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Comunicato Arci, Gabriele Polo ad Artena

21 giugno 2011 visto 252 volte Nessun Commento Scritto da Martina

Il Circolo ARCI “Montefortino 93″ organizza per il 1 Luglio alle ore 18 ad
Artena(RM) all’ex Granaio Borghese la presentazione del libro di Gabriele Polo (direttore editoriale del quotidiano “Il Manifesto”) “Ritorno di Fiom. Gli operai, la democrazia e un sindacato particolare”. Manifestolibri editore.

Interverranno:

GABRIELE POLO (AUTORE)

GIUSEPPE CAPPUCCI ( SEGR. GENERALE CONFEDERALE DELLA CAMERA DEL LAVORO della CGIL DI POMEZIA- CASTELLI COLLEFERRO- SUBIACO)

VITTORIO AIMATI (DIRETTORE DE L’ALTRARTENA)

MINO MASSIMEI (CIRCOLO ARCI ARTENA)

Il sindacato metalmeccanico della Cgil è oggi al centro dell’attenzione, di attacchi furibondi e di appassionati consensi nell’ambito di una sfida che non riguarda solo le relazioni industriali ma anche la qualità politica e sociale della nostra democrazia. Sfida per un’idea e una pratica del cambiamento che non intende barattare l’occupazione con la dignità, i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori. La Fiom è un caso unico nel panorama sindacale europeo: compiuti cent’anni alla fine del secolo scorso, i metalmeccanici della Cgil hanno provato a ritornare giovani, ripartendo dal conflitto tra capitale e lavoro, ritrovandosi accanto ai movimenti antiliberisti, diventando un punto di riferimento anche fuori da fabbriche e uffici, cercando nuove strade per la rappresentanza. Storia di una trasformazione e di una sfida democratica: dalla ripresa del conflitto sociale fino allo scontro con la Fiat di Marchionne, passando per Genova 2001, nel racconto giornalistico di un quindicennio e nelle interviste agli ultimi tre segretari generali della Fiom.

Ha centodieci anni, la più antica organizzazione «di massa» italiana ancora in vita. Un nome che odora di ferro e ruggine, Federazione impiegati operai metallurgici. A dirigerla – nell’epoca dei partiti liquidi e delle strutture leggere – c’è un Comitato centrale. Si potrebbe concludere che vive in un altro tempo, che oggi non ci sia nulla di così «superato» come la Fiom.
Eppure mostra una notevole vitalità, in quel che resta della sinistra politica italiana non c’è sigla più invocata, intellettuali e movimenti di base la chiamano a manforte di ogni iniziativa, i giornali la danno mille volte per spacciata e poi continuano a interrogarsi sul suo «mistero». E tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 i metalmeccanici della Cgil sono stati al centro di discussioni, analisi, attenzioni. Rappresentanza inattesa di problemi e conflitti cancellati dall’agenda dell’Italia berlusconiana.
Rinascita improvvisa ed effimera? Difficile vaticinare il futuro. Si può raccontare e cercare di capire il passato, almeno quello più recente, avvicinandosi a un «perché». È ciò che si fa nelle pagine seguenti, andando alle radici di una trasformazione per comprenderne l’esito, osservando le condizioni sociali dell’Italia e le scelte fatte dalla Fiom in un arco di tempo che coincide – non casualmente – con «gli anni di Berlusconi», l’ultima autobiografia nazionale del Belpaese. Lo facciamo seguendo la cronaca ragionata dei fatti e utilizzando le parole dei segretari generali che hanno diretto il sindacato dei meccanici Cgil dal 1994 a oggi. Gianni Rinaldini e Maurizio Landini sono stati intervistati appena prima d’andare in stampa. Del 2002 – un anno prima della scomparsa – è il dialogo con Claudio Sabattini. Alla memoria della sua amicizia è dedicato questo lavoro…

Gabriele Polo
è stato direttore de il manifesto e ne è oggi direttore editoriale. Da sempre attento osservatore dei conflitti operai e della storia sindacale ha pubblicato per i nostri tipi con Claudio Sabattini Restaurazione italiana (2000).

MINO MASSIMEI
ARCI ARTENA

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