Artena OnLine

Riceviamo e pubblichiamo: La replica ai 22 punti di Armando Conti

Pubblichiamo la risposta di Armando Conti al Gruppo Impegno Civico per Artena, l’ultima, non saranno pubblicati ulteriori repliche da ambo le parti.

Replica di Armando Conti ai 22 punti di accusa. Scusandomi anticipatamente con i lettori di Artenaonline e sperando veramente che questa, per tutti, sia l’ultima puntata di un’ignominiosa diatriba portata avanti inutilmente, vado a rimarcare diversi argomenti già presenti nella precedente mia risposta, in modo da dare tutte le repliche in uno scritto che, seguirà solo in alcuni punti l’esposizione dell’arido elenco, per spiegare a tutti, ma soprattutto agli interlocutori che si sono esposti con i 22 punti – si tratta dei più dotati -, alcuni giudizi che ritengo fondamentali, a partire dal fatto che sono il primo ad apprezzare e incoraggiare i confronti ed i rapporti dialettici ma quando sono propositivi e non certo distruttivi, e soprattutto accetto con difficoltà i contraddittori quando portano ad una caduta di stile da parte di tutti. Comunque ritengo necessario affidare questo confronto ad una testimonianza scritta, affinché rimanga traccia a imperitura memoria. Nonostante avessi più volte ribadito che la politica non è pettegolezzo, anche questo confronto si è ridotto ad una mera questione essenzialmente di natura personale, che non giova al dibattito politico e agli interessi generali del paese. Intendo chiarire, con della inconfutabile documentazione, alcuni argomenti che sono stati personalizzati e strumentalizzati per mettere in discussione la mia figura politica, a dimostrazione che quello che poteva essere un sano confronto, anche a mezzo stampa, è diventata un’occasione di discredito e quando ci si trova di fronte a evidenti falsità e simili atteggiamenti anche i rapporti umani diventano difficili, anzi impossibili. Non mi sono mai sentito e definito un “capo carismatico”, per cui rimando questa definizione a chi l’ha pensata e l’ha scritta, perché sicuramente ne ha le doti. Per gli “arcani segreti”, e le “spie interne” (punto 5), parole che non mi sono mai sognato di utilizzare, anche perché a mio avviso tali persone non hanno assolutamente svolto quella funzione, mi rimetto alla coscienza di chi, in passato, aveva piacere a chiamarmi, e a rassicurarmi del fatto che aveva allora pensato a difendermi da dure critiche e attacchi che venivano espressi in mia assenza. Questo non significa che abbia detto che in mia presenza tutti mostrassero consensi unanimi, anche perché il malessere generale delle riunioni l’ho già palesato senza schermi nel precedente mio scritto in risposta alla videointervista. Per quanto riguarda il termine che ho utilizzato relativo alla tutela del gruppo, che naturalmente non era riferito all’autonomia, bensì alla debolezza della squadra che per capacità non spaventava nessuno. Per cui ho dovuto suggerire a qualcuno le domande da porre agli avversari nei suoi canali privilegiati, ad altri le risposte da pubblicare, ho inoltre dovuto frenare l’irruenza, purtroppo solo quella, di molti di fronte alle provocazioni ricevute e non sono mai intervenuto palesemente, seppur fosse costante la richiesta di sostegno e difesa pubblica dopo gli attacchi subiti, proprio per non farli apparire maggiormente fragili. 2 Rimanendo sul discorso della tutela del gruppo, agli inizi di maggio, non sono intervenuto e non ho insistito affinché si confrontassero con i candidati under 30 del Laboratorio delle Idee, quella sarebbe stata una grande occasione per mostrare la validità e l’intelligenza di cui i compilatori dei 22 punti parlano, ma purtroppo sapevamo tutti che il confronto sarebbe stato a dir poco impari e forse proprio la persona che voi temevate di più si misurasse con i ragazzi della lista Artena Cambia, facendovi perdere nel confronto, avrebbe fatto una figura migliore di tanti di voi, almeno avrebbe avuto attenuanti anagrafiche che molti altri non avevano. Sulle vantate competenze, poi, mi dispiace dirlo, dimostrate ancora una volta di non averle nel punto 10 del vostro scritto, perché citare l’articolo 43 della legge 267/2000 quando invece l’autonomia dei Comuni viene espressa attraverso Statuti e Regolamenti, e quello del Consiglio Comunale di Artena all’art. 12, stabilisce che una mozione deve essere sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri comunali. Quindi, a tal proposito, ciò che ritenete dipendere solo da me ha invece bisogno del ricorso delle firme di almeno due membri del Consiglio, cosa che all’atto pratico risulta molto difficile da ottenere. Per quanto riguarda la legge 241/90 (punto 11), sono felice che la conosciate benissimo e spero conserviate anche per il futuro l’email inviata a tutti in data 19/02/2014 con l’oggetto Diritto di accesso agli atti ed omissione di atti d’ufficio, in cui vi allegavo il parere di un noto avvocato in merito proprio a delle importanti questioni. Alla gravissima accusa espressa nel punto 12, ossia: “la politica da te fatta è stata solo per tematiche a te molto care e vicine professionalmente parlando” rispondo semplicemente riportando l’elenco ed il resoconto di miei interventi su tematiche di carattere generale che esulano dai miei propri interessi specialistici e quindi mostrano chiaramente l’infondatezza di tale insinuazione: 1. In data 15/06/2010 prot. 13505. Richiesta di rilocalizzazione del progetto dell’auditorium scuola di musica e liuteria,. 2. In data 25/06/2010 prot.14359. Richiesta delle analisi chimiche e controlli sull’acqua potabile 3. In data 07/07/2010 prot.15351. Richiesta di applicazione della legge sulla trasparenza. 4. In data 12/07/2010 prot.15000. Richiesta autorizzazione alle riprese video del consiglio comunale. 5. In data 10/08/2010 prot.17574.Presentazione osservazioni al piano di recupero del centro storico. 6. In data 18/08/2010 prot.17931. Richiesta dattiloscritta delle sedute del consiglio comunale 7. In data 2/11/2010 prot. 22919, Osservazioni al progetto d’ ampliamento del cimitero 3 8. In data 7/12/2010 prot.27413 Richiesta della navetta per la stazione ferroviaria di Valmontone. Inoltre nel corso degli anni sono state presentate le seguenti richieste: In data 04/04/2011 Prot. 6772 richiesta bacheca per affissioni politiche In data 04/05/2011 Prot. 9357 Richiesta di perimetrazione dell’antica via Latina, e apertura del museo archeologico. In data 03/01/2012 Prot. 110 Pianezze non è una discarica In data 03/01/2012 Prot. 111 Richiesta di messa in sicurezza edifici scolastici In data 23/02/2012 Prot. 3702 Richiesta apertura domenicale piazza Galileo Galilei In data 17/05/2012 Intervista a radio vaticana per chiedere la riapertura della posta nel centro storico In data 20/05/2012 Lettera al Prefetto assieme ad alcuni esponenti del movimento cinque stelle sulla chiusura del centro storico, come si può leggere all’indirizzo: http://lanotiziah24.com/2012/06/artena-5-stelle-ed-impegno-civico-scrivono-alprefetto- per-la-chiusura-dellufficio-postale-del-centro-storico/# Per quanto invece riguarda le iniziative concrete per sensibilizzare la comunità sul degrado del nostro patrimonio paesaggistico e culturale esse sono state iniziate dal sottoscritto con articoli sui giornali fin dal 2008 e organizzando anche una video intervista al Prof. Quilici – con cui la mia famiglia si onora avere un’amicizia di vecchia data – sul rinvenimento dell’antica via Latina come si può vedere all’indirizzo: http://www.grilliartena.it/impegno-civico-per-artena-documenti/292-video-intervistaal- prof-quilici-sullantica-via-latina-del-iv-sec-ac.html Nell’ultimo consiglio comunale, inoltre, sono intervenuto per chiedere al Sindaco, la tutela delle mura ciclopiche di Piana Civita, che costituiscono il primo patrimonio archeologico di Artena da conservare a futura memoria. Tale intervento è stato anche riportato su un settimanale locale pubblicato il 3/10/2014. Per quanto riguarda la frase che indica persone che si sono battute “ pagando avvocati e tecnici per tutelare e tutelarsi”, dalle mie conoscenze sulla questione a cui si allude, le uniche spese tecniche che mi risultano, oltre ad essere di modesta entità, consistono in una parcella pagata dal Comune ad un geometra di Artena e un’altra individuale liquidata ad un geometra di Lariano per la rettifica dei confini di una proprietà privata. Le spese legali maggiori le ha invece sostenute una gentile Signora romana che molto educatamente non ha mai lamentato alcunché. Insisto, per quanto riguardano i punti 3 e 4 nel ribadire che non c’è stata mai nessuna email, nè mia comunicazione ufficiale in merito alla turnazione del posto di 4 consigliere comunale. Di rotazione non se ne trova traccia né nel programma, né in alcun intervento pubblico mio o di altri, mentre privatamente parlando con alcuni del gruppo, avendo dichiarato, a seguito di episodi piuttosto destabilizzanti, la mia stanchezza e l’ipotesi di lasciare, un interlocutore aveva colto l’occasione per suggerire questa proposta dell’avvicendamento facendolo rientrare nel discorso del programma partecipato. In seguito, qualcuno si è in sentito in dovere di tradurre in documento – perché tale è uno scritto corredato di firme – queste chiacchiere. Un atto di coraggio vorrebbe che chi ha redatto quel testo scritto, senza esserne stato incaricato, ammettendo che effettivamente quella fu una sua singola iniziativa, dettata dall’urgenza di mettere nero su bianco su una questione molto invitante, l’unica a suo avviso facilmente attuabile e che desse un senso al singolo “impegno” della campagna elettorale. Tale documento ha poi trovato l’adesione di soli suoi quattro amici, che hanno firmato una scrittura privata non prevista dalla legge e nemmeno consentita, nonostante fosse stato dato parere negativo dall’avvocato Gentilezza che l’aveva visionato. Ognuno la può pensare come vuole ma cercare di sminuire quell’azione di grave scorrettezza, in primis proprio per chi si dichiara amante della legalità (punto 10), che consiste nell’aver firmato tale documento in mia assenza, a pochi giorni dalle elezioni, vuol dire mostrare una totale mancanza di rispetto nei miei riguardi e in quelli dell’elettorato. Al punto 7 poi si ravvisa una dichiarazione che assume il tenore di un pesante attacco, contenendo una gravissima insinuazione, in quanto la notizia diffusa in mio nome è assolutamente falsa e priva di fondamento e vi diffido di continuare a farlo. Quando mi è stata offerta la candidatura da Angelini (marzo 2014), la lista non era stata né preparata, né presentata, e pertanto non c’era nulla da ritirare. Già da fine ottobre 2013 (intervista su “Il quotidiano del Lazio”, 30 ottobre 2013) avevo annunciato che mi sarei ripresentato alle elezioni con la mia lista “Impegno Civico per Artena”, e questo era per me, fin da allora, motivo sufficiente per non accettare nessuna diversa ipotesi, visto che l’avevo dichiarato pubblicamente e dunque mi ero già esposto e avevo preso un impegno inderogabile con i cittadini. Infondate sono le insinuazioni del punto 8 che contiene ancora una volta una serie di inesattezze in merito al fatto che Rodolfo Di Re abbia indetto l’ultima riunione post voto. Infatti, per chiarire questa puerile questione, ricordo che avevo prima proposto come appuntamento il 30 maggio, che poi giustamente spostai per rispettare il lutto che colpì una componente della lista, allora stabilì il 3 giugno, infatti nel messaggio del 31 maggio – che ancora si può leggere – Rodolfo chiedeva a tutti se la riunione si sarebbe tenuta quel martedì (strano che chi organizzi chieda ad altri conferma di una data!), ma per quel giorno Vittorio (e non io!), non poteva partecipare in quanto impegnato con il coro, allora proprio in quella data inviai a tutti una email per concordare una nuovo appuntamento per la riunione, e conservo ancora le vostre risposte. Alla fine siccome il martedì 10 ero impegnato (quel giorno sì) con gli 5 adempimenti di fine anno scolastico, la prima data utile risultò essere l’11 giugno ed il fatto che compaia sempre Rodolfo nei post della chat e che riferisca il punto della situazione esponendo in elenco le adesioni per quella data, non testimonia assolutamente che sia stato lui ad organizzare l’incontro, come volete far credere, facendomi passare per bugiardo, per cui ribadisco, con forza di documentazione, quanto scritto nel precedente mio scritto: l’ultima riunione in cui ho ricongiunto tutto il gruppo è stata quella in cui si è analizzato l’esito del voto, e ciò è avvenuto l’11 giugno. Credo che invece il messaggio riportato nel punto 9 evidenzi errori nella formulazione scritta, perché viene espressa una chiara contraddizione, in quanto dopo aver dichiarato nel precedente documento in risposta alla video intervista che vi inviai il messaggio lapidario in cui asserivo di avevo sopportato fin troppo e che la mia esperienza politica con alcuni di voi finiva là, è evidente che non può essere come scrivete ossia che “noi tutti avevamo perso fiducia in te e non il contrario”. Per quanto riguarda il fatto di essere il capogruppo di “Impegno Civico”, ma di non avere le doti di un leader, penso che alla luce di quanto è emerso, tutti possano ormai comprendere le difficoltà incontrate e dunque la pesante situazione da sostenere nel guidare una squadra tanto inaffidabile. La questione del punto 10 che ricorda l’esposto presentato alla procura della Repubblica sull’ incandidabilità di De Castris e di Angelini è un’iniziativa nata da un’esponente della lista “Impegno Civico” che risulta anche primo firmatario del documento, ma tale azione fu da me riconosciuta e sostenuta con forza, tanto da averla discussa durante il primo Consiglio Comunale. Non vedo per quale motivo ora con preoccupazione si voglia enunciare il fatto che non si fosse tutti d’accordo e si esprimano dubbi di carattere etico-morale, quando tutto ciò è più che palese visto che compaiano solo la mia firma e quella di un altro esponente della lista e non i nomi di tutti. In merito alla questione specifica, dal punto di vista giuridico, come da prassi ordinaria, è tutto rimesso alla decisione del Prefetto, autorità deputata alla verifica delle condizioni di legittimità. Per il punto 13, come vi ho detto nell’ ultimo incontro, vi ringrazio per aver sostenuto la mia lista, ma c’è da dire che i voti espressi sono stati, per vostra stessa ammissione, al di sotto delle aspettative, per cui, oltre vantarsi dei risultati raggiunti singolarmente, un buon candidato si dovrebbe porre in discussione e si dovrebbe domandare il perché personalmente è arrivato ad un esito deludente rispetto alle aspettative. Bisogna prendere coscienza del risultato e dei nostri appelli al voto, che non hanno colto l’obiettivo di raggiungere l’elettorato degli astenuti o di chi ha votato scheda nulla. Quando, infatti, abbiamo analizzato gli esiti elettorali, io sono stato il primo ad essere molto chiaro nel dirvi che l’astensionismo (25% delle persone, evidentemente sfiduciate), ha costituito quello zoccolo duro che non siamo riusciti a scalfire, perché è da quel bacino che potevamo sperare di ricavare un risultato maggiormente proficuo, ma non è stato. Le vostre considerazioni si fermano ai 960 6 voti raccolti, che in parte rivendicate, i quali sono stati espressi dai cittadini in modo libero e senza vincolo di mandato, e che sono il risultato non solo della campagna elettorale ma di una fiducia per un impegno che nasceva da lontano, ma considerando che eravate consapevoli “che con questa lista non potevano esserci, nel modo più assoluto, “posti al sole” (punto 20), ci si domanda visto che davate il risultato come scontato, perché avete affidato la vostra speranza ad un soggetto e ad una lista sulla quale non potevate contare, soprattutto alla luce delle lusinghiere proposte da parte di altri, ad una settimana dalle elezioni? Rispetto comunque a quest’ultima rivelazione, espressa nella video intervista, dove si dichiara di aver ricevuto offerte da parte delle altre liste, ribadisco con forza il mio totale essere all’oscuro della questione che comunque ancora una volta risulta essere dubbia e contradditoria, dal momento che nel punto 7 si asserisce addirittura che queste lusinghe venivano raccontate nelle riunioni, affermazione che dunque si vanifica da sola, in quanto in quell’ultima settimana c’è stata solo una riunione in cui non si è detto nulla di ciò. Ad ogni modo quando si vota una preferenza di lista, si vota anche il candidato sindaco che è il capogruppo, e nel mio caso sono l’unico a rappresentare i 960 voti. Le accuse del punto 14 poi sono veramente inammissibili in quanto costituendo una replica alle parole del documento da me redatto a seguito della videointervista, non si capisce dove io abbia vantato le mie gesta, e per un più facile giudizio si riportano testualmente: “E tra le tanti azioni ricordo la raccolta di firme per la salvaguardia di piazza Valle Fini, episodio che ha visto nascere il gruppo che volontariamente ha deciso di sostenermi con la lista civica”. Ma ancora una volta occorre ripercorrere i fatti per dare giusto peso alle cose e per ristabilire la verità. Le azioni relative alla salvaguardia di Piazza Valle Fini, nascono da una mia iniziativa che ha un richiamo profondamente affettivo visto che mio padre, Emilio Conti, durante gli anni del suo mandato di Sindaco, era riuscito ad ottenere in donazione dalla famiglia Borghese quello spazio urbano come patrimonio del Comune per essere fruito dalla cittadinanza. Ad ottobre, dopo aver visionato gli atti di delibera, mi sono fatto affiancare da due persone (della vecchia lista di Impegno Civico) per andare a parlare con il Commissario. Successivamente, per ulteriori chiarimenti, mi sono recato con un esponente della famiglia Borghese ed il Prof. Serafini. La vittoria è stata determinata da tutti i cittadini che hanno firmato e dunque partecipato responsabilmente all’iniziativa della raccolta di firme portata avanti da commercianti, esponenti del Movimento cinque stelle, Vespa club ed altri. Contemporaneamente c’è stata anche una petizione internazionale curata dal Prof. Serafini. Scrivere come riportato nel punto 14 che le azioni “sono state proposte da tutto il gruppo”, è falso semplicemente perché all’epoca non esisteva proprio, e a questo punto il sottoscritto coglie l’occasione per correggere e precisare quanto affermato in precedenza dichiarando che solo tre persone poi, in seguito, entrate a far parte della nuova lista di Impegno civico collaborarono per la raccolta firme. Sul punto 15 nessuno ha mai messo in discussione le competenze professionali specifiche di ognuno di voi, ma in politica sono richieste altre attitudini e talenti. 7 Nel punto 16, invece quasi dispiace dover spiegare ciò che molti avranno sicuramente compreso ma che voi non avete afferrato, per quanto lo avessi già chiarito con qualcuno, e se costui, forse, avesse riferito vi sareste evitati l’ennesima brutta figura, io ho solamente riportato la definizione da voi espressa in video ossia “gruppo che non si è dissestato”, e volevo sottolineare l’errore commesso nell’utilizzo del vocabolo “dissestato” che è un termine più di carattere economico, esempi: un bilancio è dissestato, le finanze sono dissestate, così come si dice di un patrimonio. Dichiarare che un gruppo di persone non sono dissestate, ci si sta riferendo o a individui che non sono in dissesto economico oppure psichico. Il vocabolo da utilizzare per parlare del vostro gruppo era sicuramente “disgregato”. Credo che ora sia più chiaro, perché ho scritto “espressione che è sicuramente più vicina a fattori di carattere economico che sociale”, ma naturalmente visto che non si lascia occasione per accusarmi, risponderò anche a queste critiche. Per quanto riguarda il fatto che il gruppo si sia autofinanziato e che questo probabilmente sia accaduto solo nella nostra lista, era una condotta che finora era stata considerata un punto di forza, nel senso che proprio la nostra prerogativa di non avere “poteri forti alle spalle” ci aveva portati a quella decisione; sulla questione riscaldamento, quella frase che fu uno sfogo a seguito di continue provocazioni da parte di un esponente di lista, ma ormai noto che anche le confessioni private sono diventate patrimonio comune, ha come risposta il fatto che nulla di tutto di ciò è stato messo in rendiconto, per cui risultano spese che ho sostenuto senza chiedere nulla. Per quanto riguarda il bilancio, il credito a mio favore è stato lasciato a disposizione del “gruppo” per farne l’utilizzo che meglio crede. Per i punti 17 e 18, replico che proprio dalla chat interna, che ho ricontrollato, si evince ciò che ho già esposto nel precedente scritto che cito: ci sono stati due appuntamenti in pizzeria, uno il 15 luglio quando ero fuori Artena, per il quale in realtà non ho però ricevuto alcun invito, ed il secondo il 7 ottobre, quando sono stato io a declinare tale richiesta, ritenendo del tutto improprio e incoerente trascorrere una serata con persone che ormai da tempo mostrano chiaramente di disprezzarmi e lo fanno in varie forme. So perfettamente di non essere al centro del mondo (punto 18), ma per voi la campagna elettorale non è finita, ponendomi al centro dei vostri attacchi personali e posso asserire che gli attacchi virtuali su facebook sono stati condotti meticolosamente da due persone immature e insoddisfatte che, con un termine specifico, si sono comportate come dei troll, ma alla fine poco coraggiosi visto che ad un certo punto hanno deciso di cancellare le loro stupide provocazioni alle quali, semplicemente ignorandole, non ho dato seguito. In obiezione al punto 19, visto che vi state riferendo nei 22 punti alle mie accuse pubblicate nel documento, i termini da voi riportati non sono presenti se non la 8 sottolineatura della confusione, che ribadisco ancora essere piuttosto palese nei vostri argomenti, come ho potuto finora dimostrare con le mie repliche. L’intervista indicata da cui si è fatto il copia e incolla è quella pubblicata su “Il quotidiano del Lazio” il 20 maggio, in cui si fa riferimento ad un candidato il cui profilo è definito dall’intervistatore “elemento distruttivo” all’interno di un gruppo. Ora, senza con questo voler etichettare nessuno, la citazione però di quell’articolo mostra chiaramente che chi scrive confonde il proprio status di lista civica con quello del mondo dell’associazionismo che risponde alle precise regole di uno statuto. Parlare di accordi non rispettati, ingenera l’errore di far credere che esistessero patti pre-elettorali non mantenuti. Rigettando in modo deciso tale affermazione, asserisco che occorre dunque prendere atto dei risultati, in questo caso elettorali, anche quando non sono corrispondenti alle proprie aspettative, ed una cosa è certa io non ho mai illuso direttamente nessuno di voi, pertanto questi risentimenti e rancori personali sono ingrati e ingenerosi. Ritengo invece che molti abbiano approfittato della mia pazienza, e sono io ad esprimere la grande delusione ed il disappunto per il comportamento adottato durante la campagna elettorale e soprattutto a conclusione di essa. Comunque prendo atto della dichiarazione di dissociazione delle dodici persone) della lista (punto 21, che ora diventa una dichiarazione ufficiale. Io come cittadino e consigliere di minoranza, capogruppo di Impegno Civico continuerò a lavorare seriamente, con onestà ed a testa alta, come ho sempre fatto per il bene del paese. Naturalmente ringrazio sempre chi mi ha dato fiducia con il voto e continua a darmela, senza nulla pretendere. In merito al mio “ruolo pubblico”, questo, esercitato onestamente, non prevede canali preferenziali per chicchessia e la mia disponibilità è aperta a tutti coloro che hanno mostrato e continuano a dimostrare educazione e rispetto nei miei confronti. Inoltre il fatto “di non essere ricattabile” è un principio che ha caratterizzato ogni componente della lista e maggiormente vale per il capogruppo. La mia presenza in consiglio comunale non determina in alcun modo gli indirizzi politici-amministrativi dell’Amministrazione, prerogativa che è del Sindaco e della sua maggioranza. Nella mia prima intervista sui 100 giorni della nuova Amministrazione rilasciata nell’ottobre 2014, ho detto che “i problemi strutturali del paese sono ancora tutti da risolvere” pertanto non c’è nessun segreto arcano o informazione da veicolare. Il lavoro da compiere è dunque tanto e la mia presenza in Consiglio Comunale garantirà sempre una puntuale attenzione su ciò che verrà stabilito dalla maggioranza e ogni iniziativa che non mi vedrà in linea con quanto deliberato verrà debitamente sottolineata con la giusta politica d’opposizione, proprio perché Impegno Civico è nato ed è cresciuto senza condizionamenti da parte di alcuno, senza sponsor o gruppi di potere alle spalle, per cui risponde solo al libero e disinteressato pensiero di ogni persona che creda che la competenza e il talento siano espressioni di libertà e che abbia come modello una politica impegnata a favore della cittadinanza. 9 In conclusione rifiuto pienamente l’immagine della torre d’avorio, e della politica immaginata in quello spazio metafisico, in quanto quando c’era da lavorare non mi sono mai tirato indietro. Esattamente come tutti i candidati sindaci, ho fatto volantinaggio, avvicinato la gente, ma contemporaneamente, come ho già espresso nel precedente scritto, dovevo leggere documenti, scrivere, elaborare discorsi, cosa che nessuno faceva per me, come invece molto probabilmente accadeva nelle altre liste nei confronti dei leader. L’affermazione relativa al fatto che non riconoscessi più alcuna persona leale tra i 16 componenti della lista, nasce dall’ informazione espressa in prima istanza nella video intervista utilizzando sempre il “tutti”, cosa che vi siete sbrigati a correggere in un secondo momento aggiungendo i sei nomi, come ho rilevato e segnalato in un mio post su Artenaonline che chiarisce la questione. E’ evidente dunque che confondiate il termine “tutti” con “maggioranza”; ora è chiaro che dal vostro punto di vista cambi poco, ma per me e per chi legge, spero non viziato da pregiudizi, si ha un evidente segnale di pressapochismo invadente che vi caratterizza, non rispettando le singole personalità, e dunque chi potrebbe pensarla diversamente dal “gruppo”, vi siete arrogati il ruolo di egemonia per tutti e su tutti. Per quanto riguarda il mio carattere non permetto a nessuno di disquisire in merito, e rivendico la mia libertà a scegliermi le amicizie con cui confrontarmi. Infine, in realtà l’umiltà è una dote che mi è sempre stata attribuita, ma naturalmente non viene riconosciuta da chi non la esercita in prima persona. E per ultimo voglio concludere semplicemente con le parole di Don Lorenzo Milani a cui faccio da sempre risalire, il concetto di partecipazione che ho molto chiaro, come già espresso in una mia intervista del 14/03/2014: “Se vogliamo ritrovare entusiasmo e fiducia nel futuro, è necessario l’impegno civico e politico, la partecipazione attiva dei cittadini alla risoluzione dei problemi comuni e alla costruzione di un “benessere” che sia di tutti, e non privilegio di pochi.”