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Fine anno in compagnia della Tares

tares
Avevamo trattato l’argomento Tares un paio di mesi fa,
quando ancora nelle nostre case non giungeva quella lettera che ci facesse notare quanto quel decreto legge n.201 del 2011 introdotto dal governo Monti incida sulla nuova imposta riguardante lo smaltimento dei rifiuti,che ci lasciano come “ultima”spesa annuale.
Alcune statistiche affermano che a differenza della precedente imposta (Tarsu), la Tares avrebbe un impatto circa del 30-40% in più sul totale.
Inoltre,come già sappiamo, al già presente 5% del totale aggiuntivo destinato alla provincia(c’era già con la Tarsu), con la Tares andiamo a versare altri 0,30€ in più al mq destinati allo Stato.
Ad Artena sembra che l’imposta sia aumentata ben oltre del 30-40% rispetto alla Tarsu.
Ma non finisce qui.
Insieme alla Tares ad alcuni dei nostri concittadini è giunta pochi giorni fa un’altra lettera che recita questo:
Oggetto: Tassa rifiuti solidi urbani-comunicazione nuova superficie di riferimento (art 1,comma 340, legge 311/2004)
In questa lettera oltre ad essere indicata la nuova superficie di riferimento(vedremo perchè) per l’applicazione dell’imposta, è indicata la somma da versare nelle casse comunali, insieme alle modalità e i tempi di pagamento.
In sostanza il Comune smemorato(se così possiamo definirlo) non sembra aver applicato a suo tempo una legge.
Parliamo della legge indicata nell’oggetto della lettera(311/2004,articolo 1,comma 340).
Entrata in vigore nel gennaio 2005 stabilisce che la “superficie” di riferimento su cui calcolare l’allora Tarsu, per le unità immobiliari e relative pertinenze(garage,autorimesse etc) ,non può essere inferiore all’80% della superficie catastale.
Adesso a distanza di ben 8 anni ci viene chiesto di pagare quella differenza di superficie dal 2008 ad oggi.
Tornando alla  Tares, direi un bel regaletto di Natale lasciato dall’amministrazione uscente,
che non sembra aver avuto mai l’intenzione di far rientrare tra le priorità la raccolta differenziata che non solo crea vantaggi a livello ecologico,ma anche a livello economico.
Infatti, se Artena applicasse una  buona percentuale di raccolta differenziata si ridurrebbe l’imposta di una buona percentuale che potrebbe arrivare anche al 30% del totale.
Probabilmente ci vorrà del tempo per sensibilizzare la cittadinanza ad una raccolta differenziata come si deve.
Ma di certo la scelta fatta di una raccolta differenziata “stradale” e non “porta a porta“, oltre che pesare sulle casse del comune e di rimando sulle tasche dei cittadini, si rivela tutt’oggi completamente fallimentare anche dal punto di vista ambientale.
I cittadini non differenziano perchè male informati e non controllati adeguatamente dalla polizia locale (basta aprire un cassonetto qualsiasi sul territorio comunale). La maggior parte del rifiuto differenziato così raccolto se ne va in discarica.
 l’ex Assessore Daniele Trulli ultimamente sui giornali locali si è preso il merito di aver trovato i finanziamenti per partire con la differenziata “porta a porta”che,sempre secondo quest’ultimo,se non si fosse sciolto il consiglio comunale,sarebbe potuta partire anche nel 2014.
Avremmo invece piacere che si prenda qualche responsabilità anche per quello che, invece che essere una componente di risparmio per il cittadino, è una componente di aggravio fiscale.
  • Jartenese

    Salute e saluti a tutti.
    In riferimento al fatto che il comune alla fine del 2013 ha stabilito che la superficie di riferimento non può essere inferiore all’ 80% della superficie catastale, vorrei fare le seguenti considerazioni.
    Il comune ha inviato la lettera, di cui si parla sopra, solo ai proprietari di case il cui valore di superficie (calcolato con la nuova regola) è superiore a quanto precedentemente dichiarato, pretendendo il
    pagamento per i 5 anni precedenti di cifre dell’ordine di centinaia di euro.
    Non ha parimenti inviato la stessa lettera, ovvero una mera comunicazione, a tutti i proprietari che – con l’applicazione della stessa
    regola – risultano avere una superficie inferiore.
    Il numero di case che hanno la superficie inferiore all’80% della superficie catastale (calcolata con la nuova regola), sono stimate
    essere tra il 60 ed il 70 % del totale.
    Queste considerazioni – al di là della immediata polemica che possono scatenare – devono portare tutti i cittadini diciamo così “disattenti” (credo tutti ma non certamente per loro colpa) a fare le seguenti cose:
    1. a verificare che la superficie già dichiarata sia o meno inferiore all’80% di quella catastale.
    2. se è inferiore deve comunicare agli uffici comunali preposti, che la superficie è inferiore in modo tale che le prossime bollette saranno inferiori (se è superiore ha sicuramente ricevuto la lettera di cui
    sopra dal comune).
    3 . se è inferiore, contestualmente, deve chiedere indietro al comune le differenze che ha pagato in più negli ultimi cinque anni (esattamente quello che il comune ha fatto nei confronti di molti cittadini ).
    Spero che questa mia possa far riflettere ed agire per il
    proprio interesse molti lettori e cittadini.
    Auspicherei inoltre che tutti i candidati a sindaco e le loro squadre, facessero una riflessione su quanto sopra e prendessero una
    posizione di un problema reale nei confronti dei cittadini e poi
    successivamente agissero (sia l’eventuale maggioranza che l’opposizione).
    Saluti e salute a tutti.