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La bellissima forza dei piccoli uomini contro la prepotenza della monnezza

23 gennaio 2012 visto 1.214 volte 8 Commenti Scritto da

Alzo gli occhi oltre il limite basso del balcone. A poche centinaia di metri dal mio punto di osservazione un gigante taglia la notte nera con le sue forme frastagliate e dure. Uno spettacolo della natura che anche col calare della notte non smette di imporre la sua prepotente belezza ai piccoli uomini che si arricchiscono dell’intimo privilegio di goderne la vista. E’ il sasso lungo, una delle perle di questo capolavoro che il vento ed il tempo hanno regalato alle dolomiti ed ai popoli che le abitano. Piccoli uomini, dicevo. Piccoli uomini che si misurano con la grandezza della natura nell’unico modo che è loro concesso: rispettarla.
Questa è gente di montagna, è dura come le rocce che calpestano, provata dal freddo , abituata alla fatica.
In questo paradiso tagliato dentro il cuore freddo delle montagne, questi piccoli uomini fanno della raccolta differenziata una ragione di vita. Ragionevolmente, sapendo di vivere in un capolavoro, fanno di tutto per preservarlo. E le dolomiti sono le uniche montagne che venerano e proteggono. Non hanno certo intenzione di creare nuove montagne, tantomeno se fatte di rifiuti.
Proteggendo il loro ambiente, questi uomini si fanno un pò meno piccoli, e possono guardare il sasso lungo con rispetto, ammirazione e compiacimento, della montagna e del loro modo di rispettarla.
Scrivo queste mie considerazioni mentre un altro piccolo uomo, Riccardo Iacona, si guadagna da solo, in una serata, il canone della Rai. Con una bellissima puntata di presa diretta sui rifiuti ci mostra come sarebbe facile e fruttuoso fare della raccolta differenziata una ragione di vita. Mentre seguo la trasmissione non posso fare a meno di ricordare che mesi fà, durante l’estate, noi di artenaonline chiedemmo a Daniele Trulli, che gestisce i rapporti tra il nostro comune ed il GAIA di illuminarci riguardo lo stato della raccolta differenziata. Daniele ci chiese tempo, dal momento che la situazione risulatva essere più complicata di qanto ci si aspettasse. Noi abbiamo atteso pazienti, richiamando Daniele di tanto in tanto per capire se ci fosse stata una qualche svolta. Ad oggi siamo ancora in attesa della famosa telefonata.
Ora credo che la svolta sia arrivata.E la diamo noi!
Non siamo un giornale e non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo aspettare che Daniele ci dia lumi dalla grotta dove risiede l’oracolo di delfi che guida il Gaia. Anzi, mi permetto di dare alcuni suggerimenti. Così, Daniele, al tavolo delle trattative, potrà portare, se vorrà, il nostro punto di vista.
Artena ha iniziato un “progetto pilota” di raccolta differenziata nel centro storico, almeno cinque anni fà. Il centro storico era indbbiamente il posto più complicato dove svolgere questa attività, per due motivi fondamentali:
Dal punto di vista logistioco il centro storico risulta particolarmente sconveniente. Artena è il centro non carrozzabile più grande d’Europa, quindi non possono circolare camion.
Dal punto di vista demografico, il centro storico è abitato per la maggior parte da anziani e stranieri. Queste due categorie potrebbero sembrare le più complicate da raggiungere e sensibilizzare con un tema tanto intricato come quello della raccolta differenziata.
Il risultato invece è stato sorprendente. Le persone hanno imparato a differenziare e loro, quelli che chiamiamo i capocotti, la raccolta differenziata la fanno con i muli, che non producono co2 e invece del petrolio consumano la biada.
Praticamente abbiamo compiuto il miracolo. Ma invece di insistere ragionevolmente, ed estendere il servizio a tutto il territorio, abbiamo lasciato che il centro storico fosse una perla nel buio di un paese che consuma, non differenzia, spreca, inquina, spende impoverisce i suoi abitanti. Ebbene Daniele, ti scrivo con la confidenza che ti dò quando parliamo. Al gaia dì pure che a noi ce ne frega poco di quel cannone sputamerda che hanno costruito a Colleferro. Non siamo noi i responsabili del buco di centinaia di milioni di euro che politici incompetenti e dirigenti imbranati hanno creato. Dì al gaia che noi non vogliamo la raccolta differenziata…la pretendiamo.Ho già scritto al sindaco che abbiamo bisogno di politici che sappiano guardare al futuro con lungimiranza. A lui lo chiedo, ma da te lo pretendo. Abbiamo le carte in regola per essere il fiore all’occhiello di una regione sprecona e sudicia, non lasciamocela scappare.
Il futuro è adesso, al massimo domani mattina, venditi l’anima al diavolo ma ottieni la raccolta differenziata per Artena, se ti serve, noi ci siamo, e insieme a noi le migliaia di lettori di artenaonline…anche se il sindaco e la maggioranza fanno finta di non sentirci, tra ridere e scherzare anche questo mese abbiamo superato le quattromila visite uniche, siamo tanti e saremo ancora di più!

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8 Commenti »

  • n. 1 - la Brebis noire ha detto:

    Ringrazio Elhombrito per lo spunto di riflessione che ci ha dato con questo post.
    Non mi stupisce che l’iniziativa della raccolta differenziata possa aver avuto successo al centro storico, dove, come hai sottolineato, vivono per lo più persone anziane. Chiunque abbia la fortuna di potersi fare una chiacchierata con i propri nonni, scoprirà come questi ultimi in realtà abbiano una vera e propria cultura della differenziazione, o, per meglio dire, non abbia la cultura dello spreco tout court (non mi risulta che fino alla fine degli anni ’50 ci fossero stati problemi di particolare rilevanza riguardo la gestione dei rifiuti).
    Personalmente, e non lo scrivo per farmi bella, mi sono sempre preoccupata di differenziare ogni genere di rifiuto circolasse in casa mia; ho ricevuto l’insegnamento dei miei nonni e della mia famiglia, e ricordo le campagne di sensibilizzazione alle scuole elementari (non so se queste ultime sono ritenute ancora utili, anche se credo che debba essere un messaggio continuo e martellante lungo tutto il percorso di studi). Preparo le mie belle bustone di carta, plastica, vetro ecc..e una volta la settimana mi faccio una passeggiata alle campane; devo dire che godo di ottima salute e questa pratica non mi ha mai comportato particolari effetti collaterali.
    Ma ci sono un paio di cose che mi fanno incazzare davvero a bestia.
    La prima, e quella che mi fa imbestialire di più, è che l’impegno dei singoli cittadini non è seguito dalle amministrazioni che, come tu hai segnalato, dovrebbero occuparsi di gestire la differenziata. Parliamoci chiaro: le campane non servono a un cacchio. Sono la prima a credere che poi il tutto venga convogliato indistintamente in discarica, ma continuo ad illudermi che prima o poi le cose possano cambiare. Chiedo soltanto a chi di dovere che la si smetta di prendere in giro i cittadini in questo modo; quanto ci vuole ad organizzare una raccolta porta a porta? Non vi preoccupate per la sensibilizzazione della popolazione: la capacità di apprendimento dell’uomo comune è direttamente proporzionale alla quantità di monnezza non ritirata sotto la sua abitazione con annessa sanzione per la mancata differenziazione (o anche inversamente proporzionale all’importo di quella che una volta si chiamava TARSU e che adesso si chiama TIA).
    La seconda cosa che mi fa incazzare a morte sono gli imballaggi: provate a fare spesa al supermercato e vi accorgerete che, una volta riposti gli acquisti, vi ritroverete con una busta piena di incartamenti vari di nessuna utilità!(quanto dovremo ancora aspettare prima che vengano introdotti ad esempio i detersivi alla spina o simili..come nel resto dei paesi europei al di sopra della soglia minima di intelligenza umana a differenza del nostro bel paese?)
    Il problema mio caro Elhombrito è che, come ci ha illustrato il buon Diacona, discarica vuol dire business…e ci ha palesato degli esempi concreti a pochi passi da Artena.
    Mi auguro che il consigliere giustamente chiamato in causa si adoperi per allontanare quest’ombra dalla mia mente e da quelle dei molti altri cittadini che si preoccupano di avere una coscienza ambientale e sociale.
    A Trulli…ma che ce stai a fa sopra a quella poltrona??

    • n. 2 - impe ha detto:

      questa mattina ho preso le mie buste della plastica e del vetro e sono andato a gettarle nei pressi della villa. ho gettato rifiuto per rifiuto nelle apposite campane. salgo in macchine e faccio una telefonata e mentre ero al telefono vedo arrivare un operatore della GAIA. ha raccolto l’immondizia vicino ai secchioni e gli ho visto raccogliere delle bottiglie di plastica e gettarle nel cassonetto dei rifiuti organici. E la raccolta differenziata?? e tutte quelle campane??( che tra l’altro sono logorate e non c’è nessuna indicazione,e per capire qual’è la campana del vetro devi guardare attraverso il buco e respirare tutta quella puzza) La raccolta differenziata non parte neache tra gli operatori, non parte dall’amministrazione, non parte negli uffici pubblici(almeno mi è sembrato di vedere), non parte nei luoghi pubblici. Proprio questa mattina ho letto il settimanale “Il Sabato”, dove c’è un 0intervista del Sindaco Mario Petrichella,dove parla della raccolta differenziata e spiega al giornalista che entro il 2015 i cittadini artenesi saranno edeucati a riguardo. Accenna inoltre che il servizio partirà a breve ma è un lavoro difficile. Da giovane cittadino artenese, vorrei che il Sindaco o il consigliere delegato alle Relazioni consorzio Gaia e raccolta differenziata, rispondesse a questo articolo in qualsiasi modo, spiegando in maniera chiara cosa significa: E’ UN LAVORO DIFFICILE. buona giornata.
      Impe.

      • n. 3 - adelelashekkia ha detto:

        questo della differenziata è un tema importante, non ho letto l’intervista del sindaco ma il 2015 mi sembra molto lontano.
        di fronte ai prossimi aumenti della tassa sui rifiuti c’è bisogno di far pagare per i rifiuti che si producono, nel senso che se reciclo molto devo pagare di meno rispetto a chi non differenzia, una famiglia numerosa con una giusta cultura contadina-ambientalista può produrre meno rifiuti di un single che compra solo prodotti in scatola. in italia è pieno di paesi virtuosi che pagano solo per i rifiuti che producono, con sconti in percentuale alla quota che riciclano presso le isole ecologiche.
        Secondo la legge al 31/12/2011 la percentuale di differenziata doveva essere al 60%.
        se avete visto la trasmissione nell’ intervista al responsabile della gestione dei rifiuti di san francisco questi dice chiaramente che l’inceneritore è il concorrente diretto della differenziata per alimentare il mostro c’è bisogno di tanta monnezza e voi non pensate che gaia ( proprietaria dell’ inceneritore di colleferro) non abbia interesse a che sia incrementata la raccolta differenziata? se differenziamo che cosa bruciano? gli restano solo le ecoballe di napoli. un’ altra cosa, sempre nella stessa puntata si fa vedere che negli anni 70 a roma si faceva la raccolta differenziata ed era gestita dallo stesso imprenditore che gestisce le discariche ed ha in regime di monopolio i centri di conferimento dell’ umido. Questo per dirvi che se non si fa la differenziata ma le discariche la colpa è solo della politica gli imprenditori si adattano a quelli che sono i voleri dei politici. Nei primi mesi la raccolta differenziata spinta porta a porta con controlli e sanzioni porta ad una riduzione del consenso, mentre nel tempo (dopo circa 24 mesi) una volta a regime con una politica di sconti sulla bolletta porta ad un aumento del consenso. c’ è bisogno di coraggio e di fare in fretta riflettendo anche sulle vere intenzioni dell’ attuale partner.
        un abbraccio circolare