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Artena, dov’è la sostenibilità ambientale?

La stampa locale degli ultimi mesi è piena di notizie, tematiche e questioni che potrebbero essere lette e catalogate sotto un’unica voce: problemi ambientali.
Numerosi sono infatti, gli articoli sullo stato della raccolta differenziata di Artena, diversi sono i dibattiti riguardanti gli spazi comuni e la cementificazione come la questione del progetto “Valle Fini” e la Villa Borghese.
Come giovani artenesi, impegnati costantemente nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente, la tutela della salute e contro l’inquinamento del nostro territorio, ci teniamo ad esprimere il nostro giudizio su alcune criticità presenti ad Artena poiché rappresentano delle rilevanti questioni ambientali.

Una raccolta differenziata inesistente, un servizio scadente e nessun incentivo
Non bisogna essere esperti di rifiuti per capire che l’attuale metodo di raccolta dei rifiuti urbani ad Artena è inefficace, scadente ed ingiusto.
In uno degli ultimi consigli comunali l’ex assessore Trulli dichiarò che le percentuali di rifiuto differenziato si aggiravano intorno all’ 8% e nella stessa seduta venne approvato il regolamento che disciplinava il pagamento dell’imposta Tares, imposta che si è fatta notare per l’importo da pagare.
Avere una percentuale così bassa di raccolta differenziata e una tassazione molto alta per un servizio scadente, ci fa capire quanto sia inefficiente il sistema di raccolta dei rifiuti urbani, un sistema che non consente minimamente di raggiungere le percentuali richieste dalla legge ( entro 2012 avremmo dovuto raggiungere il 65 % di rifiuti differenziati).
Inoltre, ai cittadini di Artena non vengono offerte possibilità e incentivi per essere virtuosi, per esempio, la pratica del compostaggio domestico non viene in alcun modo promossa.
Il compostaggio è un’attività che consente di recuperare gli scarti organici di casa (potature,scarti vegetali, scarti alimentari ecc.) e di riutilizzarli come fertilizzante, riducendo in tal modo, la quantità di rifiuti prodotta in casa.
Molte abitazioni ad Artena hanno giardini, terreni o comunque abbastanza spazio per poter praticare il compostaggio domestico e di conseguenza produrre meno rifiuti.
Molti comuni incentivano questa pratica virtuosa, donando in comodato d’uso le compostiere e molto spesso per chi fa il compostaggio sono previste riduzioni fino al 30 % sulla tassa dei rifiuti.
L’attuale sistema di raccolta è inefficace poiché l’umido invece di essere riciclato viene gettato nello stesso cassonetto dell’indifferenziato e sostanzialmente buona parte dell’immondizia di Artena finisce nella discarica di Colleferro.

Un sistema al Collasso
Continuare con questo tipo di gestione non porterà nessun beneficio ai cittadini di Artena perché è
un sistema al collasso, basato sull’utilizzo di discarica ed inceneritori, in grado di generare soltanto un’alta tassazione e un peggioramento della qualità dell’aria.
A tal proposito, ci teniamo a sottolineare come i dati sanitari riguardanti gli aumenti di ricoveri per patologie respiratorie, interessino anche il territorio di Artena ( basta sfogliare il rapporto epidemiologico ERAS www.eraslazio.com).
Produrre meno rifiuti è economicamente vantaggioso per la collettività e consente di avere minor impatto sull’ambiente e sulla salute.
Numerosi sono le realtà italiane che hanno adottato diverse strategie per ridurre e riciclare i rifiuti: l’attuazione del sistema porta a porta, l’applicazione della tariffa puntuale, punti di raccolta per compost, olio esausto e materiali ingombranti.
Le soluzioni in materia di rifiuti esistono, è inaccettabile restare in questa situazione.

Il Progetto Valle Fini: Una Miopia politica
Se una famiglia, con dei bambini piccoli, vuole fare una passeggiata e trascorrere del tempo libero nel centro di Artena, è ridotta a scegliere il piccolo parco giochi nei pressi della scuola Elementare.
Sembrerebbe una problematica minima, invece è un esempio concreto che ci aiuta a comprendere la necessità di avere spazi pubblici.
Questa necessità però viene calpestata dall’interesse di pochi. che si manifesta con la volontà di costruire edifici inutili per la comunità come il progetto del multipiano a Valle Fini, una vera miopia politica e un segnale negativo perché mostra l’idea di sviluppo che avevano in mente le personalità dell’ultima amministrazione.

Ripartire da ciò che abbiamo
Sostenibilità ambientale significa garantire luoghi pubblici vivibili e un territorio salubre, vuol dire ripartire da ciò che Artena offre e renderlo fruibile alla popolazione, per tanto, crediamo nella valorizzazione della villa borghese, promossa da tante realtà artenesi e riteniamo prioritario far diventare questo luogo, dal grande valore paesaggistico, un vero punto d’aggregazione della zona.
Sostenibilità ambientale significa preservare e promuovere il territorio con le sue bellezze, la sua storia, i suoi prodotti, sviluppando la vocazione agricola e artigianale del paese.
Valorizzare l’esistente, senza compromettere il territorio, non è utopia ma costituisce una scelta necessaria per la salvaguardia di un paese minacciato da colate di cemento, multinazionali del turismo e cattiva politica.

Il presidente dell’ UGI Alessandro Coltré
Il segretario dell’ UGI Anastasia Centofanti