Riflessioni sull’incontro di ieri e risposta (breve) ad alcune critiche
Vorrei cominciare questo post spiegando perché i membri dell’associazione Artena Online hanno deciso di organizzare l’incontro tra i candidati sindaco ieri al Palazzaccio.
Il fatto è che i suddetti membri sono convinti che solo una sana ed onesta informazione possa aiutare dei cittadini a decidere quale sia la migliore, a loro avviso, scelta per guidare la politica che plasmerà molti aspetti delle loro vite.
Nel piccolo come nel grande, la delega a dei rappresentati che andranno poi materialmente a prendere decisioni per la collettività intera non dovrebbe essere mai scontata o presa con leggerezza.
È una responsabilità che va affidata in mani capaci e di cui abbiamo fiducia.
Tutto questo lo crediamo profondamente, e tra di noi in primis abbiamo percezioni diverse su quali siano le mani migliori in cui mettere, nel caso specifico, Artena, il comune dove viviamo; siamo riusciti però a superare i nostri differenti credo politici per tentare di essere il più obbiettivi possibile e per permetterci l’un l’altro di completare il quadro con osservazioni e informazioni che potevano sfuggirci, presi dalle nostre considerazioni.
Chi dice che la politica è come il calcio si sbaglia. Non lo è né dovrebbe esserlo. Non dobbiamo tifare per un candidato come tiferemmo per un grande capitano calcistico, quest’ultimo non avrà voce in capitolo su decisioni, giuste e sbagliate, che condizioneranno la nostra vita.
Dovremmo scegliere un candidato ponderando bene su che persona sia, politicamente, e su quanto le sue idee, su ciò che è giusto fare, su quali strade prendere, per il nostro paese siano affini alle nostre.
Abbiamo voluto organizzare un incontro tra le quattro persone che hanno deciso di impegnarsi per la comunità in prima persona proprio per dare a chi avesse assistito strumenti in più per prendere una decisione oculata e frutto di un serio confronto.
Il confronto è un’altra formidabile arma contro la disinformazione o comunque contro un informazione distorta.
Trovarsi faccia a faccia con le persone a cui promettiamo che ci prenderemo cura del luogo in cui sono cresciuti, e in cui cresceranno i loro figli, e interfacciarsi con altri che credono lo farebbero meglio di noi dovrebbe servire a dimostrare la chiarezza delle nostre convinzioni e la limpidezza delle nostre ragioni.
Questo il perché lo abbiamo fatto.
In quanto al come è per me un punto di orgoglio aver visto come hanno lavorato i miei compagni di blog.
Tutti noi nelle settimane precedenti abbiamo sacrificato cene con le ragazze, birre con gli amici ed esami da affrontare, abbiamo fatto salti mortali per ritagliare spazio con lavori a tempo pieno, per essere all’altezza del compito che ci siamo auto assegnati.
Abbiamo deciso di svolgere un compito importante per il miglioramento della nostra comunità e lo facciamo con la consapevolezza che sia soprattutto una responsabilità.
Abbiamo scartabellato carte, documenti, delibere, ci siamo incontrati a tutti gli orari e ci siamo misurati l’un l’altro per vedere se poteva andare, se avevamo considerato tutto e se eravamo abbastanza preparati per poter accompagnare noi stessi e la cittadinanza verso quella famosa scelta consapevole dentro la cabina elettorale.
L’impegno sincero e la fedeltà alla verità e ai fatti nonostante le posizioni personali che le persone intorno a me hanno dimostrato davanti i miei occhi mi ha reso felice, e onorata di farne parte.
Non aspiravamo alla perfezione e non ci siamo spacciati per quelli che hanno la verità in tasca, il nostro unico obiettivo era dar voce a quelle domande che i cittadini si sono posti e porre i nostri dubbi a chi ci guiderà.
È l’informazione l’anima della democrazia, e Artena Online ne è un tramite di cui noi per primi non ci sentiamo all’altezza, ma che facciamo del nostro meglio per rendere il più utile possibile.
Ci siamo spesi in prima persona per questo fine e con questi mezzi non temendo di esporci alle critiche, perché una critica è un metodo per migliorare lì dove il nostro sguardo non è arrivato, per notare cose che possono esserci sfuggite e rendere un servizio migliore la prossima volta.
Questo se la critica, costruttiva e supportata da ragionamenti logici e veritieri, viene considerata nella sua complessa funzione per questo scopo, non come iniquo mezzo di attacco.
Il punto dolente della questione è che mi è capitato di leggere un post che non avrei degnato di una replica essendo anonimo, e ritenendo che chi si cela dietro uno pseudonimo per manifestare il proprio pensiero sia un codardo e un ipocrita, con una eccezione per i casi in cui vigano regimi autoritari o totalitari che mettono a repentaglio la vita di chi si pone in contraddizione con il pensiero dominante (ma non è questo il caso).
Il fatto è che queste persone la cui abnegazione verso la comunità penso sia stata ampliamente dimostrata non meritano l’attacco inconsistente che la persona (o persone) che si celano dietro il nickname “Rosa la Soreca” ha portato avanti.
Oltre alla meschinità dello pseudonimo utilizzato solo per criticare vacuamente, c’è quella che io ritengo un’arroganza vomitevole nell’esprimere considerazioni su Artena che nulla hanno di costruttivo.
Ci sono molte cose che non mi piacciono di Artena e ho detto molte cose poco carine sul conto del paese in cui vivo, criticandone aspramente i difetti, ma io sono qui, cercando di renderla più piacevole da vivere, per quel poco che posso, come fanno i miei colleghi, non nascosta dietro un computer a sputare sentenze.
Quelle sui candidati sindaco le commenterò solo dicendo che sono altrettanto vaghe e prive di un sottotesto concreto a supportarle.
Si può dire che Tizio sia un idiota, nulla lo vieta, ma fare mirate accuse fattuali senza che se ne esplichino poi le motivazioni mi sembra davvero azzardato.
Ora, siamo capaci tutti di mettere i piedini sul piedistallo e sentirci superiori al lavoro degli altri, la cosa sorprendente è chi lo fa dimostrando di esserlo davvero.
L’incontro era ben lungi dalla perfezione ma abbiamo fatto tutto quello che potevamo dando il meglio di noi stessi, per questo trovo stucchevoli e deprimenti alcune considerazioni fatte da “Rosa”, e mi riferisco alla “ovvietà” e al “fuori luogo” non al “dilettantistico” perché dilettanti lo siamo.
Non credo vadano bene come aggettivi per una domanda sulle liste. Mi piacerebbe sapere in quanto cittadina, chi andrà a mettere la firma sui documenti che decideranno, ad esempio, a chi verrà affidato un appalto.
Sono “ingenua”? Credo che ingenuo sia votare qualcuno a scatola chiusa per pura fiducia.
Ultimo appunto: avrei gradito che ti riferissi nel tuo intervento a tutti noi, non a “Davide”, visto che il nostro è stato un lavoro di concerto non la produzione di una mente sola.
Il nostro presidente, Davide Corsetti, per cui io nutro una stima che riservo a poche persone davvero ci ha guidati insieme ai componenti più navigati di Artena Online, visto che molti di noi erano alla loro prima prova pubblica, ma tutte le decisioni sono state prese di comune accordo e ogni domanda vagliata insieme.
Quindi per una questione di rispetto sarebbe opportuno riconoscere anche nella critica più aspra (come non è stata la sua) come nelle più sentite congratulazioni il lavoro di gruppo che è stato davanti gli occhi di tutti.
Infine chiudo dicendo che non ci servono paternalistici discorsetti su cosa sia meglio per Artena Online e cosa non fare per non metterla in ridicolo.
Penso che noi che gli dedichiamo il nostro tempo, le nostre energie e i nostri nomi lo sappiamo meglio di una manciata di lettere virtuali, che in fondo è tutto quello che è chi si nasconde dietro un nome finto e una pagina Facebook.
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gianmarcomattoccia