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Riceviamo e Pubblichiamo: Un grave errore sopprimere l’INSEAN

Nella manovra finanziaria appena decretata, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 31-05-2010, tra i molti provvedimenti presi per tagliare la spesa pubblica è stata decisa la soppressione di alcuni enti definiti inutili. In questa lista nera è stato inserito anche l’INSEAN, Istituto Nazionale per Studi ed Esperienze di Architettura Navale; questo è un grave errore che non solo cancella con un colpo di penna uno dei centri di eccellenza mondiale nel campo navale, ma è ancora più grossolano se, come spero di dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio, non porta a nessun risparmio per le casse pubbliche che anzi saranno penalizzate, da subito, di almeno mezzo milione di euro. Ma che cosa è l’INSEAN?

La risposta non può che partire da quanto scritto sul sito ufficiale dell’Istituto; riporto testualmente:

L’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN), anche noto come Vasca Navale, è ente di ricerca con competenza scientifica nel campo dell’idrodinamica navale e marittima. Ha personalità giuridica di diritto pubblico con autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero della Difesa e del Ministero dei Trasporti.

I suoi compiti principali sono:
1) promuovere ed effettuare attività di ricerca teorica e sperimentale nel campo dell’idrodinamica navale e marittima, anche nell’ambito di programmi dell’Unione europea e di altri organismi internazionali;
2) provvedere all’esecuzione delle esperienze con modelli di navi e dei loro organi propulsivi e di governo e di tutte le altre esperienze di idrodinamica navale e marittima che possono essere compiute negli impianti dell’Istituto o altrove, nonché agli studi di fluidodinamica, al fine di soddisfare le richieste dei Ministeri vigilanti, delle altre pubbliche amministrazioni, dell’industria cantieristica, delle società armatoriali o di privati in genere.

Ammetto che come presentazione è più che deludente, soprattutto alla luce di quello che realmente è l’INSEAN. Comincio con il dare qualche numero.

I dipendenti “strutturati” sono circa 140 a cui si aggiungono circa 20 precari. Le figure professionali sono essenzialmente di 4 categorie diverse: ricercatori (32), tecnologi (18), tecnici amministrativi (20) e personale tecnico altamente qualificato (70). Queste persone costituiscono una ricchezza di conoscenza, competenza e professionalità uniche al mondo e non è propaganda, ma è dimostrato dalla quantità di progetti che soprattutto dall’estero vengono affidati a loro. In più di 25 anni di esperienza queste persone hanno acquisito una fama mondiale tanto che le Marine di tutto il mondo si affidano a loro. Detta così è propaganda. Per essere più chiaro porto tre esempi espliciti (tra mille che potrei fare):

1) I test di progettazione di Luna Rossa (per l’ultima America’s Cup a cui ha partecipato, non ricordo l’anno) si sono svolti presso l’INSEAN. Un privato quale il consorzio proprietario di Luna Rossa ha investito una cifra dell’ordine del milione di euro in un centro di ricerca pubblico.

2) La Boeing, qualche anno fa, era in difficoltà per la realizzazione e la certificazione di un velivolo. Aveva bisogno di effettuare dei test sperimentali mai fatti prima. Si è rivolta all’INSEAN i cui ricercatori, per la prima volta al mondo, hanno messo appunto una metodologia sperimentale per quel tipo di problemi; altri milioni di euro entrati nelle casse pubbliche. Un “know-how” unico al mondo e più volte venduto.

3) Qualche hanno fa l’ENI aveva richiesto un test specifico: simulare l’inserimento di un ogiva all’interno di un pozzo petrolifero con una fuoriuscita di greggio incontrollata al fine di ottenere una chiusura di emergenza. Evidentemente la pericolosità delle piattaforme di estrazione off-shore non ancorate (vedi il recentissimo disastro della BP in America) è nota da tempo. Il tipo di prova non era mai stato realizzato. I ricercatori dell’INSEAN avevano messo appunto un setup di prove; il costo stimato era di 70 mila euro circa. L’ENI ha poi deciso che erano troppi soldi per un ricerca inutile e ha quindi
ritirato la richiesta… forse Obama ora la pensa diversamente. Non dico che si sarebbe riusciti a trovare una soluzione, ma intanto si cominciava a studiare il problema con grande anticipo.

Questi sono tre esempi concreti di quanto valgano queste persone. Tuttavia pur essendo così importanti, nulla potrebbero fare se non avessero a disposizione gli impianti attualmente in dotazione all’Istituto. Si tratta di strutture sperimentali incredibili che gran parte del mondo ci invidia. Pensate che in Europa solo la Francia ha un bacino di prove leggermente più grande del nostro ed al mondo due o forse tre centri di ricerca sono paragonabili al nostro. In tutti i paesi emergenti (Cina, India, ma anche Brasile, Algeria…) si sta investendo ora nella realizzazione di impianti simili. Il costo di queste strutture è di circa 250 milioni di euro. Sono stati pagati con un mutuo bancario che è stato saldato da pochissimo tempo.

Ma quanto costa tutto questo?
Siamo in tempi di crisi e forse e meglio rinunciare ad essere tra i migliori al mondo… Vediamo le cifre: il costo per pagare gli stipendi di questi dipendenti statali (solo per gli strutturati i precari non figurano…) è di 7,3 milioni di euro annui; il finanziamento statale che riceviamo è di 6,8 milioni di euro… ci deve essere un errore… manca mezzo milione di euro! Già questa è una cosa che pochi sanno e che vorremmo dire a quelli che plaudono Brunetta & Co. quando ci insulta chiamandoci fannulloni: siamo dipendenti statali, ma lo stato non paga tutto il nostro stipendio (del mio in particolare non paga nulla), ci auto-finanziamo. Che strani che siamo… Nell’ultimo anno, con la crisi mondiale che c’è stata, abbiamo realizzato, solo per Nostro esclusivo merito visto che siamo completamente abbandonati dalla politica, un
auto-finanziamento pari a 3.5 milioni di euro, cioè tolti i 500 mila euro che mancavano per sostenerci abbiamo fatto guadagnare allo stato 3 milioni di euro! Non male per dei fannulloni. Con questi soldi investiamo in ricerca (nuovi impianti) e paghiamo i ricercatori precari (come chi vi scrive) che sono poi quelli che danno un grandissimo contributo ai progetti esterni visto il sottodimensionamento dell’Istituto rispetto alle commesse (che spesso devono essere rifiutate per mancanza di personale).

Ora cosa c’è scritto sulla Gazzetta Ufficiale? C’è scritto che l’Istituto è soppresso, che il personale tecnico scientifico sarà ricollocato presso altri enti di ricerca (molto probabilmente il CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche) mentre quello amministrativo “tornerà” presso la sede centrale del Ministero di competenza (quello dei Trasporti probabilmente). Il primo risultato è che tutte le commesse per conto terzi che garantivano un auto-finanziamento di 3.5 milioni di euro verranno perse. Poco male direte… sbagliate. Male per i contribuenti poiché invece che pagare 6.8 milioni di stipendi ne pagherà 7.3: il personale strutturato non viene licenziato, viene solo ricollocato. C’è comunque un risparmio poiché viene azzerato l’organo direttivo (e questo è un bene): il risparmio sarà di circa 130 mila euro per la “fuori-uscita” di queste due/tre persone, quindi facendo una sottrazione (che spero il ministro sappia fare) dopo la soppressione dell’Istituto la spesa pubblica non diminuirà, ma AUMENTERA’ di 500-130 = 370 mila euro. Ma questo non è l’unico male. Il più grave è che si perderà tutto il know-how acquisito con tanta fatica e che ora ci fa primeggiare nel mondo. I ricercatori saranno piazzati di ufficio a fare cose per cui non sono preparati… una perdita di efficienza incredibile… diventeranno probabilmente dei fannulloni sulle spalle dei contribuenti. Direte, ma non possono continuare il loro lavoro altrove? No, senza gli impianti, smembrando l’Istituto, non è possibile. Senza impianti non esistono commesse esterne che producano utili.

Già, e gli impianti che fine fanno? Proprio ora che sono liberi dal mutuo?
Nulla si sa sulla loro sorte. Certo è che nessuno ad oggi saprebbe usarli, visto che il personale tecnico altamente qualificato che abbiamo è stato ricollocato d’ufficio altrove. La cosa più probabile è che questi impianti rimarranno inutilizzati per qualche anno, finché non saranno ormai inutilizzabili; allora probabilmente arriverà una troupe di Striscia la Notizia che mostrerà agli italiani come 250 milioni di euro di impianti siano andati sprecati concludendo con un “E Io Pagoooo…“. Eppure non ho visto Striscia la Notizia venire da noi quando abbiamo prodotti utili per lo stato!
Ultima nota dolente, piccolissima in proporzione alle altre, ma non insignificante per almeno 20 persone: i precari perderanno il posto di lavoro, come chi vi scrive. Dopo un dottorato di ricerca in Ingegneria Aerospaziale, io ho dedicato due anni appassionati a questo Istituto pur avendo la possibilità di fuggire lontano. Il mio stipendio incideva ZERO sulle casse pubbliche, ma il mio lavoro ha contribuito a portare 3 milioni di euro nelle casse statali solo nell’ultimo anno. Dopo avermi insultato chiamandomi fannullone questo governo cancella ogni mia speranza di fare ricerca in Italia. Se non fosse per i legami affettivi che ho qui sarei già fuggito via.

Eppure la crisi c’è ed anche noi dell’INSEAN dobbiamo sacrificarci. Allora proponiamo questo: non scorporate i ricercatori dal personale tecnico/amministrativo e tutti dagli impianti. Sopprimete pure l’INSEAN come ente autonomo risparmiando così i 130 mila euro di stipendio della “triade” dirigenziale ed accorpateci per intero al CNR che ha già detto di essere più che contento di adottarci (in fondo solo nell’ultimo anno abbiamo prodotto 3 milioni di euro utile). Bloccate tutti gli scatti di stipendio e bloccate pure i concorsi (ed io che sono precario faccio un grosso sacrificio a dire questo), ma permetteteci di lavorare come sappiamo in modo da non perdere le commesse esterne.

Spero di avervi convinto che sopprimere nel modo proposto dalla manovra finanziara l’INSEAN sia un errore. Se ci sono riuscito potete sostenerci sottoscrivendo l’appello online all’indirizzo:

http://spreadsheets.google.com/viewform?formkey=dGNRZzYyQXBuek5rZkFMMktzamFBQWc6MQ

Nella sottoscrizione è Necessario specificare la vostra affiliazione, molto importante se fate parte di un istituto o industria del settore tecnico/scientifico; in caso contrario nella casella “affiliazione” scrivete Amico/a.

Oggi 2 giugno manifesteremo civilmente il nostro dissenso presso Piazza dell’Indipendenza a Roma: alle 16:00 sfileremo tutti in parata portando alcuni dei modelli che usiamo per i test sperimentali, quindi sarà anche bella da vedere dal punto di vista scenografico.

Giovedì sera la diretta esterna di Anno Zero verrà fatta dai nostri impianti e forse avremo la possibilità di parlare con il Ministro Tremonti, se non avete di meglio da fare (spero per voi che ne avrete) potete darci un’occhiata. Altrimenti su youtube trovate il servizio del tg la7 che il 31/05/2010 ci ha dedicato:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=7npPy0M_MBo[/youtube]

Scusatemi per il noiosissimo sproloquio.

A presto,

Un ex precario.

  • citizen

    Grazie a tutto lo staff per aver dato spazio a questa notizia.

    A presto.

  • guido pangrazzi

    Questa manovra è molto triste, perchè evidenzia come si effettuano solo delle operazioni propagandistiche senza una analisi costi/benefici.

    Mi auguro che in Parlamento non venga messa la fiducia, ma che i nostri “cari” parlamentari (che ricordono guadagnano il doppio dei lussemburghesi mentre noi lavoratori guadagnamo la metà degli analoghi lussemburghesi) pensino ad una analisi effettiva dei costi.

    Sempre per parlare di misure propagandistiche, un politico del nord ha deciso di fare a meno dell’auto blu, bene diremmo tutti, poi se si va ad analizzare : 1. la macchina già pagata rimane ferma in garage, 2. l’autista riceve lo stipendio senza fare nulla, 3. il nostro politico riceve un rimborso spese perchè utilizza la propria auto.
    PS. nell’attuale manovra vi sono delle misure che potrebbero portare grandi benefici ad Artena (sottolineo potrebbero).

  • citizen

    Ho appena avuto modo di controllare le cifre ufficiali e devo fare delle correzioni;

    1) l’autofinanziamento è di 3.25 milioni di euro e non di 3.5;

    2) il risparmio con la soppressione proposta è di 127 mila euro e non 130 mila.

    Quindi la spesa pubblica aumenterà di 500-127=373 mila euro e si perderanno 2.75 milioni di utili e non 3.

    Scusate il mio sbaglio.

    A presto.

  • citizen

    @guido

    Grazie del sostegno. Felice di sapere che almeno per Artena potrebbero esserci benefici. Quali in particolare?

    A presto.

  • guido pangrazzi

    Citizen, non dall’eliminazione dell’INSEAN, ma da altre parti della manovra. Cosa che sicuramente è nota all’Amministrazione comunale e quindi sarà cura dell’autorità competenti fare in modo che arrivino dei benfici alla popolazione.

    Certo questi tagli alla ricerca sono veramente miopi, li si dovrebbe investire se teniamo alle nuove generazioni!

  • citizen

    Certo, non volevo assolutamente essere polemico, mi hai frainteso.

    Lo so che la soppresione dell’INSEAN non è un benefico per Artena.

    Da Artenese (anche se da pochissimo) volevo sapere cosa di buono mi devo aspettare con questa manovra. Non sono un pessimista e anche se tanto male sta facendo per un aspetto questa finanziare, nulla esclude che possa fare bene per altri aspetti. Ammetto di non aver letto tutta la manovra (sono più di 170 pagine).

    A presto.

    PS. mi è venuta in mente un’altra delle ricadute che questi tagli hanno sulla vita concreta di tutti i cittadini; immagino che molti di voi abbiano dei figli e che sperino di vederli laureati e formati in una università che sia la migliore possibile. A causa del blocco del turn-over, dei tagli ai concorsi ecc… larghissima parte delle università è sottodimensionata, cioè non ha sufficienti professori per coprire tutti i corsi. Un caso emblematico sono le università di Roma. Come fanno allora? Chiamano ad insegnare nelle proprie aule i “professori a contratto”… sapete chi sono? sono i precari della ricerca che per una paga pressochè nulla (nel mio caso, ho coperto moltissime lezioni per un compenso pari a ZERO), insegnano per sola passione (solo nel tempo libero…). Ovviamente possono farlo con grandissimo sacrificio solo se riescono a trovare un’altra entrata di che vivere come, ad esempio, un COCOCO in un centro di ricerca… Questi enti “fannulloni” sono anche quelli che permettono alle nostre università di non collassare. Questo governo non sta danneggiando solo la ricerca, ma anche l’istruzione.

  • http://jozmile.info jozmile

    @guido pangrazi: sarebbe utile a tutti conoscere di quali benefici stiamo parlando. Io non ne vedo. Quali sono?

  • guido pangrazzi

    Caro jozmile, il decreto subirà innumerevoli modifiche, speriamo positive e che venga eliminata la norma che vorrebbe sopprimere l’INSEAN, per il resto aspettiamo, preferisco non parlare fino alla definitiva approvazione.

    Fra le altre cose negative, la nostra Regione subirà tagli per milioni di euro, al governo dicono che basterà tagliare gli sprechi, vedremo quali sprechi o spesa pubblica verrà tagliata.

    Comunque si deve fare un plauso al governo per l’impostazione della manovra e la coerenza con la politica liberista.
    Un governo di sinistra probabilmente non avrebbe tagliato gli stipendi ai dipendenti pubblici (niente aumenti per 3 anni, neanche la contingenza) ma avrebbe aumentato le tasse, specialmente per i redditi alti.

    Quindi c’è coerenza con il programma, perchè spendere soldi per l’istruzione pubblica se esiste la scuola privata?
    perchè spendere soldi per la sanità se tutti andiamo nelle cliniche private, magari svizzere?

    Certo avrebbe preferito tagliare l’aliquota irpef per i redditi sopra i 75000 sotto il 40%, ma purtroppo i vincoli europei non lo hanno reso possibile.

  • http://jozmile.info jozmile

    @guido pangrazzi: credo che le due frasi
    perchè spendere soldi per l’istruzione pubblica se esiste la scuola privata?
    perchè spendere soldi per la sanità se tutti andiamo nelle cliniche private, magari svizzere?
    siano totalmente prive di fondamenti logico-reale. La invito a ripensare profondamente a quanto da lei espresso.

    Penso piuttosto che sia in atto una serie di manovre per screditare l’istruzione pubblica e la sanità pubblica a favore dei privati, così come è successo negli anni sessanta negli Stati Uniti d’America. Anche perchè dietro tanti sprechi e irregolarità del pubblico c’è lo stesso privato che poi va a dare servizi migliori nello stesso campo.

    E, con tutto il rispetto, il suo ragionamento pare proprio che sia di chi è stato infinocchiato perbenino dalla propaganda nazional-popolare.

  • guido pangrazzi

    caro jozmile, non capisco la mancanza di logica, innanzitutto io sono contrario alla manovra, però affermo sia in linea con una logica liberista,
    una logica in cui si afferma che il vero regolatore dell’economia è il mercato.
    Con questa logica perchè una persona abbiente che non utilizza i servizi pubblici, usa le cliniche private, ha sicuramente un reddito superiore ai 75.000 (perlomeno non è un evasore) dovrebbe essere interessato alla bontà dei servizi pubblici?

    Io la risposta l’avrei, ma non essendo una persona abbiente non la fornisco.
    Concordo pienamente con te che in in atto una manovra per screditare il pubblico e favorire il privato, ma questo è proprio quello che vuole un governo liberista, si può non essere d’accordo ma mi può dire che il governo è coerente con la propria politica, è stato eletto per questo.
    Quale è stato il primo atto, l’abolizione dell’ICI per tutte le case, anche quella regalata in parte all’ex ministro (sempre se era prima casa ovviamente), conosco persone a Roma che posseggono una appartamento di quel valore che votarono Veltroni, mentre la signare delle pulizie pur abitando in affitto votò il centro-destra.

  • http://jozmile.info jozmile

    Il fatto è che questo governo la visione liberista di cui parli te non l’ha affatto spiegata. Anzi, l’ha bene che nascosta.

    Per chi non ha corretta conoscenza della bontà del sistema sanitario italiano, magari è buona idea vedere il film Sicko di Micheal Moore.

  • citizen

    @guido

    Non posso fare nessun plauso alla coerenza di questo governo… solo pochi giorni fa in campagna elettorale Berlusconi ha dichirato che lui al governo in tre anni il cancro sarà sconfitto… con quale formidabile investimento nella ricerca pensa di ottenere questo risultato (per altro trovo infame usare le speranze dei più disperati)? L’investimento è chiudere la ricerca pubblica a favore di quella privata? La ricerca è possibile solo se pubblica poichè il sapere deve essere libero di essere divulgato. Appena appresa la notizia della nostra soppressione alcuni miei familiari mortificati poichè grandi sostenitori del governo Berlusconi hanno detto “ma come dovevano investire nella ricerca, ma che stanno facendo?”.

    Vorrei segnale un articolo del messaggero reperibile online:

    http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=104811&sez=HOME_ROMA

    Un infito grazie a Margherita Hack, unica come sempre.

    A presto

  • http://jozmile.info jozmile

    E comunque sia, non trovo l’aspetto positivo per il Comune di Artena.

  • guido pangrazzi

    Caro Citizen, quella sul cancro era propaganda, del resto non è facile convincere i suoi elettori che mandano i figli alla scuola pubblica o utilizzano gli ospedali pubblici, che lui è interessato al pubblico e non al privato.
    Quindi da un lato ci sono i messaggi propagandistici. dall’altro i veri messaggi liberisti, che chi si informa leggendo i giornali e/o vedendo trasmissioni non omologate capisce bene.
    E comunque sempre un grazie a Margherita Hack e alla sua posizione chiara e non omologata (v. nucleare).

    Caro jozmile, anche io non vedo l’aspetto positivo per Artena, infatti ho usato il condizionale.

    Non so se avete visto la trasmissione di ieri che trattava anche il caso INSEAN, non ci sono alcune giustificazioni alla chiusura, sono certo che alla fine non si chiuderà. Più difficile il caso ISAE temo.

  • citizen

    Per la prima volta da moltissimo tempo mi sento sconfitto… ieri sera non è passato neanche uno dei messaggi che volevamo comunicare, siamo stati degli incapaci. Ci hanno associato agli altri enti che non accettano di essere soppressi, mentre noi lo accettiamo con molta umiltà… non vogliamo difendere la nostra autonomia per mantere quei 127 mila euro di privilegi concessi al consiglio direttivo (tutto di nomina politica); siamo ben felici di accorparci al CNR (e liberarci dei nostri “papaveri”) purchè non separino i recercatori/tecnologi dai bacini di sperimentazione.

    Abbiamo perso la prima battaglia. Molto per colpa nostra, ma non posso non dire che non ci hanno concesso la possibilità di interagire con il ministro. Si parlava di tutto, con i due politici a fare un teatrino stucchevole (Bersani quasi completamente privo di argomenti, Tremonti con argomenti sbagliati, ignorante di quello che veramente siamo) e poi collegamenti estemporanei con noi ed al ritorno in studio nessuna risposta su ciò che siamo riusciti a dire. Santoro ci ha chiamato “la cosa navale” segno che neanche a lui è arrivato il nostro messaggio.

    Concludo con un’altra osservazione amara: anche se erano pochi quei 5 minuti che ci hanno concesso come INSEAN, mi sembra veramente un colpo basso non aver neanche accennato alla sorte dei 15 ricercatori precari come me. Per due anni ho dato 10/12 ore al giorno a questo Istituto, speravo che i capi se ne ricordassero (il secondo che ha parlato è il mio capo diretto, condividiamo l’ufficio…). Voglio pensare che sia una svista dovuta all’emozione, ma non posso che constatare che anche nella circolare INSEAN ufficiale (concordata dai dipendenti, quella che, se si veniva intervistati a sorpresa, bisognava ripetere), nessuna parola era spesa per i precari. Noi, senza i contratti esterni (quelli che producono utili) siamo licenziati in tronco, senza tutele.

    A presto.

  • guido pangrazzi

    Mi spiace molto citizen, il vostro messaggio credo sia stato chiaro, come è stata chiara l’abilità dei politici a sviare e non rispondere.

    Era chiarissimo che così si perderanno le milionarie committenze e si perderà un pezzo di ricerca, spero che dietro le telecamere se ne rendano conto, del resto la prima regole per i politici è mai ammettere gli errori.

    Spero che le centinaia dei lettori di artenaonline firmino l’appello ed in ogni caso se ci sono altre iniziative di solidarietà fatecelo sapere.

    PS. ieri parlavano anche di Telecom e fra i dipendenti della Tiils potevo esserci anche io. Come è stato distrutto un settore ad altissimo livello è veramente vergognoso.