“ECOZAPPIAMO” LA NUOVA EDUCAZIONE AMBIENTALE
Venerdì 25 e sabato 26 maggio presso il Liceo Scientifico “G.Marconi” di Colleferro , nell’ambito delle giornate dello studente , l’U.G.I. ha rinnovato l’impegno verso la progettazione e cura degli spazi verdi urbani , tenendo un corso chiamato “Ecozappiamo”, ossia una prosecuzione di un progetto antecedente di educazione ambientale e sviluppo sostenibile ( progetto: “non dire ecofatto se non ce l’hai nel sacco” http://www.ecoforma.org/) tenutosi nello stesso Venerdì 25 e sabato 26 maggio presso il Liceo Scientifico “G.Marconi” di Colleferro , nell’ambito delle giornate dello studente , l’U.G.I. ha rinnovato l’impegno verso la progettazione e cura degli spazi verdi urbani , tenendo un corso chiamato “Ecozappiamo”, ossia una prosecuzione di un progetto antecedente di educazione ambientale e sviluppo sostenibile ( progetto: “non dire ecofatto se non ce l’hai nel sacco” ) tenutosi nello stesso istituto nel 2010 che insieme agli studenti ha portato alla realizzazione di un giardino attrezzato, originariamente abbandonato.Ecozappiamo è stato concepito sia come un corso teorico, in cui sono state fornite nozioni basilari di ecologia e botanica, sia come un corso pratico volto alla manutenzione e alla cura di un’area verde comune.Lo scopo è stato quello di avvicinare i ragazzi alla conoscenza del proprio territorio, della natura che lo caratterizza, all’importanza della biodiversità e del verde pubblico come componente fondamentale della qualità della vita, partendo dal presupposto che, come abitanti delle città, viviamo sempre più in una dimensione privata, indifferente alla qualità e al significato dei luoghi collettivi .Gli abitanti non partecipano più alla creazione del loro ambiente di vita. Per ricostruire questo rapporto tra abitanti e luoghi, che è alla base delle sviluppo locale ecosostenibile noi riteniamo che sia essenziale un lavoro educativo profondo, mirato alla ricostruzione della capacità dei cittadini di riconoscere valore al patrimonio collettivo costituito dai luoghi, con i suoi caratteri e valori ambientali. In quest’ottica l’educazione ambientale viene concepita come azione, non solo di sviluppo di consapevolezza sulle problematiche ambientali, ma come azione sperimentale di costruzione di alternative. Alternative che nascono dall’esperienza quotidiana che metteno in evidenza le contraddizioni dell’attuale modello di sviluppo e che mostrano con chiarezza quali sono gli indicatori della qualità della vita.Da questo presupposto è nato questo corso che ha portato i ragazzi a piantare nel loro giardino , piante autoctone della vegetazione mediterranea come l’alloro, la ginestra, il viburno, il timo e l’ulivo, con la consapevolezza che basta un piccolo gesto quotidiano per rendere il nostro intorno più vivibile e a misura d’uomo.istituto nel 2010 che insieme agli studenti ha portato alla realizzazione di un giardino attrezzato, originariamente abbandonato.Ecozappiamo è stato concepito sia come un corso teorico, in cui sono state fornite nozioni basilari di ecologia e botanica, sia come un corso pratico volto alla manutenzione e alla cura di un’area verde comune.Lo scopo è stato quello di avvicinare i ragazzi alla conoscenza del proprio territorio, della natura che lo caratterizza, all’importanza della biodiversità e del verde pubblico come componente fondamentale della qualità della vita, partendo dal presupposto che, come abitanti delle città, viviamo sempre più in una dimensione privata, indifferente alla qualità e al significato dei luoghi collettivi .Gli abitanti non partecipano più alla creazione del loro ambiente di vita. Per ricostruire questo rapporto tra abitanti e luoghi, che è alla base delle sviluppo locale ecosostenibile noi riteniamo che sia essenziale un lavoro educativo profondo, mirato alla ricostruzione della capacità dei cittadini di riconoscere valore al patrimonio collettivo costituito dai luoghi, con i suoi caratteri e valori ambientali. In quest’ottica l’educazione ambientale viene concepita come azione, non solo di sviluppo di consapevolezza sulle problematiche ambientali, ma come azione sperimentale di costruzione di alternative. Alternative che nascono dall’esperienza quotidiana che metteno in evidenza le contraddizioni dell’attuale modello di sviluppo e che mostrano con chiarezza quali sono gli indicatori della qualità della vita.Da questo presupposto è nato questo corso che ha portato i ragazzi a piantare nel loro giardino , piante autoctone della vegetazione mediterranea come l’alloro, la ginestra, il viburno, il timo e l’ulivo, con la consapevolezza che basta un piccolo gesto quotidiano per rendere il nostro intorno più vivibile e a misura d’uomo.
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