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I Cavalieri Del Tempio Di Salomone Scelgono Artena

1 giugno 2009 visto 504 volte Nessun Commento Scritto da cherno

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L’ Artena culturale spesso e volentieri si presta a fare da teatro ad alcuni eventi che aimè (vista la scarsa presenza di interessati) passano inosservati. Domenica 24 maggio la nostra città si è rivestita degli antichi fasti medievali, ospitando nel seicentesco convento di Santa Maria di Gesù il Capitolo Generale del Consiglio Magistrale dell’ Ordine dei Cavalieri Templari.
Il Gran Priorato Generale d’ Italia era rappresentato dal Grand’ Ufficiale Riccardo Vittorio Rossi, divenuto Gran Maestro (antico appellativo) nel 2007, dopo aver rifiutato la carica per diverse volte.
L’ Ordine, nato nel 1118 D.C. inseguito alla prima crociata del 1095 indetta da Papa Urbano II, deve la sua fondazione al nobile francese Ugo di Payns spinto dal desiderio di assicurare l’incolumità dei numerosi pellegrini europei che visitavano Gerusalemme dopo la sua conquista.
I simboli riconoscibili dell’ Ordine sono naturalmente la croce (rossa su mantello bianco) e lo stemma raffigurante Ugo di Payns e il suo confratello Goffredo di Saint-Omer posti su uno stesso cavallo, molto probabilmente a rappresentare la dualità del monaco-soldato su cui si è basato l’ Ordine Monastico-Cavalleresco.
L’ attuale Priorato è naturalmente un rifacimento maturato pochi anni fa dal momento che l’antico Ordine fu soppresso ufficialmente il 3 aprile 1312 attraverso la bolla vox in excelso, voluta fortemente dal sovrano di Francia Filippo il Bello, acerrimo nemico accecato dall’invidia nei confronti dei Cavalieri e del loro potere legato in parte alla ricchezza. L’ ultimo Gran Maestro fu Jacques de Molay il quale fu arso vivo nell’isola posta sulla Senna, detta dei Giudei. Suggestiva, fu la “maledizione” ( se così si può chiamare ) che venne lanciata conto i suoi accusatori e carnefici, fatto sta che nel giro di pochissimo tempo, essi morirono insieme alla loro stirpe.
Tornando alla mattinata di domenica, alle ore 10:00, i Cavalieri e le Dame si sono riuniti in Adunanza riservata, rigorosamente chiusa al pubblico.
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Un ora dopo facevano il loro ingresso in chiesa per assistere alla Santa Messa, durante la quale il Gran Priore d’ Italia si è espresso in un breve intervento, intento a garantire la massima collaborazione con il Papa e con i fedeli, ribadendo che i Templari non sono un organo folkloristico ma un Ordine riconosciuto e concreto, portatore dell’antica ritualità e moralità appartenuta ai suoi predecessori.
L’ultima parte del programma prevedeva il così detto Capitolo del Magistero dove il Gran Priore ha distribuito e riconfermato diverse cariche ai Cavalieri presenti in sala. Si è assistiti ad una suggestiva cerimonia nella quale le cariche sono state insignite tramite il tocco di spada e i tre baci. Dopo la consueta recita della preghiera collettiva e la classica invocazione << Non Nobis Domine, Non Nobis, Sed Nomini Tuo Da Gloriam >>, il Gran Maestro ha invitato il Gran Cerimoniere ha recitare la formula conclusiva della cerimonia. Subito dopo in fila indiana i Cavalieri hanno abbandonato l’aula come atto conclusivo del programma.
Inseguito il ristorante “Ciacitto” si è prestato per l’ Agape fraterna, accogliendo le Dame e i Cavalieri e tutti coloro che avessero voluto partecipare.
In conclusione posso aggiungere che la mattinata di domenica si è rivelatra molto interessante e particolare dal punto di vista rituale. Inoltre lo scenario è risultato azzeccatissimo, l’unica pecca è stata la poca affluenza di gente ma credo che promuovendo più spesso questi tipi di eventi, magari in forme più spettacolari, si possano ricevere delle buone risposte. Detta così può sembrare la classica proposta da profanatore ma come qualcuno sa di me, sono un appassionato medievalista ( in piccolo naturalmente) ma anche un tipo attento al futuro e per questo adattare antiche tradizioni a tempi più vicini a noi potrebbe essere un ottimo mix capace di far accostare anche le nuove generazioni più restie a trattare fenomeni d’altri tempi.

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