Privacy Policy
Pages Navigation Menu

Riceviamo e pubblichiamo: Lettera aperta al Sindaco

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al sindaco da parte di Bruno Ghigi, rappresentante di Zero Waste Italy.

 

Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale e sabato durante la conferenza sul bio metano si è riferito alla mozione “Rifiuti Zero” come se ora fosse pentito di quel consenso unanime votato in autunno e sorpreso della contrarietà da parte di Rifiuti Zero all’impianto proposto.

Mi correggerà se la mia impressione è errata, ma come rappresentante di Rifiuti Zero e firmatario della proposta, sento il dovere d’intervenire attraverso questa lettera aperta che affido al sito ArtenaOnline per la pubblicazione.

I dieci passi verso Rifiuti Zero declinati nella proposta di delibera indicano, come scelta nella gestione dei rifiuti, un approccio “culturale”, e non “impiantistico”, con il quale il cittadino è il protagonista del percorso di avvicinamento verso lo “Zero”.

La primazia, dunque, spetta al coinvolgimento passionale delle persone e non certo riscontrabile nei freddi pezzi di ferro degli impianti che riconosciamo avere un ruolo di supporto anche importante ma subordinato alle reali esigenze del territorio.

Il movimento Rifiuti Zero, per definizione, procede attraverso un’azione “bottom up”, dal basso, appunto, per questo incompatibile con chi agisce, come fatto dal proponente, per escludere la cittadinanza dalla partecipazione democratica alla fase decisionale, caratteristica delle azioni di tipo “top down” calato dall’alto.

L’approccio non trasparente attuato dal proponente non è l’unico difetto, l’inadeguatezza progettuale dell’impianto è nei numeri, la capacità di trattamento indicata nella misura di 50.000 tonnellate di Forsu, 7.500 di fanghi e 9.000 di sfalci e potature per complessive 66.500 tonnellate annue, è sovradimensionata anche rispetto alle necessità di bacino allargato.

La quantità di frazione umida annualmente prodotta nel Comune di Artena, paradossalmente non è un dato noto, tuttavia, con le dovute proporzioni è possibile stimarla intorno alle 1.000 tonnellate/anno, pertanto, per esaurire la capacità impiantistica della Forsu, occorre individuare altri 50 Comuni da 14.000 residenti ognuno per un bacino complessivo di circa 710.000 utenti. Una grandezza pari alla metà dei residenti dell’intera provincia di Roma e rimangono da esaurire ancora le altre 16.500 tonnellate tra fanghi e potature.

Nella relazione tecnica non è specificato quali e quanti Comuni conferiranno all’impianto né la modalità con la quale è raccolta la frazione umida in ingresso, invece, in quella non tecnica è chiaramente esplicito il riferimento ai rifiuti capitolini.

Proporre il trasporto dei rifiuti da Roma ad Artena, anziché proporre l’impianto direttamente nella capitale con il vantaggio di trovare lì, una capillare rete di metanizzazione che qui non c’è, non è chiaro.

Come da chiarire, è la recentissima costituzione societaria, la leggerezza patrimoniale che male si coniuga con l’investimento milionario e le quote societarie, divise tra un socio di maggioranza novizio del settore e quello di minoranza palesemente collegato ad AMA SpA scelto, con ogni probabilità, per svolgere il lavoro “sporco” per conto dell’azienda capitolina.

Ipotesi che alimenta il timore di vedere Artena perdere la propria sovranità comunale trasformata in pattumiera di Roma.

Lo scenario non cambia anche nell’ipotesi meno accreditata di un interesse personale dei soci a realizzare il lucro, incentivi pubblici inclusi, che i rifiuti assicurano.

Un coinvolgimento di AMA, controllata dal Comune di Roma, sarebbe incompatibile, tra l’altro, con la Delibera 129 del 16 dicembre 2014 con la quale la capitale ha inteso accogliere i principi “Rifiuti Zero” che non prevedono, però, la prassi di asservire territori altrui.

A spingere verso la contrarietà all’impianto ci sono anche altri numeri, nel 2014 il Comune di Artena ha prodotto poco meno di 7.500 tonnellate di rifiuti pari a una produzione media abitante/anno di 525 kg, con solo l’8% di raccolta differenziata a fronte del 65% che la Legge prevedeva entro il 2012.

La produzione di rifiuto indifferenziato per abitante/anno è stato pari a 483 kg. Nello stesso anno nel Comune di Paliano, che ha aderito al protocollo internazionale Rifiuti Zero, si è registrata una produzione media abitante/anno di 286 kg di rifiuti, il 61% di raccolta differenziata incluse le 600 tonnellate annue di frazione umida e soli 111 kg abitante/anno di rifiuto indifferenziato.

Sono dati eloquenti che indicano come la priorità per Artena non risiede nell’impiantistica, quanto nel cambiare modello di gestione iniziando, con buone pratiche e comportamenti virtuosi, a ridurre drasticamente la quantità di rifiuto da gestire valorizzando quello prodotto attraverso la differenziazione delle singole frazioni favorendo occupazione locale ed economia circolare.

Rimanendo a disposizione saluto cordialmente.

Per Zero Waste Italy

Bruno Ghigi