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Parliamo di Utopia Con Il Nostro Sindaco e L’ Assessore Bruni

22 giugno 2011 visto 464 volte Un Commento Scritto da


Queste parole che sto per scrivere volevano essere un commento all’ intervista del nostro Sindaco Petrichella al mensile Controluce, poi riflettendo mi sono balzate in mente situazioni passate che cercherò di ricollegare a quelle presenti con la speranza di ricevere risposte, che ultimamente sembrano arrivare e questo nel nostro piccolo ci gratifica.
Vorrei partire da alcune considerazioni per arrivare immediatamente al sodo.
Le possibilità di attingere a finanziamenti nostrani e europei sta scemando sempre di più quindi ben venga il massimo impegno del comune nel richiederli, anche se secondo alcune stime, ben l’ 83 % dei finanziamenti dati tornano indietro o non vengono richiesti. Quindi la favoletta “eh, ma non ci sono i soldi” sembra non reggere.
Soltanto su una cosa sono ancora scettico. Ancora ho stampate nella mente le belle e rassicuranti parole espresse più di un anno fa dal signor Marcello Bruni, assessore esterno, con competenze rivolte all’ ambiente, all’ edilizia e all’ urbanistica.
Molto chiaramente e con aria di chi sa il fatto suo, ci spiegò cosa fece ad Anagni nell’ ambito dei Beni Culturali e della valorizzazione artistica e urbanistica della città.
Lo seguimmo con molta attenzione dato che sembrava tutt’altro che stolto, anzi, per la prima volta notavamo un elemento professionale ed esperto in un’ amministrazione.
Naturalmente in tale circostanza si è parlato soprattutto di Artena e non dico che il signor Bruni si sia presentato come il risolutore, ma poco ci manca.
Dal momento che ci trovavamo nei pressi del centro storico, le attenzioni si sono concentrate su di esso e su di quanto fosse assurdo lo stato del decoro, azzardando inoltre impegni e soluzioni.
Credo che gran parte delle persone che assistettero all’ incontro di certo non pensarono ad una nuova El Dorado, ma un minimo di interesse lo mostrarono.
Adesso mi sembra giusto parlarne ma non in atteggiamento di critica o sfida ma semplicemente per avere risposte e capire se quest’uomo ci ha soltanto preso per i fondelli o se davvero sta mantenendo i suoi impegni, onorandoli come da promessa.
Di gente in gamba Artena ne è piena, giovani e meno giovani, quindi se si va a pescare personale altrove, come minimo deve essere migliore dei nostri concittadini.
Ma questo non ci è dato saperlo. Non riusciamo a notarlo e per qualche oscuro motivo nemmeno ci poniamo mai il problema.
Ora non sta a me giudicare l’ operato del signor Bruni, anzi, toccherebbe a tutta la cittadinanza farlo ma questo è un altro problema.
Bene, non me ne voglia l’ assessore esterno ma ad oggi tutte quelle promesse, quelle soluzioni e innovazioni teoriche, io non le vedo e non le tocco.
Qualcuno diceva “tempo al tempo”, daccordissimo ma almeno non facciamo tutti finta di nulla, cerchiamo il dibattito, qualche risposta, e un pizzico di tangibilità.
Il turismo non è un fenomeno astratto, non viene da solo e non si convince con le promesse.
Il turismo non è una manna, è tutt’altro. E’ valorizzare ciò che la storia ci ha lasciato, è mantenere in vita ciò che può essere immortale, è far girare la cultura, è divertimento, sono soldi.
Questo è un fenomeno che potrebbe stravolgere la nostra città ma richiede sacrifici economici, finanziamenti, professionisti del settore -e dico professionisti- e soprattutto la partecipazione popolare, il loro entusiasmo e una nuova mentalità: vòlta con lo sguardo verso il futuro e attenta a ciò che accade nel presente.
Quindi la colpa, nel caso vada dispensata, non è da lanciare solo ed esclusivamente verso le amministrazioni comunali, ma su tutte le situazioni che orbitano e che danno linfa alla città.
Per questo quando si parla di turismo ad Artena mi ribolle il sangue, per il semplice fatto che ci aggrappiamo alle opportunità ma non di certo le nostre. Pensiamo a l’ outlet, al parco giochi a quello e a quell’ altro che sta nascendo vicino a noi ma non ci andiamo mai a creare noi le opportunità. Mai bandito un concorso sensato, mai presa un iniziativa a favore dell’ intero paese, mai usciti dal coro.
Nel 2011 ancora ci ritroviamo a discutere di denunce e denuncette tra i politici locali, ancora andiamo sperando che qualche comune sfigato qua in torno costruisca una qualche attrazione degna di nota, ancora speriamo nel prossimo. (l’ immagine che ho scelto è un dipinto dal titolo eloquente “Manna e Politica”)

Il Comune di Capranica Prenestina conta circa 200 abitanti, qualche bar, qualche alimentari e un MUSEO (noi ancora no). Tale Museo che in questi giorni sta compiendo i suoi 10 anni di apertura può vantare la presenza di 6000 visitatori l’ anno e da lavoro a più di 5 persone, specializzate nel settore ovviamente. Può vantare la presenza di specialisti di prim ordine tra i responsabili e numerosi finanziamenti che anno dopo anno riesce a percepire, valorizzare e mostrane ai 6000 visitatori. Ripeto, 200 anime vivono li e il Comune non ha un centesimo da dargli ma nonostante ciò con le sole entrate provenienti dai biglietti (3 euro) anno dopo anno ristrutturano e apportano migliorie. Per questo ho voluto portare l’ esempio, per emulare. E non cacciate fuori i soliti “ma” e “se” dato che, se lì funziona, non è certo per la grazia divina.
Quindi non prendiamoci per il culo, non ci attacchiamo e non ci critichiamo, altrimenti continueremo a discutere dei soliti argomenti fatti di denunce e denuncette.
Signor Sindaco, Mario Petrichella, non voglio darle nessun consiglio ma la invito ad andare a visitare il museo di Capranica Prenestina e magari parlare con i responsabili che dal nulla hanno creato un qualcosa di eccezionale per quel paesello sperduto tra i monti prenestini.
Naturalmente non è il suo campo e di certo non tocca a lei personalmente rialzare le sorti del turismo artenese ma scegliendo le persone giuste, competenti e interessate, vedrà che la situazione muterà, poi se velocemente o con gli anni, dipenderà da ciò a cui non si deve pensare adesso.
Il mondo sta cambiando, la mentalità, la nostra, no. Bisogna fare progetti, lavorare su di essi e rifletterci. Bisogna coinvolgere più persone possibili dato che qui non si parla di feste ma di sviluppo. Qualche volta bisogna anche sognare ma per farlo c’è bisogno di persone, menti e braccia e solo con il coinvolgimento di particolari situazioni si può raggiungere una nuova realtà dove i sogni si avverano e si toccano.
Parlo da utopista? No. Se non è utopia altrove, perchè dovrebbe esserlo ad Artena!

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Un Commento »

  • n. 1 - brud ha detto:

    Con tutta la buona volontà ad essere positivo non riesco poi molto, l’impressione è che alla fine la colpa è nostra “dei cittadini” che corriamo dietro le sagre dove i soldi si trovano e come, per il resto chiacchiere… Ho lavorato in diverse città, in moltdi di esse i comuni fanno cassa dove si è investito anni prima sul turismo culturale. (per culturale si intende museale,ambientale, culinario…) in generale conta l’accoglienza. In questo paese c’è molta gente preparata e volenterosa in diversi campi, ma non emerge. Gli amministratori fino ad adesso hanno dimostrato di accontentarsi dell’indispensabile, di non essere lungimiranti. Mi auguro sempre che quella attuale mi sorprenda.

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