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Decreto sviluppo, riforme per la crescita: ecco le novità.

26 ottobre 2011 visto 275 volte Nessun Commento Scritto da

Il governo ci riprova con un nuovo pacchetto di soluzioni per soffiare sulle stanche ceneri dell’economia italiana, ma sembra molto ardua l’approvazione del nuovo decreto sviluppo, che è già stata rimandata al prossimo Consiglio dei Ministri e nel frattempo l’Europa ci sta col fiato sul collo.
Ma quali sono le novità? Ecco alcuni punti che dovrebbe toccare (e ritoccare) il pacchetto:

-Riforma delle pensioni: tema caldo, anzi caldissimo, visto che proprio questo adeguamento dell’età pensionabile agli standard europei ha creato, prima ancora di essere ipotizzato, profonde, oseremo dire abissali, spaccature nel duo che al momento regge le sorti del paese, Bossi e Berlusconi, il primo dei quali appena fiutata la possibilità di una riforma pensionistica pose il suo veto e che adesso minaccia la crisi di governo (lui può).
Immaginiamo abbia adottato questa linea per difendere la sua personale riserva di voti la quale potrebbe abbandonare la nave seguendo l’esempio dei molti che già hanno spostato l’occhio verso altri lidi.
é previsto che l’età pensionabile venga alzata a 67 per gli uomini e per le donne del settore pubblico e di quello privato attraverso un innalzamento graduale dal 2012 al 2025, anche se sembra che si voglia salvare chi ha 40 anni di contributi.
La materia è ancora molto nebulosa ma vi aggiorneremo appena sapremo.

-Patto di famiglia e legittima: le critiche sono intense ma vengono da dove dovrebbero ovvero dall’opposizione. In particolare l’Idv ha avuto molto da dire per questa riforma del Codice Civile (artt.537 e 768-bis) sostenendo maliziosamente che è un’altra legge ad personam, la personam è sempre il Presidente del Consiglio.
Si prevede in questa norma di fornire una soluzione alla trasmissione di impresa in ambito familiare, lasciando più potere decisionale al genitore, il quale potrà suddividere il patrimonio come meglio preferisce, favorendo o sfavorendo i vari eredi.

-Giovani e lavoro: sempre in voga l’argomento dei giovani senza lavoro. Ricordiamo a titolo informativo che l’Italia ha il primato europeo per quanto riguarda la disoccupazione giovanile e per dirlo con le parole dell’Istat, il tasso di disoccupazione giovanile nel primo trimestre del 2011 era al 29.6%, cifra che fa pensare, ma irrisoria se messa al confronto con i tassi di disoccupazione femminile nel Mezzogiorno che sono al 46.1%.
Il decreto sviluppo promette agevolazioni anche per il gentil sesso adottando bonus per gli asili nido al posto di una riduzione dei contributi.
Si vuole inoltre diminuire per i datori di lavoro la contribuzione da versare per i primi tre anni (all’8%) per gli assunti under 25.

-Opere pubbliche: sgravi fiscali per le imprese che realizzano le opere , in particolare Ires e Irap per i concessionari a seguito dell’individuazione da parte del Ministero delle Infrastrutture di opere immediatamente cantierabili.
Stessa storia nell’ambito energetico, in cui si prevede un silenzio assenso entro due mesi nei permessi per le infrastrutture energetiche senza contare gli sconti sul gas per quei comuni che ospitano rigassificatori.

-Condono fiscale: creatura di cui nessuno vuole riconoscersi la paternità, molti sono gli accenni quasi sottovoce che si fanno.
Benché il Ministero dello Sviluppo non vuole contemplarlo pare che nella bozza del Dl ne siano state previste addirittura 12 tra cui per il canone Rai, della chiusura delle liti pendenti di valore anche superiore ai 20.000 euro, fino alla regolarizzazione delle scritture contabili.
L’entusiasmo è stato abbastanza spento dalla dichiarazione dell’Ue secondo la quale un condono fiscale non favorirebbe la credibilità del Paese sul mercato, e visto che si prevede un condono anche per l’abusivismo dei manifesti elettorali, questo giudizio non suona poi così lontano dalla realtà.

Questi sono solo alcuni punti della vera grande sfida che il governo e il Paese dovranno affrontare per risollevarsi dalla crisi, dalla cui applicabilità dipenderà buona parte della politica economica dei prossimi anni, e mi è sembrato giusto riportarvi l’attenzione e tentare di esemplificare i nodi di maggior dibattito.
Per chi volesse approfondire online consiglio il sito del Sole24 ore e di consultarne la bozza sul sito http://www.leggioggi.it/allegati/dl-sviluppo-la-bozza-presentata-ieri-in-consiglio-dei-ministri/.
Ragionando su tempi più brevi su questo pacchetto si gioca una partita importante, diciotto anni di governo Berlusconi rischiano il collasso sotto le spinte di interessi particolaristici che potrebbero portare alla sopra accennata rottura del patto tra Bossi e Berlusconi.
A quel punto cosa accadrebbe? Come reagirebbero i mercati a una crisi istituzionale in un paese sull’orlo del baratro economico?

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