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Facciamo il punto sulla scuola.

Torniamo a parlare di scuola: vi abbiamo lasciato con l’articolo http://artenaonline.it/2014/11/scuola-le-dimensioni-contano/ in cui vi abbiamo illustrato una panoramica sul dibattito del dimensionamento scolastico. L’amministrazione aveva approvato in Ottobre una delibera (Reperibile a questo indirizzo) in cui proponeva la riorganizzazione della rete scolastica mostrandosi favorevole alla creazione di un unico istituto comprensivo. Come sappiamo le linee guida dettate dalla regione Lazio impongono che “Le istituzioni scolastiche per acquisire o mantenere l’autonomia devono avere di norma un numero di alunni, consolidato e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio,compreso tra 600 e 1200, con media regionale tendenzialmente di 900 alunni , salvo il diverso limite di 400 previsto per le istituzioni scolastiche site nelle piccole isole e nei comuni montani.” Considerato ciò l’amministrazione ha ben pensato di richiedere una deroga in merito, consapevole del fatto che ad Artena, per l’a.s. in corso, gli alunni iscritti complessivamente sono 1592. Ad oggi la Giunta regionale ha deciso di lasciare le cose come stanno non concedendo nessuna deroga: la delibera 921 del 30 Dicembre 2014 non cita il comune di Artena. Un simile responso non ha fatto altro che rianimare la vecchia diatriba: da un lato la maggioranza che vede nella decisione della Regione una mancata volontà di cambiare lo status quo, aumentando così i problemi e non risolvendoli, dall’altro l’opposizione che considera la scelta regionale prova delle sue buone ragioni. Questa situazione non è altro che il semplice risultato di due idee di scuola differenti. Entreremo nel merito della questione ascoltando persone che vivono ogni giorno o quasi questa realtà.

Sì ai due istituti
Chi condivide questa linea, vede nelle amministrazioni precedenti uno dei motivi per cui oggi abbiamo ereditato un simile problema. Tutto ha avuto inizio quando a partire dall’anno 2011/2012 tutti i comuni dovettero sopprimere i circoli didattici e creare soli istituti comprensivi,così come disposto dalla legge. A quel punto, la Dirigente del Circolo De Gasperi accolse 74 richieste di iscrizione (per le scuole medie) pur non vedendo il consenso dell’allora sindaco Petrichella la cui giunta aveva approvato il 6 ottobre 2012 il piano di dimensionamento per l’anno 2013/2014, che prevedeva l’equa distribuzione dei 1600 alunni tra i due istituti. Il Consiglio Regionale,però si scioglie e il piano non viene adottato dalla Regione. In tutto ciò, è da considerare la discordanza tra quanto venne disposto dall’ allora primo cittadino e quanto poi sia avvenuto nella realtà, in cui il silenzio di qualcuno ha lasciato possibilità d’azione ad altri. La situazione protraendosi ha contribuito ad animare un clima di tensione tra i due istituti: mentre l’uno ingurgitava iscrizioni, l’altro sembrava vivere di stenti. L’unica soluzione sarebbe stata non solo quella di un’equilibrata distribuzione degli alunni, ma soprattutto la presenza di un’amministrazione che non restasse lì ferma a guardare il progressivo sgretolamento di un istituto. La posizione dei due istituti vede nella migliore gestione delle risorse, in una maggiore possibilità di impiego del personale e in una differenziata offerta formativa i suoi cavalli di battaglia: è solo con due differenti istituti che si potrà garantire una sana competizione tale da poter creare le basi per una futura scuola superiore. Bisognerebbe poi riflettere su quante possibilità ha un comune di riavere un istituto, di cui un tempo ha scelto di privarsi; per non parlare poi del rischio in cui incorre un istituto sottodimensionato ( Serangeli) di poter essere accorpato con quello di un altro comune, solo perché non si è voluto agire con un’equa distribuzione degli alunni tra due istituti. Inoltre,un mancato piano di valutazione dei costi non ci permette di optare oggettivamente per l’alternativa più economica. A questo proposito, con la soluzione dei due istituti si potrebbe rendere comprensivo l’istituto che necessiti di diventarlo attraverso un semplice muro tale da rendere l’adeguamento dell’istituto rapido e a basso costo. In sintesi con un unico istituto poi,si priverebbe il comune cittadino di poter scegliere quale scuola frequentare.

Sì all’istituto unico
Nella nostra ricerca di fonti attendibili,ci siamo imbattuti in un viaggio della speranza che ci ha visti,ahimè,sconfitti: abbiamo cercato di parlare con la Direttrice della De Gasperi, la Dott.ssa Michelangeli, ma troppo impegnata nello svolgere il suo lavoro, ha deciso di non riceverci bensì ci ha invitato a discutere della questione con chi di competenza,il Comune. Abbiamo, quindi, inviato una e-mail all’assessore Alessandra Bucci: nessuna risposta. Cogliamo,quindi, l’occasione per rinnovare loro l’invito a discutere di scuola perché pensiamo che fondamentale in un giudizio sia l’ascolto di entrambe le posizioni,sempre. Nonostante non abbiamo avuto modo di confrontarci, proviamo a sintetizzare la posizione di chi crede che un unico istituto sia meglio che due. L’attuale crisi di certo contribuisce a fare strada all’idea che ridurre le spese sia la soluzione, attraverso un razionale utilizzo degli spazi evitando la necessità di costosi ed annuali adeguamenti negli edifici scolastici. Inoltre, la garanzia di una continuità didattica ed educativa nell’ambito dello stesso ciclo d’istruzione, contribuirebbe a una migliore preparazione culturale e civile. Stando ai dati della popolazione scolastica quest’ultima risulta in diminuzione e non in crescita: dal 2012 al 2016 siamo passati da un totale di 1636 alunni a uno di 1592. Da non sottovalutare, inoltre,la maggiore possibilità di ottenere finanziamenti per un unico istituto rispetto a due che, invece, andrebbero solo a dividere risorse impiegabili.

Oggi
La situazione si trova in stallo data la “mancata decisione” della Regione. Emblematici sono i manifesti affissi per il paese dalle due principali forze politiche che riportiamo di seguito:

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Manifesto della lista Artena Cambia
Vince l’idea della Buona Scuola!
La giunta Zingaretti ha respinto la proposta di dimensionamento della giunta Angelini. Avevamo ragione!
Sono salvi i due Istituti Comprensivi di Artena.
L’ Assessore alla pubblica istruzione Alessandra Bucci, strenua sostenitrice della scellerata idea di un istituto unico, ne tragga le dovute conclusioni: si dimetta.
Artena Cambia chiede ai consiglieri di maggioranza di avviare immediatamente una riflessione, sulla riorganizzazione della rete scolastica artenese, aperta a tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti delle nostre scuole e il futuro dei nostri ragazzi.

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Manifesto di Insieme Artena Rinasce
BASTA STRUMENTALIZZARE LA SCUOLA
Pensavamo che il gruppo “Artena cambia” avviasse, dopo la pesante sconfitta elettorale, un modo diverso di fare politica.
Invece leggiamo ancora manifesti pieni di rancore personale, ridicole strumentalizzazioni, grossolane bugie.
La giunta Zingaretti, con una decisione assolutamente discutibile, ha solo scelto di non scegliere lasciando lo stato attuale! Avremo quindi anche il prossimo anno un Istituto Comprensivo “De Gasperi” e mezzo (essendo sottodimensionato) Istituto Comprensivo “Serangeli”.
Altro che due Istituti salvati! Artena Cambia ha avuto torto marcio.
La loro proposta, sostenuta con squallidi giochetti politico-sindacali, di spacchettare e trasferire Maiotini e Ponte del Colle alla Serangeli è stata semplicemente ridicolizzata ricevendo nella Conferenza Regionale per l’istruzione del 17/12/2014 solo 2 miseri voti.
Nella stessa sede invece la proposta della giunta comunale ha avuto ben 5 voti e lo “status quo” (non-decisione finale) 7 voti, di cui 4 espressi dai rappresentanti delle provincie di Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti, persone che Artena non sanno neanche dove si trova.
E’ da sottolineare peraltro che in data 27/10/2014 l’Osservatorio Provinciale di Roma per l’istruzione (organismo puramente tecnico e vicino alla realtà della provincia) aveva bocciato la proposta di Artena Cambia e invece approvato a larga maggioranza la proposta di riorganizzazione scolastica fatta dalla giunta Angelini, ritenendola fondata, seria, condivisibile.
Questa è la verità dei fatti.
Con lo status quo continueremo ad avere problemi di disponibilità dei locali per le aule, perderanno posto di lavoro personale amministrativo ed insegnanti e la Serangeli sottodimensionata rischia seriamente di essere accorpata con le scuole dei paesi vicini.
Questo è il bel risultato ottenuto grazie alla guerra tra scuole artenesi scatenata da Artena Cambia.
Dovrebbe riflettere e magari dimettersi da consigliere comunale chi ha tramato (contro gli interessi della nostra città) nei corridoi della Regione e utilizzato la scuola per biechi fini personali impedendo, attraverso artifizi e strumentalizzazioni, che venisse accolta la proposta dell’amministrazione comunale, l’unica, nelle attuali condizioni, in grado di valorizzare le diverse professionalità della scuola, ottimizzare l’utilizzo delle strutture scolastiche e garantire un’offerta formativa complessiva equilibrata.
Spenderemo ogni giorno, ogni nostra energia per assicurare comunque un percorso scolastico e formativo virtuoso ai nostri ragazzi. Su questo potete giurarci.

L’Amministrazione Comunale

Le nostre considerazioni
Sembra di assistere ad un’infinita lotta in cui entrambe le parti affermano di detenere la verità sulla buona scuola: da una parte l’una dice all’altra di dimettersi, dall’altra si accusa di aver strumentalizzato la scuola per biechi fini personali. A questo punto, la vera e unica soluzione sarebbe una convergenza e un sano confronto tra le due posizioni per il conseguimento di un interesse collettivo che vada ben oltre gli animi tesi della passata campagna elettorale,che sinceramente iniziano a stancarci… sono finite le elezioni!È da considerare infatti che se è vero che manca una valutazione oggettiva dei costi delle due alternative, è anche vero che i dati della “popolazione scolastica iscritta” non rappresentano un paese in crescita; a dimostrazione del fatto che,come spesso accade, una posizione non è sempre più forte o più ragionevole di un’altra. Bisognerebbe valutare i pro e i contro dell’intera questione insieme, maggioranza e opposizione, al fine di elevare il livello della scuola,e della stessa problematica. Con questo ci auguriamo che fuori e dentro i consigli comunali si smetta di respirare quell’aria ostile di campagna elettorale che, a tutto porta tranne che al vero cambiamento.