Il pacco della differenziata
La lettera di un cittadino sulla raccolta differenziata
E’ in distribuzione in questi giorni l’opuscolo a firma del Sindaco nel quale, all’intera cittadinanza, è chiesto impegno e collaborazione nell’attuare la raccolta differenziata; nella breve esposizione si legge di: rispetto ambientale e sanitario, sensibilità sociale, attuazione d’importanti punti programmatici e di coscienza civica. Il pacco della differenziata non poteva sperare confezione migliore salvo, aprendolo, rimanere delusi dal contenuto. Artena, infatti, ha scelto di adottare la raccolta differenziata stradale disattendendo le reiterate richieste degli ambientalisti e dei cittadini favorevoli, invece, a quella domiciliare. La delusione parte da qui con la responsabilità da distribuire tra Gaia ed Amministrazione. L’impiantistica di smaltimento già presente sul territorio, ad esempio, ha sicuramente reso subalterna la tipologia di raccolta da scegliere. Quando la fase della raccolta e di smaltimento dei rifiuti è eseguita da un unico soggetto, come nel caso della Gaia, il conflitto d’interessi si palesa. Il servizio della sola raccolta, infatti, può trovare vantaggioso ridurre la quantità complessiva di rifiuti per velocizzare il servizio riducendone, così, i costi e l’avvio di percorsi d’educazione ambientale nelle scuole, ma non solo, è uno degli strumenti dai costi contenuti e dai risultati economici duraturi a disposizione del gestore. Un altro elemento è la purezza del rifiuto differenziato, qualità che il mercato premia in termini economici e che il gestore avrebbe interesse a tutelare segnalando, senza indugi, alle autorità competenti eventuali comportamenti sanzionabili. La commistione dei ruoli, invece, sposta le priorità. La presenza dell’inceneritore, come tecnica di smaltimento, impone una differenziata moderata, che non faccia mai mancare la razione di rifiuti al “mostro”. L’applicazione di una raccolta differenziata compatibile con l’incenerimento è possibile anche quando alcuni Comuni, serviti dalla Gaia, applicano il porta a porta, basta non diffonderla troppo. L’accanimento per tenere acceso il “mostro” ha ragioni economiche, dopo aver bruciato denaro pubblico con i CIP 6 ora sembra arrivato il turno dei certificati verdi che garantiranno, per altri 15 anni, nuovi sussidi pubblici per loro e nocività per la collettività. Per quanto non condivisibile la logica aziendale è chiara. Meno, invece, il comportamento dell’Amministrazione deputata a prendere scelte politiche; in primo luogo una decisione importante come questa avrebbe meritato una condivisione dei cittadini attraverso un percorso di democrazia partecipativa. Rispettare l’ambiente e tutelare la salute, inoltre, non possono essere solo esercizio di buone intenzioni, questi nobili obiettivi non si perseguono dando sostegno ad un impianto insalubre di prima classe come l’inceneritore è definito dalla vigente normativa. Sul tema della legalità si può aggiungere che il 20 aprile scorso il Parlamento Europeo approvando il rapporto sulle linee guida del prossimo programma ambientale della UE con una schiacciante maggioranza, (414 favorevoli, 55 contrari e 64 astenuti) ha dettato alla Commissione le nuove priorità da applicare che dovranno prevedere obiettivi più ambiziosi di riduzione, riuso, riciclaggio e, soprattutto, vietare l’incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili. Favorire questa pratica equivale ad allontanarsi dalla legalità e dall’Europa e spenderci la firma appare un azzardo. Preoccupa, infine, il futuro dei lavoratori costretti a seguire, loro malgrado, un progetto aziendale, anche alla luce delle decisioni del Parlamento Europeo, dichiaratamente fallimentare sul piano operativo.
Per Rifiuti Zero
Bruno Ghigi
Bruno, grazie per la chiarezza.
Caro signor Gufi tante belle parole……..ma le elezioni le hai perde….quando le vincerai potrai fare la raccolta che tu ritieni più’giusta.stai sempre a criticare su qualsiasi cosa.Facciamoli lavorare.e poi basta di mettere sempre di mezzo noi lavoratori.hai stufato!
Poi mi domando…..ma il signor ghigi non era lo stratega dei voti signor conti?…ora capisco……perche’ rifiuti zero!!!voti zero…..rifiuti zero!giusto no?
@lavoratore gaia: ma a te te pare di aver fatto un intervento inteligente? Ma che vord’ che allora chi vince le elezioni deve comandare da solo senza che nessuno proferisce verbo?
Ma da dove vieni scusa?
e poi…rifiuti zero…voti zero…ma che vordì?
ma famme il piacere va!si lavoratore gaia? e allora va a lavorà va!
finalmente qualche altra voce fuori dal coro che con dovizia di particolari legislativi e con maggior chiarezza esplicativa ha riassunto quanto avevo scritto nei vari precedenti post, con un assoluta coincidenza di idee sul mostro da alimentare.
quando però “cittadino” pensa che un servizio di sola raccolta possa essere più vantaggioso per gli utenti non mi trova d’accordo, perchè quello della raccolta è la parte economicamente più remunerativa del servizio e venendo pagata a quintale chiunque la gestisca ha interesse diametralmente opposti a quelli degli utenti. La raccolta è un servizio molto appetibile. Qualche giorno fa ho fatto uno strano incontro per le strade di artena.
un abbraccio circolare
adelelashekkia,
Sul motivo di disaccordo, da quanto scrivi, i fattori sembrano invertiti. Provo a spiegarmi meglio, mettiamola così, nella fase della raccolta porta a porta, che il gestore trasporti 100 o 80 non fa differenza, l’unica incidenza è nel diverso consumo di carburante, in tal caso il gestore avrebbe comunque interesse a trasportare un quantitativo minore. Il gestore, piuttosto, già in fase di preventivo valuterà attentamente, tra gli altri, i costi del personale, degli automezzi ed il tempo necessario per espletare il servizio. Ritirare meno rifiuto equivale a velocizzare il servizio ed ottimizzare sia l’uso dei mezzi, sia l’impiego del personale. La riduzione del rifiuto da raccogliere, dunque, è direttamente proporzionale alla riduzione dei costi, che al prezzo del servizio già concordato, determina maggiore utile per il gestore. Analogo ragionamento vale per il Comune che chiede il servizio, sottoscrivere un contratto a “peso”, tra l’altro non verificabile, sarebbe una follia. Nel momento in cui pesiamo il rifiuto siamo già in fase di smaltimento. In assoluto, parlare di rifiuti in termini di peso può essere fuorviante, gli amanti dell’incenerimento e delle discariche spesso hanno usato questo argomento, con molta disonestà intellettuale, per dimostrare la convenienza economica nel conferire in discarica una maggiore quantità di rifiuti rispetto a chi, a parità di abitanti, virtuosamente ne conferisce meno.
Incredibile ma vero.
Per Rifiuti Zero
Bruno Ghigi
Ringraziando Bruno Ghigi per il post chiarificatore, non mi resta che concordare in pieno con Giamatti: curioso notare che GAIA, oltre a ritirarla dalle strade, la monnezza la impieghi pure!!
Rileggendo con attenzione l’opuscolo inviato dall’amministrazione, ho notato una piccola, ma importante, inesattezza. Sembra che la raccolta differenziata sia un obbligo per i cittadini e un impegno dell’amministrazione. A prescindere che l’impegno dei cittadini è la cosa fondamentale e necessaria, ma a parer mio, l’obbligatorietà della legge riguarda più l’amministrazione comunale che i cittadini stessi ! … e le parole del Sindaco che si autoelogia per l’attuazione di un altro punto del suo programma, sembrano alquanto inadeguate. A veder i cassonetti colmi e utilizzati in modo improprio dai cittadini non sembra proprio che questo punto sia favorevole alla sua politica, anzi, a distanza di diversi mesi, mettere in piedi un sistema che non riesce a decollare, è segno che la sua amministrazione non è stata in grado di organizzare la raccolta. Forse ci si è mossi con troppa superficialità e scarsa incisività, non credendo nei propri mezzi a disposizione, contribuendo pertanto negativamente sul processo avviato con forte ritardo.
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