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11 Maggio 2010: dibattito sulle politiche giovanili.

20 maggio 2010 visto 804 volte 16 Commenti Scritto da Martina
http://www.vimeo.com/11683229

Mettere le ali.

Una Michela D’Alessio emozionatissima accoglie una sala altrettanto sorpresa (positivamente) dall’iniziativa. Dopo i saluti arriva la piena legittimazione di Mario Petrichella alla giovane: “Michela ha pieni poteri, mi fido”. D’Alessio avrà il difficile compito di mediare, di interpretare i bisogni dei giovani. Da quanto aspettiamo qualcuno che vesti bene questo ruolo?

I nostri entusiasmi sono subito freddati da quella che ormai è una costante: “ad oggi i fondi non sono disponibili [...] Non possiamo stabilire neanche i tempi”. I presenti sono comunque molto lieti del fatto che sia partito l’iter per attivare la rete Wi-Fi: è un passo avanti. Artena Online è anche fiera di aver partorito idee, comprese nel Manifesto per le Politiche Giovanili (centrale nell’incontro), che si stanno rivelando ragionevoli e calzanti. Non sono mancati altri spunti; mi piace la proposta dei giovani del Pd di creare un data base delle realtà artistiche di Artena. Ho dei dubbi, invece, sulla reale utilità della Carta Giovani e anche riguardo l’Ufficio Informa Giovani: entrambi già finanziati dalla Regione.

Voi sapevate di pagare un affitto per mantenere la biblioteca comunale aperta in orari improbabili, e per di più in una stanza che solo grazie all’insegna esterna permette di essere identificata? Sappiate anche che il sindaco ha promesso che nei primi cento giorni del suo mandato inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’asilo San Marco, possibile nuova casa della biblioteca.

Mancano spazi e soldi, anche se “stiamo cercando di rimediare destinando una parte alla cultura e alle politiche giovanili”. Apprezziamo la volontà, anche se non vorremmo più vivere di fondi “rimediati”. Si “rimedia” ad un danno inevitabile, ma questo è il tempo di investire a piene mani per costruirci un futuro diverso.

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Paolo Mattozzi afferma “i finanziamenti si trovano, ci vogliono le idee”. Onestamente un pò di rabbia ci sale. “Oggi Provincia, Regione e Ministeri danno la possibilità a tutti (di ottenere finanziamenti, si intende)”. Secondo Mattozzi sono mancate le idee. E lui, le idee, le ha avute? Ora, non per niente si dice che la politica sia una vocazione. Il politico ascolta, media e interpreta. Serviva un incontro per mostrare il completo deserto di scelte politiche nei confronti dei giovani? Perché in questi quindici anni non ha pensato a stimolare la comunità? Perché non ci ha mai cercato prima? Conclude con un populista “il futuro siete voi”. Noi lo sappiamo, sono i politici degli ultimi trent’anni che non lo hanno capito.

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E’ indubbio, dobbiamo prepararci, pensare a strutture ricettive, organizzare l’accoglienza dei turisti che arriveranno all’apertura del parco di Valmontone. D’accordo, ma noi cosa siamo? Siamo niente, se non ci decidiamo a privilegiare una nuova modalità di pensiero; siamo niente, se non mettiamo in dubbio la strada che scegliemmo come fossimo bendati, la quale ci sta facendo pagare un prezzo troppo alto. Vogliamo costruire un tessuto sociale forte, tanto per iniziare? O vogliamo essere quelli che, per non farsi assimilare, non assimilano? Non è costruendo alberghi che ci si aggancia alla modernità. Non sono mancate solo le strutture ricettive, ma l’apertura, quella si, è mancata. Una mentalità più aperta non si compra, ma si stimola. Se si vuole, certo. E ci si arriva piano, con pazienza.

Esiste una sola strada per far mettere le ali a questa città: si passa per la cultura. Diffondetela, anche gratuitamente. Non lavatevi le mani con la presentazione di libri al granaio. Si tratta di un modo più responsabile di curare gli interessi (non solo quelli monetari) di Artena. Arricchiteci di altro.

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C’è un’ultima cosa di cui voglio parlare. E’ successo che durante l’incontro abbiamo percepito l’esistenza di muri. Grigi, alti, in cemento armato. Mi riferisco alle parole di Mario Petrichella nei confronti degli immigrati. Gli ho già chiesto se è sicuro di quello che ha detto, magari si è espresso male;queste le sue parole: “il centro storico è abbandonato dagli stessi artenesi che hanno affittato le loro case a questi extra-comunitari. L’immigrato deve avere diritti e doveri. Se noi oggi passiamo e vediamo sporcizia è perché l’immondizia la buttano dalla finestra, urinano dove gli capita, tutto è permesso, non c’è la legge”.

Se io fossi una rumena, mi indignerei. Ci terrei a precisare che non butto l’immondizia dalla finestra, e non faccio la pipì dove mi capita. Se fossi una rumena, mi sentirei offesa; comincerei a considerare una mia partecipazione alla vita politica. Alzerei la voce, ricorderei al sindaco che l’integrazione era un punto del suo programma: o i suoi erano solo slogan?

All’evento hanno partecipato molti giovani, nessuno straniero. Probabilmente si sta sbagliando qualcosa (da anni dico, non da un mese).

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16 Commenti »

  • n. 1 - Verità ha detto:

    Preciso sin da subito che non mi piace assumere il ruolo di avvocato difensore di nessuno, ma credo sinceramente che questo articolo di Martina sia una vergogna e una ingiusta rilevazione dell’accaduto. All’incontro con i giovani ero presente anche io e non mi pare di aver ravvisato nelle parole del sindaco una qualsivoglia critica a nessuno, soprattutto ai cittadini extracomunitari, anzi le parole dette dal sindaco, assolutamente civili e rispondenti al vero, sono state pronunciate in maniera molto cordiale. Mi dica cara Martina se può negare quanto detto da Petrichella? Non è forse vero che sono stati gli artenesi stessi ad abbandonare le case nel centro storico per trasferirsi nella parte bassa? Non sono stati sempre gli artenesi a ravvisare nell’affitto delle loro case a stranieri una proficua fonte di reddito? Evidentemente non vivi il paese come sarebbe giusto! Un consiglio, infine, visto che ti sei preposta il compito di informare gli artenesi tramite il sito di artenaonline, sei pregata di farlo con correttezza: ad esempio avresti potuto evitare queste sterili polemiche contro la classe politica, a fronte invece di sostenere la voglia di questo Sindaco di incontrare i giovani sin da subito. Ti ricordo, e concludo, che quando il Sindaco ha chiesto ai tanti giovani (per me erano pochi 22) di esporre una proposta realizzabile sin da subito nessuno, e sottolineo nessuno, ha chiesto un intervento!!!Chi è che non ha idee????

    • n. 2 - yaya ha detto:

      @VERITA’….brava, anche a me non è piaciuto l’articolo di martina….poteva benissimo farlo fare ad un suo collega….

      • n. 3 - cherno ha detto:

        Minuto 51.00 grazie…ricontrollate e tenetevi le polemiche per voi o volete negare l’ evidenza…suvvia :)

        • n. 4 - adelelashekkia ha detto:

          per martina
          mi fa piacere che si torni a parlare di biblioteca e di orari di apertura, ma il problema è solo in parte edilizio, quando avevo 15 anni è stata aperta, dal Sindaco Emilio Conti, la biblioteca comunale e anche allora c’erano problemi di spazio, ciononostante andavo a pendere in prestito i libri di Verga di Gramsci di D’annunzio ecc. e mi incontravo con (pochi)miei coetanei. Questo perchè avevo fame di sapere di approfondire quello che veniva trattato a scuola. Oggi una parte del problema è che già alle medie i ragazzi stritolati, plagiati offuscati dalle trasmisioni televisive ( siano esse reality o di gossip o di approfondimento politico, che indicano la strada più breve per il successo: mostrare le t.tt. rifatte, cosa centra Alba parietti e le sue simili a Porta a porta? e andare a letto con il premier tutto è lecito per raggiungere la notorietà), se non hanno una famiglia forte alle spalle che li guida non hanno rispetto per gli inseganti e se ne fregano della cultura. Comunque ben venga la sala multimediale in biblioteca ma anche un bar, un punto ristoro magari gestito da una cooperativa di giovani, ma stiamo parlando anche qui come per l’ albergo difuso di lavoro per camerieri e per riassettare le stanze, ci sono tutti questi giovani artenesi disposti a fare questi lavori, che io ritengo dignitosissimi sia ben chiaro come ogni lavoro onesto, ma umili?
          Traspare troppo l’astio nei confronti di Mattozzi, il quale ha la colpa di dire una cosa ovvia: se le idee, io spero grandi, si trasformano in progetti realizzabili i finanziamenti si trovano, basta vedere cosa è successo a valmontone il sindaco era di sinistra la regione di destra eppure il comune di valmontone ha ricevuto finanziamenti per svariati miliardi di lire.
          Ho ascoltato le parole del sindaco sulla presenza degli extracomunitari nel centro storico, su una cosa sbaglia, gli artenesi non hanno affittato le loro case ma le cantine a 300 euri al nero al mese, conosco artenesi che vivono di rendita con gli affitti di cantine ed ex locali commerciali agli extracomunitari, per cui ben venga e subito un censimento magari si riesce anche a far pagare l’ ici, la tarsu e l’ irpef a questi nostri concittadini e si trovano fondi per la Cultura Vera, vedi borse di studio per studenti meritevoli che non hanno risorse economiche, in modo da premiare chi merita. Le sedi, le convenzioni per i musicisti figli di papa’ possono aspettare.
          ti sei chiesta, giustamente, perchè non c’erano giovani stranieri? voglio suggerirti una risposta: forse erano al lavoro, anche oltre l’ orario legale, per pagare 300 euri di affitto in nero per una cantina dove dormire nel centro storico.
          Quello che oggi noi abbiamo è il frutto dei sacrifici dei nostri nonni ed in parte dei nostri padri, già i fratelli maggiori ci stanno fregando, siamo noi disposti a fare i sacrifici che hanno fatto i nostri nonni? E’ possibile fare una ricostruzione senza che ci sia stata la “guerra”? Sembrerebbe più facile ma non è così.
          le ali non te le mettono, anche ai piloti di aereo le ali spuntano solo dopo molti, ma molti sacrifici.
          un abbraccio circolare

          • n. 5 - tiziana ha detto:

            sono nata al centro e ci vivo tuttora.la mia strada è abitata ,per il 50% di exstracomunitari che lavorano e che io non vedo quasi mai.nemmeno durante questi giorni di festa.hanno sempre le finestre chiuse,di cosa hanno paura? di me? di noi? di funzionari pubblici che gli dicano di mettersi in regola con le tasse:immondizia,fogna etc.pur volendo stabilire un contatto con loro non potrei perchè molte volte stanno pochi mesi e poi vanno via lasciando che il primo affittuario ridia la casa in subaffitto ad altri extracomunitari suoi connazionali.non conoscerò mai i miei vicini di casa!

            • n. 6 - guido pangrazzi ha detto:

              Testimonianza da altro abitante del centro storico, dove abito io vi sono solo cittadini comunitari, credo, gli stranieri sono in grande maggioranza rumeni (quindi comunitari).
              Se volessimo dividere in centro storico in 3 fasce, italiani artenesi, italiani forestieri e forestieri puri io non potrei dire che un gruppo è differente dagli altri, in ognuno vi sono molte brave persone e anche persone che è meglio non frequentare. Anche io ho avuto i miei bravi problemi di vicinato, e quando il vicono non è civile non ha molta importanza la provienza è e rimane un problema.
              Centro il mio giudizio può essere condizionato dal fatto che mia moglie è straniera, ma posso testimoniare che questo nel centro storico non è mai stato un problema, come non è mai stato un problema nella parrocchia di S. Croce, se in tutte le parrocchie ci fossero le Signore di Via Maggiore, di certo la Chiesa cattolica non sarebbe in crisi.

              Dovremmo avere molta più presenza delle pubbliche autorità, da noi difficilmente si vede un vigile o un carabiniere, io mi chiedo che cosa costerebbe se qualche giorno a settimana un vigile si facesse una passeggiata in discesa e controllasse il centro storico?

              Non dimentichiamo i ragazzi di Artenaonline e la loro presenza estiva nel centro storico, grazie

              • n. 7 - tupakka ha detto:

                Alcune riflessioni sull’incontro:

                Innanzitutto un augurio di buon lavoro a Michela D’Alessio (già solo il fatto di poter comunicare quando vogliamo via email sarà un dettaglio ma per noi è importante).
                L’incontro è un primo passo verso un dialogo che spesso è mancato ma che deve esserci e deve essere proficuo, pragmatico e deve portare a dei risultati. Risultati che non possono venire solo dalle idee che sono state(o che verranno) presentate, ma soprattutto da un indirizzo da seguire, dalla capacità di scegliere le priorità, ed è di questo che l’amministrazione deve farsi carico.

                Sappiamo che i soldi sono pochi, e devono essere spesi bene, io penso che non sia solo una questione di idee e di dialogo ma di capacità amministrative (in quanto a politiche per i giovani, non sarà molto difficile fare meglio delle amministrazioni precedenti). Durante la lunga ed estenuante campagna elettorale il sindaco si è esposto in prima persona con i giovani, mettendoci la faccia e rispondendo punto per punto al “manifesto dei giovani”. Confidiamo in quelle promesse (e proprio per questo ogni giudizio è affrettato).

                Per quanto riguarda la questione degli stranieri (di extracomunitari penso ce ne siano pochini):
                il “manifesto dei giovani” recitava nel proprio punto n°7:

                La politica di integrazione della popolazione comunitaria ed extracomunitaria è già attuata nelle scuole, dove questa va solamente stimolata e sviluppata. Questo permette ai bambini di crescere integrandosi, ma non basta. Il problema assume maggiore consistenza quando si sale di età e si passa agli adolescenti e ai giovani. Abbiamo avuto modo di parlare con diversi membri delle comunità straniere, il problema integrazione esiste, non bisogna nascondersi. Abbiamo sentito giovani che non vogliono uscire per le strade del nostro paese, né vengono, ad esempio, alle feste pubbliche, perché si sentono osservati e vengono immediatamente etichettati ed isolati. Questo nasce probabilmente dalla mancanza di un rispetto reciproco che non si è mai instaurato; vogliamo porre l’attenzione su un problema che esiste e sottolineare che non ci si deve nascondere dietro luoghi comuni. Tra gli immigrati è presente un gran numero di ragazzi, la maggioranza di loro è qui alla ricerca di un lavoro e viene da situazioni non facili vissute nei loro paesi; ma queste persone vengono spesso emarginate, a queste persone vengono affittati i locali del centro storico (alcune non sono certo definibili case), a volte senza nemmeno preoccuparsi che siano soddisfatte necessità primarie come la presenza di un bagno. Quindi la prima cosa che noi chiediamo è il rispetto, la seconda è dialogo; e che portino a degli sviluppi concreti. Un consiglio che possiamo dare è di stimolare la nascita di associazioni che si presentino con l’intento di farsi portavoce delle necessità degli immigrati e della loro integrazione.

                Questa la risposta del sindaco, allora candidato:

                Condivido pienamente la vostra attenta analisi, all’ uopo mi sono attivato aprendo un dialogo con il Vescovo della diocesi il quale si impegna a mettere a disposizione una delle chiese presenti sul territorio per la celebrazione del rito cattolico-ortodosso, religione praticata dalla maggior-parte della comunità romena.
                Questa importante apertura verso l’ integrazione concederà la possibilità di istituire nei locali offerti dalla diocesi uno sportello d’ ascolto per tutti gli emigranti che si trovano a vivere nella nostra terra promuovendo corsi di italiano e altre iniziative volte all’ integrazione.
                Un altro punto su cui si convoglieranno le mie forze sarà quello del censimento delle abitazioni date in locazione, come sindaco non potrò permettere che vi siano situazioni intollerabili sotto il punto di vista legale ed igienico-sanitario.
                Tempo di attuazioni:100 giorni

                Per questo mi piacerebbe che non si parta dal muro contro muro, dal noi e loro “che orinano per le strade e gettano l’immondizia dalla finestra”, ma dalla ricerca di un dialogo (così come si è prontamente fatto con i giovani) e dal rispetto reciproco.

                @tiziana: hai mai provato a bussare alla loro porta? noi l’estate scorsa l’abbiamo fatto.

                • n. 8 - Ma... ha detto:

                  La D’Alessio ha fatto bene, ma Riccitelli? c’era? se c’era ha fatto qualcosa? ha Parlato?

                  • n. 9 - jozmile ha detto:

                    La mia opinione sull’incontro è certamente positiva, almeno per quanto riguarda l’impegno di Michela D’Alessio. Certamente quanto dimostrato, è una sorpresa, nel suo piccolo. E’ una mano tesa che sta ora ai giovani interpretare. Ora ci aspettiamo che il lavoro in questi primi giorni venga portato avanti da Michela, ma anche da Dino Talone, che come al solito sembra molto impegnato. Solito punto interrogativo per Alberto Riccitelli, che è anche stato chiamato in causa, ma non ha voluto intervenire (il video ne è testimone). Timidezza? Boh… Aspettiamo sempre di vedere una sua esternazione o una sua uscita, qui su artenaonline o altrove. Di certo continua a non dare una buona impressione.
                    Se il motto dell’amministrazione purtroppo è “Non abbiamo i soldi”, i pochi quesiti che sono usciti fuori possono dare la direzione generale verso cui l’amministrazione è chiamata ad essere indirizzata. La cultura in generale e per tutti, non solo manifestazione pubbliche (presentazione di libri, ecc.), ma anche gli strumenti di base. La biblioteca su tutti e un luogo per i giovani dove condividere le idee. Non ci sono i soldi? E’ capacità degli amministratori trovarli. E non mi sento di smentire Martina se critica Paolo Mattozzi: lui le idee e ha avute? E’ lui che siede sui banchi dell’amministrazione. I giovani possono suggerirle, ma difficilmente possono dare all’amministrazione quell’idea, quel progetto a buon mercato che lo stesso Mario Petrichella cerca. Proviamoci, rivediamoci ancora altre volte, cerchiamo di stimolare i giovani a cercare altre idee. Ma voi che sedete su quelle poltrone, non limitatevi a dire “non ci sono soldi”. Cerchiamole insieme, non lasciate che la vostra mano tesa cada perchè dall’altra parte non c’è la capacità di dare un progetto chiavi in mano. Se non è facile per voi, che dovreste farlo di mestiere, è praticamente impossibile farlo per noi, che abbiamo scelto altre vie.
                    Certamente da prendere con le molle le esternazioni del sindaco sugli stranieri. Più volte, signor Mario, sono gli stessi artenesi a gettare l’immondizia dalle finestre. Però, l’impegno che vuole mettere nel controllo del Centro Storico è senza dubbio ammirevole.

                    @Verità: questa è una opinione della nostra Martina e per questo può essere condivisibile o non condivisibile. Non è nè una vergogna, nè una ingiusta rivelazione, ma solo ed unicamente una opinione. L’informazione la fa il video, poi ognuno può dire la sua. Spero che il suo consiglio non venga accettao nè da Martina nè da nessun’altro, anzi la invito ad evitare i consigli in favore dello scambio di opinioni, perchè i primi, compresi il suo sono davvero sterili. Artenaonline è e continua ad essere un luogo libero.

                    • n. 10 - alessandra ha detto:

                      Ho partecipato anch’io all’ incontro e spero che sia il primo di una lunga serie!Michela D’Alessio si e’ mostrata disponibile(importante lo scambio di mail!)certo e’ solo il primo approccio era normale non avere risposte concrete(in termini di euro)!finalmente qlc ha deciso di ascoltare i giovani di qst paese e non solo di criticarli!non ho avuto la sensazione di critica forte nei confronti degli extracomunitari da parte del sindaco che ha criticato molto di piu’ gli artenesi che non hanno cura del loro centro storico!mi e’ piaciuto anche l’intervento di una ragazza(marina forse?!)sull’estetica del borgo e sui servizi che mancano per chi lo vive quotidianamente!e’ giusto partire dai controlli e dai servizi insegnando agli artenesi ad innamorarsi di nuovo di qst bel borgo e siamo noi giovani il motore di tutto qst con le proposte,il confronto con l’amministrazione che e’ utile per promuovere finalmente la cultura e il rispetto tra i cittadini artenesi e non!c’e’ tempo per arrivare agli alberghi il tempo per realizzare prima la biblioteca,centri di diffusione artistica,musicale e perche’ no artigianale!far risplendere qst paese prima ai nostri occhi poi a quelli dei futuri turisti!