Per Verdini eravamo in 125.000. Ma per la Questura eravamo 5.
Successe in un posto che un signore decise che non si poteva più parlare di certe cose in tv, soprattutto se la tv non era pagata da lui, ma dal popolo.
Non far parlare più in tv fu facile, specialmente se quel signore che la voleva imbavagliare è Presidente del Consiglio. Un paio di telefonate e il gioco è fatto.
Non fu normale. Non fu assolutamente normale. In un paese civile. Si chiama censura.
Successe però che alcuni non rimasero zitti e non chinarono il capo. Successe che alcuni chiesero l’aiuto ad un altra tv privata (della scuderia SKY) perchè la libertà di stampa (a questo punto di pensiero) non era garantita dalla tv pubblica, successe che qualcun’altro piazzò dei mega schermi nelle piazze. E soprattutto, altri usarono un nuovo mezzo di comunicazione, un mezzo emergente, un mezzo che si è fatto strada nelle case italiane, spesso grazie solo a quei pochi appassionati che l’hanno richiesto a gran voce (e che si fanno rodere altamente il culo quando nel 2010 viene usato in campagna elettorale…). Ieri sera la rete italiana è impazzita: è assomigliata a quella iraniana. Centoventicinquemila contatti per il sito della diretta, trentacinquemila tweet, migliaia di post su Facebook, l’intera infrastruttura delle telecomunicazioni messa a dura prova dalla diffusione streaming della trasmissione.
Quest’onda di contatti ha raggiunto anche artenaonline.it: più di 100 persone hanno osservato contemporaneamente la trasmissione dalla pagina dedicata alla diretta per circa tre ore, i contatti al sito si sono quadruplicati.
Non lo nego: mi sono sentito parte di una piccola rivoluzione. Mi sono sentito parte di un’onda di rigetto contro la censura, da qualsiasi parte essa provenga. Ieri sera, il 13% degli italiani davanti la tv, 125.000 persone su internet, e altre dalle piazze, hanno capito che la censura in Italia può essere sconfitta.
Internet ce l’ha fatta.
La libertà ha vinto.
Ps.: come promesso, pubblico i video dell’intera serata.
Parte 1: Introduzione, Presentazione di Santoro, Intervento di Cornacchione
Parte 2: Travaglio, Giovanni Floris, Gad Lerner, Barbara Serra, intercettazione Berlsuconi – Innocenzi
Parte 3: Le operaie della OMSA, Elio e Le Storie Tese, l’intervento importante di Mario Monicelli, Gillo Dorfles, la prima parte dell’intervento di Luttazzi (assolutamente da vedere!)
Parte 4: Norma Rangeri, altre belle intercettazioni con il linguaggio colorito del nostro stimato premier sul processo Mills ad Annozero, il delirio di Morgan e il duetto con Antonello Venditti
Parte 5: Milena Gabanelli, secondo intervento di Marco Travaglio con la telecronaca della presentazione della lista del pdl alle regionali del Lazio (esilerante), ancora Floris, Riccardo Iacona e l’universo del raccontabile
Parte 6: Gad Lerner e Anna Tommasi della Renopress. Poi il video con Benigni, il Trio Medusa, Emilio Fede e Teresa De Sio
Parte 7: Crozza che fa Brunetta e le vignette di Vauro
E’ stata una bella serata ieri, con Rai per una notte che ha fatto il pieno di contatti sul web. Serata logicamente dai risvolti malinconici. Non mi stupirei dell’uso della rete come mezzo di comunicazione sostitutivo alla tv(ruolo già consolidato per la sua capacità di offrire prodotti televisivi gratis e on demand) o dei commenti continui su twitter e friendfeed; è stata una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, delle possibilità che la rete garantisce. Non a caso è stata lanciata la campagna Internet For Peace. Quello che è stato interessante è stato il coinvolgimento emotivo da parte degli spettatori. Almeno per come noi l’abbiamo vissuto. E’ stata l’ennesima testimonianza che c’è un vulnus democratico in questo paese, che va combattuto in prima persona da tutti coloro che lo percepiscono.
@jozmile, tupakka: è stata una serata stupenda piena di emozioni. E’ la prima volta che mi capita di rimanere incollato alla tv (repubblica tv) per cosi tante ore. Viva la Libertà(quella vera!). Viva la Democrazia(sempre quella vera!!). Buona domenica e Buon Voto a tutti.
Ciò che moltissimi anni fa sarebbe sembrato utopistico, irrealizzabile, nel nostro presente momento storico ha avuto modo di concretizzarsi: la forza coraggiosa delle idee degli uomini liberi che insieme, ampliando oltremodo gli spazi reali, hanno saputo comunicare efficacemente a tutti la necessità di doversi e potersi informare, è alla base della vera democrazia e rappresenta uno degli elementi essenziali per poter cogliere autonomamente la molteplice realtà del mondo che ci circonda. Questa è la condizione necessaria per una trasformazione della realtà sociale all’insegna della cultura, nel momento in cui l’informazione diventa conoscenza e si rivela lo strumento indispensabile per una crescita che sia volta allo sviluppo della personalità di ognuno, a cui deve essere sempre assicurata la libertà di espressione.
La serata di ieri ha sottolineato l’importanza di tutto questo e soprattutto quanto attualmente tale esigenza sia sentita: insomma è stato un bell’atto di appropriazione! E per dopodomani o lunedì, buon votazione a tutti, nella speranza che ognuno, dopo il voto, si impegni a partecipare pienamente alla vita di Artena, concorrendo ad ottenere risultati concreti per il bene comune e non riduca il suo ruolo alla creazione di un semplice segno “X” su un foglio di carta.
Errata corrige. Naturalmente intendevo scrivere: buona votazione a tutti. Scusate il refuso!
…E qualcuno ci ha chiamato “scamosciati” ed “anarcoinsurrezionalisti”.
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