Rieccoci a parlare della questione tanto cara ad artenaonline: I depuratori.
Come saprete per un breve periodo siamo sprofondati in pieno terzo mondo.
I depuratori che servivano Artena erano stati posti sotto sequestrro a causa di gravi difformità.Ecco le parole dell’On Carella riportate dal sito “ecco la notizia quotidiana”

“Si sta determinando una vera e propria emergenza economica e a breve sarà anche igienico-sanitaria in molti comuni a Sud della Provincia di Roma a causa del sequestro degli impianti di depurazione gestiti da Acea Ato 2. Attualmente il comune di Artena, di Montecompatri e Genzano si trovano in questa situazione. Questo si è venuto a determinare ad agosto quando la Provincia di Roma in base alla Legge n. 152 del 2006 ha revocato le autorizzazioni allo scarico per quei depuratori che scaricavano nei fossi dove non c’era acqua perenne – afferma l’on. Renzo Carella (Pd) – . Questo provvedimento attuato dalla Magistratura può riguardare in un futuro molto breve, anche altri comuni della Provincia, generando così una paralisi totale del sistema di depurazione perché la legge impone che quando lo scarico del depurato non avviene in un corpo idrico permanente, si deve considerare lo scarico solo e quindi applicare la Tabella 4 della Legge n.185 del 2003 che prevede la modifica e il potenziamento degli impianti attraverso ad esempio la biofiltrazione o con l’adozione di altre tecniche. Tutto questo suppone milioni di euro di investimenti e non si fa certo in un mese. Con i depuratori bloccati, la parte depurata deve essere caricata su un autospurgo e portata al depuratore di Ostia e a quello di Anguillara. Attualmente costa 40 mila euro al giorno pari a 1milione e 200 mila al mese che fanno 15 milioni l’anno, che vengono spesi per il solo trasporto e non per gli interventi di natura strutturale, ma questa cifra aumenterà quando altri depuratori di altri paesi della Provincia saranno bloccati. Il rischio è che Acea Ato2, avendo rilevato questi impianti, chieda l’adeguamento della tariffa per svolgere il servizio di trasporto, ovviamente a carico dei cittadini. Tutto ciò sarà devastante per i comuni, sia da un punto di vista economico che igienico-sanitario. Occorre che la Provincia di Roma, il Prefetto di Roma, la Regione Lazio e il Ministro dell’Ambiente aprano un tavolo per adottare misure eccezionali per risolvere la questione e permettere l’adeguamento degli impianti senza il blocco.La Magistratura – conclude l’on. Carella – fa giustamente il proprio dovere ma ad un blocco così significativo si deve avere subito una soluzione alternativa che non sia così costosa e indefinita.”

Oggi abbiamo deciso di fare un giro a Piscianvalley per fare due foto da caricare sull’articolo.Mentre tentavamo furtivamente di introdurci all’interno del sito in questione
un tecnico ci ha (giustamente) impedito di entrare all’interno del perimetro dell’impianto.Il tecnico buttafuori però ci ha cordialmente informati che ieri(06/12) nella prima mattinata il depuratore è stato dissequestrato ed è quindi tornato a lavorare a pieno regime. Il tecnico ha poi ridimensionato l’entità dei lavori necessari che, in evidente contrasto con le parole di Carella, sono stati ultimati in tempi ragionevoli. Da alcune indiscrezioni sembra inoltre prossima la riapertura del secondo sito (Colubro).
Buone notizie quindi…o no?
Sarebbe opportuno che dall’amministrazione ci dessero un segnale di conferma o di smentita.
Dalle lande paludose di piscianvalley è tutto per il momento…un saluto al tecnico, grazie della collaborazione, serio…non sono ironico…è stato un gentiltecnico!

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