Home » Ambiente

Il Tempo di Roma pubblica la “Storia del GAIA”

31 ottobre 2008 visto 450 volte Nessun Commento Scritto da jozmile

E’ una storia del GAIA vista da un osservatore esterno, quello che è apparso ieri sulle notizie locali dell’edizione romana de Il Tempo. Una cronistoria dello sviluppo e della decadenza del consorzio che è anche figlio del comune e dei politici artenesi. Dati gli ultimi sviluppi, mi sembra anche doveroso riportare questa cronistoria per fare il punto della situazione sul consorzio e per comprendere che, oltre alle responsabilità degli amministratori locali e di quei signori che hanno ricevuto gli avvisi di garanzia, ci sono responsabilità politiche di altre figure istituzionali.

L’iniziativa parte con i primi 9 comuni soci fondatori, Segni, Colleferro, Artena, Carpineto, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico e Valmontone per la ricollocazione di 150 persone, lavoratori socialmente utili e cassaintegrati. I soldi vengono dalla Regione Lazio con un contributo erogato in base alla Legge Regionale 36/92. Dal 1999 il numero dei comuni sale fino a 48 coprendo un territorio che va dalle porte di Roma a buona parte del Frusinate. Gaia comincia a guardare anche all’estero con rapporti di partnership in Serbia, Ucraina, Macedonia, Croazia e Cina. Nel 2002 comincia la costruzione dei due impianti di termovalorizzazione a Colleferro. Gli impianti sono in grado di bruciare 200 mila tonnellate annue di combustibile da rifiuti (cdr) producendo energia che viene ceduta alla rete, ma il cdr viene da tutta Italia tranne che dal Lazio. Intanto i rifiuti dei Comuni soci vengono conferiti nella discarica di Colle Fagiolara che Gaia gestisce. Si cerca di arrivare, ma senza alcun successo, alla chiusura del ciclo dei rifiuti con la costruzione di un impianto di produzione di cdr, ma ogni tentativo è vano, tanto che alla fine l’impianto non verrà realizzato né a Valmontone né a Colleferro. Si allarga anche il tipo di business: il Consorzio guarda al settore termale e delle acque minerali: nel 2003 acquisisce sia le Terme di Fiuggi, che non versano in buone acque e che oggi sono state poste in liquidazione, sia la Fonte Meo/Gabinia, una piccola ditta di imbottigliamento con quasi un secolo di storia e la proprietà di una sorgente di acqua medicale molto nota: l’impianto di imbottigliamento, chiuso per restauro e la creazione di una beauty farm, non è più stato riaperto. Nel 2004 Gaia da Consorzio diviene una spa, le cui azioni sono dei comuni, ma da quel momento comincia la crisi vera e propria. Il Consorzio non riesce più a fare fronte alle rate di mutuo contratto con Cassa Depositi e Prestiti e ministero delle Finanze e nelle numerose riunione che si svolgono i suoi amministratori chiedono l’azzeramento del prestito per uscire dalla crisi. Iniziano una serie di trattative serrate con Acea, che da Gaia vuole solo gli impianti cedendo il ramo secco dello spazzamento e raccolta ad Ama.
In quello stesso periodo Acea aveva acquistato da gruppo Erg gli impianti di San Vittore (termovalorizzatore), Paliano (produzione cdr), Orvieto (discarica) e il disegno cui si mira da parte di Gaia è quello di una newco con Acea, ma lo strano arresto del suo presidente pone fine al sogno. Gaia cambia tre presidenti in pochi mesi e continua i contatti con Acea, fin quando non si vede costretta a rifiutare le sue offerte, considerate insufficienti.
Inverno 2007, esce il primo bando di gara per la cessione del 49% di Gaia cui si presenta solo la spagnola Urbaser, che si ritirerà ai primi di luglio dopo che nel corso del suo data room i Finanzieri hanno svolto il sequestro degli atti relativi ai bilanci fino al 2005. Il due agosto il ministro Bersani accoglie la richiesta di commissariamento in base alla Marzano e Gaia diviene una delle sei società italiane che usufruiscono dei benefici normativi, come Parmalat o, più recentemente, Alitalia.
Il resto è storia degli ultimi mesi: la spasmodica ricerca di un accordo con Acea, che quando pare raggiunto, viene azzerato dal risultato elettorale che porta al campidoglio Gianni Alemanno e al Ministero Claudio Scajola. Il benvenuto è dato dal blitz dei carabinieri del Noe di Roma che consegnano ben 4 avvisi di garanzia al Gaia per traffico e smaltimento illecito di rifiuti, inchiesta ancora in corso. Lolli, su indicazione di Scajola, prepara un bando di gara per manifestazione di interesse per l’acquisto del 100% di Gaia, cui rispondono le più grandi società nel settore. Da agosto il dossier è nelle mani del ministro e in attesa della sua decisione, si moltiplicano le voci di possibili cordate per una trattativa privata. E proprio mentre la decisione sembra prossima, ecco i 24 avvisi di garanzia dell’operazione «cash cow» della Finanza di Colleferro.
Gel. Ste.

Per Approfondire
Pagina su Il Tempo di roma.

Altri articoli sull\'argomento

Tag:, , ,
1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars(No Ratings Yet)
Loading ... Loading ...




Lascia un commento

Inserisci il commento qui di seguito, o effettua il trackback dal tuo sito. Puoi anche sottoscrivere il feed dei commenti per questo articolo via RSS.

E' richiesta l'educazione, la pertinenza riguardo gli argomenti trattati ed è vietato lo spam.

E' possibile usare questi tag html:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Su questo sito è attivo il servizio Gravatar. Per ottenere il proprio avatar globalmente riconosciuto, registrarsi a Gravatar.