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Don’t clean up this blood-diaz

6 aprile 2012 visto 274 volte 5 Commenti Scritto da
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Questo post lo voglio infilare di forza tra le pagine di questo sito.
Deve essere come il film che lo riguarda: una zeppa odiosa che lascia aperta la porta della memoria, così che tutti possano guardarci attraverso, per non dimenticare mai che una volta, undici anni fà abbiamo viaggiato nel tempo tenuti in braccio dalla violenza, tornando al macabro gioco del dolore e della paura.
Paura, si.
Perchè quando l’uomo in divisa che dovrebbe proteggerci, diventa colui da cui proteggersi, il piano della logica si ribalta.
Quando il piano della logica si ribalta non serve pensare, perchè ad ogni azione corrispondono reazioni non prevedibili.
Questo film andrebbe vissuto, andrebbe fatto guardare ai bambini, perchè traccia il limite dal quale tutti, dovremmo sempre tenerci alla lontana. Da quì dovremmo allontanarci, per crescere. Tutti dovremmo toccare il pavimento putrido di quella tomba in cui per pura casualità non fù seppellito nessuno, se non l’essenza pura della democrazia di cui deliberatamente ci si liberò per una notte.
I movimenti, le forze dell’ordine, i partiti ed i governi, dovrebbero farne un quadro tetro da appendere ai muri delle proprie sedi, come i dipinti dell’inferno nelle chiese…così che se ne abbia paura e se ne stia alla larga.
Ripartire da quì, dando risposte certe a chi non ne ha avute mentre implorava perdono per una colpa mai avuta, allo stato che gli fracassava la testa.
Ognuno se ne farà un’idea propria, ma nessuno dovrebbe sentirsi in diritto di togliere la zeppa e chiudere la porta.
Oltre quella porta ci sono situazioni che si possono vivere anche a casa nostra, e se ne sono vissute di scene simili. Se avessimo le prove, i nomi e le immagini le metteremmo in prima…ma non abbiamo che racconti di amici e quindi non possiamo far altro che tentare di capire, aprire il confronto, sperando che serva ad evitare che queste sorie si debbano raccontare ancora.

Buona visione

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5 Commenti »

  • n. 1 - fabio ha detto:

    E’ bello strumentalizzare!Le porgo una domanda…. come mai non ha mai pubblicato articoli inerenti le violenze subite dagli operatori del comparto sicurezza dai no global, no tav, tifosi ecc. ecc.? Di morti e feriti tra le forze dell’ordine se ne contano tanti, ma questo non fa cronaca. Con ciò non giustifico e non approvo quanto successo all’epoca e la giustizia ha fatto il suo corso.
    Cordialmente.

    • n. 2 - Lorenzo Valeri ha detto:

      Me lo vedrei stò film

      • n. 3 - elhombrito (autore) ha detto:

        @fabio, mi scuso per il ritardo.
        Ricordando quel poco del Leviatano di hobbes e degli scritti di Weber che non ho ancora cancellato dalla memoria:
        (cit)Gli uomini per evitare che la vita umana diventasse solitaria, povera, cattiva, brutale e corta … fuggono lo stato di natura come
        guerra di tutti contro tutti inteso come l’incubo per neutralizzare il quale è sorto lo Stato moderno.
        A questo proposito Weber sostiene che lo stato sia l’unico soggetto a detenere il monopolio legittimo della violenza.
        Ciò che è successo alla Diaz però, è una illegittima sproporzione nell’uso di suddetta violenza. Un abuso del potere di controllo e coercizione di cui uno stato è necessariamente portatore. E aggiungo.
        Ciò che mi indigna non è la sola violenza fine a se stessa che, come lei afferma potrebbe, in altre occasioni, essere stata usata contro le forze dell’ordine.
        L’aspetto peggiore di questa vicenda è stata la privazione di diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino, sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, integrata con il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali,ed
        il Patto internazionale sui diritti civili e politici, del ’66. In quella scuola si è deliberatamente contravvenuto a disposizioni internazionali ed universalmente riconosciute in materia di diritti umani.
        Per farla semplice, ci saranno state anche vittime tra le forze dell’ordine (per quanto io non mi ricordi di alcuna morte)ma mai un appartenente alle forze dell’ordine è stato privato del diritto di ricorrere alla tutela legale. Mai è stato privato della libertà senza un formale atto d’accusa, mai è stato segregato in un luogo chiuso e sottoposto a sevizie, mai è stato deliberatamente privato del diritto alla salute ed alle cure mediche.
        Ma l’aspetto che più importa è che chi ha permesso e concretamente realizzato tutto questo non è un folle, un ultrà o un terrorista.
        Bensì personale delle forze dell’ordine dello stato Italiano che in deroga illegittima all’art. 10 della costituzione ed a tutto un complesso vastissimo di leggi ordinarie, ha reagito in maniera schizzofrenica ad una situazione che, per incapacità, aveva contribuito a creare.
        Non è uguale sig. Fabio
        Se un ultrà attacca un celerino, è ripugnante e và tratto in arresto, ma se chi deve proteggerci abusa del proprio potere e diventa l’aggressore, compie due crimini di violenza: contro l’uomo e contro la legge e lo stato che rappresenta

        • n. 4 - la Brebis noire ha detto:

          @Elhombrito: un primo nome da farti che mi viene in mente è quello di Filippo Raciti.
          Dopodichè..impulsivamente avrei risposto al post che hai pubblicato più o meno come ha fatto Fabio.
          Ma poi tu hai risposto (chapeau anche in questo caso) e mi hai dato un grosso spunto di riflessione.
          In particolare mi sono soffermata sulle tue ultime righe.
          Mi ricordo bene il G8 di Genova..avevo 20 anni e non riuscivo a capire..rimasi ammutolita quando venne ucciso Carlo Giuliani e quello che feci quel pomeriggio di Luglio fu prendere il mio motorello ed andare dritta dritta da mio nonno, che di anni ne aveva 80, per parlarne con chi di vita vissuta ne aveva tanta più di me, con chi aveva vissuto una guerra, gli anni di piombo ecc ecc..
          Volevo comprendere..ma non ci sono mai riuscita. L’unica cosa che mio nonno mi disse, mentre a me sembrava assurdo che un ragazzo poco più che ventenne venisse ucciso così dalle forze dell’ordine, fu che a lui sembrava altrettanto assurdo che sopra quella camionetta, in mezzo ad una folla impazzita, ci fosse un’altro ragazzo poco più che ventenne e sicuramente molto spaventato.
          A distanza di tempo non sono ancora sicura che una verità storica sia stata data, ma sono comunque sicura che non sarà certo questo film a darla. Ricordiamoci sempre che i film si fanno per gli incassi!
          Quello che senz’altro credo sia venuto a mancare in tutta questa vicenda è quello stato che tu hai chiamato in causa.
          Uno stato che non è stato capace (scusa il gioco di parole)di organizzare il G8 a Genova, nonostante i precedenti; che ha messo su un sistema di sicurezza ridicolo, sottodimensionato, inadeguato; che ha mandato in campo (perchè purtroppo si è dimostrato essere un vero e proprio campo di battaglia)le forze dell’ordine in misura ridicola qualitativamente e quantitativamente parlando; che ha permesso che nella caserma Diaz succedesse quello che è successo; e che poi non si è mai preso le proprie responsabilità.
          Contribuirò al successo al botteghino ahimè..ma non credo che riuscirò a trovare le risposte che ho cercato tanto.
          Grazie per la riflessione!

          • n. 5 - elhombrito (autore) ha detto:

            giusta osservazione…a volte si tende a prendere per oro colato film e documentari…facciamo una cosa, uniamo le riflessioni e al cinema andiamoci insieme no?

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