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è di questo che dobbiamo parlare.

c’è qualcosa di sbagliato nella legge contro l’omofobia approvata ieri sera dalla Camera.
e non è la questione delle aggravanti della legge Mancino;
non è la divisione destra e sinistra – insana, se si parla di diritti;
non è la destra che dice Questo provvedimento limita la mia libertà di espressione, perché vogliono sentirsi liberi di essere contro il matrimonio gay. ed è infatti questo il punto. è di questo che dobbiamo parlare.
il problema di questa legge è la legge stessa. è che una legge contro l’omofobia è uno strano punto di partenza, se poi lo stato che la promulga non garantisce l’uguaglianza sostanziale dei diritti di tutti i suoi cittadini;
se poi quello stato dice che io e te non siamo uguali, perché tu puoi sposare la persona che ami, se sei eterosessuale, e io no, se non lo sono;
se quello stato ti punisce perché urli Frocio per strada, però poi discrimina la vittima di quell’insulto non riconoscendone il diritto di sposarsi.
è come dire Non meriti di essere insultato, anche se non sei proprio come me, non sei uguale a me, non sei normale come me, quindi non hai i miei stessi diritti. come se fosse un problema di buono o cattivo gusto, di buona o cattiva educazione.
il punto di partenza non può essere una legge che ti intima di Non dire frocio, ma uno stato che riconosce identici diritti ai suoi cittadini. tutti.

o siamo uguali o non lo siamo.