Approvazione della Tares: qual’è la verità?
Il consiglio comunale che si è svolto ieri sera è stato interessante per molti motivi, una menzione in particolare merita l’approvazione della tassa Tares.
Per chi non lo sapesse, la Tares, Tariffa Rifiuti e Servizi, è quella tassa che, introdotta dal Decreto Salva Italia (D. Lgs. 201 del 6 Dicembre 2011), va a sostituire la Tarsu e la Tia.
Entrata in vigore da Gennaio 2013, dopo varie peripezie il pagamento della prima rata è slittato a Dicembre 2013 (ma verrà sostituita di nuovo a Gennaio con la Service Tax, che accorperà Tares e Imu), e la legge ha dato ai comuni la possibilità di definirne molti parametri e criteri di applicazione.
Cosa è successo durante l’approvazione del secondo passaggio che riguarda le tariffe, dopo il primo votato due mesi fa che ha riguardato il numero di rate e scadenze di pagamenti?
Prende la parola l’assessore al Bilancio, Alberto Riccitelli, che spiega come la Tares avrà il pagamento misto tra metri quadrati (come la vecchia Tarsu) e numero di componenti del nucleo familiare.
Le attività non domestiche (commerciali) vengono differenziate in trenta categorie, che quindi avranno una riduzione di quanto dovranno pagare, così come sono differenziate le utenze domestiche.
Il passaggio da Tarsu a Tares prevede un aumento dei costi in quanto non ci sarà più la compartecipazione del comune, quindi l’intero costo del tributo verrà scaricato sulle spalle del cittadino.
Altro punto dolente: gli sgravi.
E’ Loris Talone che controbatte per quel che riguarda gli sgravi, asserendo che, benché sia vero che la Tares va a colpire più duramente le tasche del cittadino, erano previsti degli sgravi per i comuni più virtuosi, ovvero quelli che applicano in modo funzionante la raccolta differenziata.
E qui si rivolge direttamente all’interessato numero uno, Daniele Trulli, rivolgendogli la domanda che anche noi abbiamo provato molte volte a proporgli senza avere risposte chiarificatrici: in che percentuale la raccolta differenziata viene raccolta ad Artena?
Trulli esordisce con due suoi classici, “Non ho capito la domanda” e “Adesso non ho i dati alla mano”, per arrivare finalmente a tirare fuori qualche cifra: tra l’8% e il 10%.
Loris Talone definisce Artena “il fanalino di coda dei castelli romani” per quel che riguarda il piano di differenziazione messo in atto da questa amministrazione che non prevede la raccolta porta a porta come nel resto del mondo civilizzato.
Dopo di che si lancia in una parentesi forse un po’ fuori argomento che riguarda l’Arco Borghese e la comunità montana (argomento che magari affronteremo in altro post), ma quando decide ti tornare sulla Tares che deve essere votata, tira fuori che se Artena avesse raggiunto una quota del 30% di raccolta differenziata avrebbe ricevuto uno sconto del 30% sul versamento del tributo.
C’è la velata (ma non troppo) accusa che per incuria dell’amministrazione i cittadini si trovano a pagare un 30% che sarebbe stato facilmente evitabile.
Vediamo qui gli effetti concreti di un problema che Artena si trascina da tempo, quello della raccolta differenziata, che viene trattata con superficialità da chi dovrebbe invece assicurare che un servizio così importante funzioni come un orologio svizzero, seguendo gli standard che ormai sono applicati in ogni comune e non solo in Italia.
Continueremo a veder aumentare le nostre tasse perché non ci è riuscito di pianificare seriamente lo smaltimento rifiuti?
Parrebbe di sì.
Nel frattempo la Tares è stata approvata con undici favorevoli e l’assenza dell’opposizione che è uscita dall’aula per la votazione.
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