vostre iniziative, e soprattutto di quella in oggetto della nostra discussione, potrei anche sbagliarmi, ma sono sicura che saranno loro per primi a respingere al mittente tale proposta. Dimostrate forza propositiva in grado di animare un rapporto dialogico tra le parti. Ad ogni modo concludo dicendo che sono comunque soddisfatta dei risultati ottenuti in questo scambio di vedute, laddove mi sono resa conto, che su questa vostra rivoluzione del sistema educativo state “riflettendo molto” e che rispetto ad una prima indicazione in cui il dialetto si proponeva anche alla scuola media ora viene indicata solo per le elementari.

                                                                                                                                        P. S. Ringrazio Tupakka per l’invito, mi piacerebbe molto trovare il tempo per scrivere un articolo che tratti l’argomento della lingua italiana al fine di sensibilizzare tutti a questa problematica. Appena mi sarà possibile – non nell’immediato – cercherò di elaborare uno scritto.

                                                                                                                                        • n. 68 - martina ha detto:

                                                                                                                                          Arcadia:

                                                                                                                                          Sono molto felice che persone come lei militino su Artena Online.
                                                                                                                                          Ha tutta la mia solidarietà.
                                                                                                                                          Rinnovo l’invito di Tupakka.

                                                                                                                                          • n. 69 - Ivan Braschi ha detto:

                                                                                                                                            @martina n.66
                                                                                                                                            Martina, un dibattito vive del contributo di tutti, ti prego di non scusarti. Non insisto sul tema storico, perché viviamo in Italia e non alla Francia.

                                                                                                                                            @Arcadia
                                                                                                                                            Sono d’accordo con te, il tema del dialetto sta diventando eccessivamente pesante in questa discussione che, oltretutto, conduciamo (chi più, chi meno) in italiano. Sappi, però, che noi di “Cambiamo Artena” siamo capaci di riflettere senza quella virgolette sarcastiche che utilizzi in “riflettendo molto”. Chiudo così la polemica, per passare a un altro tema, di carattere più generale.
                                                                                                                                            Un cosa ti pregherei infatti di notare. Che qui non è tanto importante se io o te, Arcadia, siamo due grandi intellettuali le cui figure si stagliano sul panorama artenese o nazionale; è invece importante fare un’altra considerazione, che finora ho solo abbozzato. E’ altrettanto democratico e costruttivo il confronto che si svolge attorno ai comunicati delle altre liste, oppure è soltanto un rimestare in sterili rancori politici e personali, senza risposte sui contenuti veri?
                                                                                                                                            Vorrei sapere cosa ne pensi. Io credo che noi, dialetto o altri argomenti che siano, stiamo almeno basandoci su temi chiari e seri. Inoltre, la discussione può svolgersi a qualunque livello, “dotto” o “basso”, ma io sono sempre in grado di comprendere, perché fortunatamente posseggo le risorse intellettuali per farlo. E penso, per chiudere, che saper ragionare e confrontarsi civilmente non sia un’attività limitata alle discussioni culturali, ma che abbia importanti ripercussioni su tutti gli altri temi che un amministratore deve trattare, dalle tasse alle opere pubbliche.

                                                                                                                                            Quello che vorrei capire, in definitiva, è questo: “Cambiamo Artena” sta sbagliando totalmente approccio, confrontandosi così sinceramente e direttamente coi cittadini, o se invece (a prescindere dalle nostre vedute) anche io, come candidato, non stia semplicemente facendo il mio dovere non sottraendomi. Meglio questo o i politici con la “P” maiuscola che continuano a fare discorsi autoreferenziali, incensati dai servitori di turno?

                                                                                                                                            Grazie

                                                                                                                                            • n. 70 - Ivan Braschi ha detto:

                                                                                                                                              @martina n.66
                                                                                                                                              “in Francia”, perdona il refuso.

                                                                                                                                              • n. 71 - Arcadia ha detto:

                                                                                                                                                in “riflettendo molto”, non c’è nessun sarcasmo è tra virgolette semplicemente perché è una citazione dal post 58, precisamente la tua risposta a jozmile.

                                                                                                                                                • n. 72 - Tupakka ha detto:

                                                                                                                                                  @Ivan Braschi: le ho inviato una mail all’indirizzo di cambiamoartena da cui ci ha mandato questa comunicazione. La prego di leggerla e farci avere un segnale in merito.

                                                                                                                                                  • n. 73 - Tupakka ha detto:

                                                                                                                                                    Il Comitato CambiamoArtena ci ha appena comunicato che:

                                                                                                                                                    “A seguito di un grave avvenimento verificatosi nelle ultime ventiquattro ore,
                                                                                                                                                    il Comitato è provvisoriamente sciolto.

                                                                                                                                                    Ivan Braschi”

                                                                                                                                                    • n. 74 - elhombrito ha detto:

                                                                                                                                                      Comitato CambiamoArtena:
                                                                                                                                                      scusate, ma visto l’interesse che molti utenti hanno avuto nei riguardi di questa lista penso sia doveroso un comunicato informativo un pò più dettagliato

                                                                                                                                                      • n. 75 - OSCURO ha detto:

                                                                                                                                                        sembra una storia un pò oscura. Senza fare dietrologie non era mai accaduto che ci fosse una lista di cui non si sa nessun nome spuntare all’improvviso , uno strano consulente finanziario mai visto, una foto su l’Altrartena, uno scarno programma. Se avete visto l’Orgia del potere di Costa-Gravas sembra una storia da orgia del potere. A che gioco si gioca? chi muove i fili?