Le cifre sono spaventose: ben 2.500 le tonnellate di eternit occultate in un terreno privato ad Artena.
I finanzieri del comando provinciale di Roma hanno trovato una collinetta al cui interno erano stati depositati pericolosissimi cumuli di cemento-amianto, oltre ad altri materiali ritenuti dannosi per la salute, che avrebbero potuto a lungo andare inquinare le falde acquifere, allargando il rischio di contrarre malattie legate all’avvelenamento da amianto a tutta la popolazione.
Mentre sono noti i disturbi che causano le polveri di amianto, meno chiari sono gli effetti di quella che è un’ingestione dello stesso, ma molti studi concordano nel ritenere questa seconda forma di contatto ugualmente nociva, causa di ictus, tumori e malattie cardio-vascolari.
Non si conosce ancora il nome del proprietario di quell’ettaro di terreno dove sono state nascoste le lastre ondulate in cemento-amianto, ma i militari della tenenza di Colleferro hanno già iniziato le operazioni per individuare un’eventuale coinvolgimento degli imprenditori della zona, essendo l’eternit utilizzato sopratutto nel settore edile.
Per adesso il proprietario è stato denunciato al tribunale di Velletri per le violazioni alla normativa ambientale.
Che una discarica di queste dimensioni sia stata trovata ad Artena è preoccupante, ma si inserisce perfettamente in un contesto che vede continuamente sottovalutati i rischi alla salute delle persone e all’ambiente stesso causati da indifferenza, avidità ed egoismo (vogliamo parlare della Valle del Sacco o dell’inceneritore di Colleferro?).

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