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Gli occhi ’scomodi’ di Gino Strada

13 aprile 2010 visto 869 volte 16 Commenti Scritto da elhombrito

Sarà difficile sapere presto la verità sull’arresto, operato dalla polizia afghana coadiuvata da soldati britannici, dei nove operatori di Emergency, fra cui tre italiani, nell’ospedale di Lashkar Gah, con l’accusa di star preparando un attentato contro il governatore locale Gulabbudin Mangal. E, forse, non la si saprà mai. Perché anche su eventuali confessioni uscite da un carcere afghano, controllato formalmente dai servizi segreti locali (National Directorate of Security, Nds) ma nella sostanza da quelli americani e inglesi, c’è poco da far conto, visto il trattamento riservato ai “terroristi” ad Abu Ghraib e Guantanamo. Quel che è certo è che Emergency è stata sempre vista con molta ostilità dalle truppe Nato da quando hanno occupato l’Afghanistan. Perché Emergency operò durante il periodo del governo talebano e, a parte qualche disputa sulla rigida separazione dei reparti maschili e femminili, poté farlo tranquillamente perché i Talebani ci tenevano, forse più delle forze Isaf-Nato, che ci fossero degli ospedali funzionanti.

Emergency ha quindi sempre avuto buoni rapporti con i Talebani. La liberazione dell’inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo sequestrato dagli uomini del feroce comandante Dadullah, e che ci avrebbe quindi lasciato sicuramente la pelle perché Dadullah non faceva sconti a nessuno, fu dovuta all’intermediazione personale di Gino Strada che riuscì a far arrivare un messaggio al Mullah Omar che ne ordinò il rilascio. In seguito Omar, che non approvava per nulla i metodi troppo spicci di Dadullah che coinvolgevano civili (lo aveva già degradato o espulso tre volte dal movimento, in particolare per una strage di Hazara avvenuta quando il Mullah era al governo) fece in modo di lasciarlo allo scoperto. E Dadullah fu poco dopo ucciso dalle forze Nato. Nella provincia di Helmand gli uomini di Emergency possono girare tranquillamente, mentre il governatore Mangal, un fantoccio degli angloamericani, è costretto a muoversi in quella che formalmente è la sua provincia protetto da elicotteri, blindati, scorte armate fino ai denti composte più che da poliziotti afghani da militari britannici. Ma, forse, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è quanto avvenuto una mese fa nell’assedio della cittadina di Marjah all’interno della grande offensiva lanciata dal generale Stanley McCrystal nell’Helmand. A Marjah esiste un piccolo presidio della Croce Rossa internazionale, una specie di osservatorio, un centro di raccolta di primo soccorso, ma non un ospedale attrezzato, con sale operatorie e tutto quanto occorre.

Nel presidio erano stati ricoverati una cinquantina di feriti e di moribondi che in nessun modo potevano essere curati lì. La Croce Rossa chiese l’apertura di un “corridoio umanitario” che potesse superare i posti di blocco organizzati tutt’intorno a Marjah per poter trasportare i feriti negli ospedali più vicini e in particolare in quello di Emergency di Lashkar Gah che era il più vicino. I comandi Nato si opposero affermando che fra i feriti “potevano esserci anche dei talebani” (conferma indiretta, tra l’altro, che l’offensiva Nato, nonostante tutte le premesse e le promesse di McCrystal, si era risolta nella consueta strage di civili). Ora neanche nelle più feroci guerre moderne, neanche nella Seconda guerra mondiale, si è mai venuti meno alla regola, stabilita dalla Convenzione di Ginevra, che i feriti dei nemici vanno curati. Emergency fu in prima linea nel denunciare questo inaudito comportamento. Adesso siamo alle porte dell’altra grande offensiva che la Nato vuol lanciare contro la città di Kandahar, storica roccaforte del movimento talebano afghano (il Mullah Omar è nato in un villaggio vicino). E non credo che Gino Strada sia molto lontano dalla verità quando dice che si vuole togliere di mezzo Emergency, o privarla di credibilità, come testimone scomodo, in modo che i bombardieri americani, i Dardo e i Predator, aerei senza pilota né equipaggio, ma armati di missili micidiali possano agire indisturbati (intanto ieri, preannuncio della prossima offensiva, i soldati Nato hanno ucciso a Kandahar quattro civili a un posto di blocco).

È chiaro che il governatore Mangal, un quidam qualsiasi, non si sarebbe permesso di arrestare tre operatori italiani senza l’avallo non tanto di Karzai (che tratta da mesi con il Mullah Omar e che recentemente ha dichiarato testualmente in una conferenza stampa “gli americani alimentano il conflitto fra afghani per poter avere il pretesto per continuare ad occupare il Paese, se continua così mi alleerò con i Talebani”) ma dei comandi statunitensi.

E il nostro ministro degli Esteri Franco Frattini dovrebbe riflettere seriamente sui reali rapporti fra noi e gli alleati anglosassoni, invece di rilasciare dichiarazioni vergognose (un ministro degli Esteri ha innanzitutto il dovere di difendere i propri connazionali, poi si vedrà) accusando Gino Strada di “aver fatto dichiarazioni politiche”. Fino a prova contraria, nonostante il Berlusconi imperans, gli italiani, nel nostro Paese e all’estero, hanno ancora diritto di parola e di manifestazione del proprio pensiero. Anche se sono dei medici, come Gino Strada.

Da il Fatto Quotidiano del 13 aprile

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16 Commenti »

  • n. 1 - massimo scacchi ha detto:

    http://www.emergency.it/appello/form.php?ln=It

    • n. 2 - adelelashekkia ha detto:

      Il Dr CHIAVE INGLESE tanto amico di quei bravi ragazzi talebani e del Mullah Omar ed acerrimo nemico di quei carognoni anglo-americani, non vi sembra un pò troppo sbilanciata da una parte?
      un abbraccio circolare

      • n. 3 - tupakka ha detto:

        @adelelashekkia

        spiegati meglio, voglio capire il tuo ragionamento

        • n. 4 - adelelashekkia ha detto:

          semplice, l’ articolo è schierato tutto a favore del Dr Chiave Inglese e dei suoi amichetti talebani, probabilmente l’ autore farà parte di quella corrente che ritiene gli americani colpevoli a prescindere e che si sono autoattentati le torri gemelle. Ma vogliamo parlare dei rapimenti e dei riscatti pagati dai governi italiani in iraq ed in Afghanistan?
          un abbarccio circolare

          • n. 5 - massimo scacchi ha detto:

            @adelelashekkia
            ma stai scherzando o parli seriamente?

            • n. 6 - elhombrito (autore) ha detto:

              @adeleshakkia: vede, dire è facile, quando si parla di emergency, risulta un controsenso. Sa cosa è facile?
              Alzarsi la mattina, vestirsi farsi la barba, ed andare a timbrare un cartellino con su scritto “simmel difesa” o “sniabpd”. Subito dopo prendere un caffè con i colleghi, e mettersi a lavoro. Otto ore di fabbrica, assemblando pezzo dopo pezzo un prodotto che la routine del modello fordista ci rende alieno, come pure rende alieno il suo utilizzo e le sue conseguenze.
              Quando quel pezzo sale su un aereo, arriva in afganistan, viene preso da qualcuno, e piazzato per terra, nascosto in un campo…questo può essere facile.
              Sa cosa è difficile?
              E’ difficile per un ragazzino, o per un uomo o una donna, andare a lavorare in un campo nella Piana di Shomali.
              perchè può succedere che ad un passo, sotto il piede si senta un clic.
              Se ad uno di noi succedesse una cosa del genere, quel clic ci incuriosirebbe, perchè potrebbe essere qualsiasi cosa.
              Per loro invece, quel clic significa una cosa sola.
              E questo è difficile.
              E’ difficile dover solo decidere quando spostare il piede, innescare la carica e saltare in aria, ironia della sorte, tecnicamente è un suicidio.
              E difficile per un medico di Roma, di Milano o di canicattì Partire da una tenda impolverata dalla sabbia di un paese in guerra ed andare a soccorrere una persona che è appena saltata su una mina.
              In quel momento si deve decidere se essere medici o politici. Perchè la provenienza interessa il politico, non il medico.
              A proposito del fatto che il dr chiave inglese come lo chiama lei, ha frequentazioni Talebane: questa affermazione me la aspetterei da Gasparri, non da lei. In certe situazioni il suo concetto di “amicizia” può subire delle variazioni, difficilmente comprensibili se non si affronta una situazione del genere.
              E poi sa come si diceva in vietnam no?
              Ogni Vietnamita morto è un Viet-cong, bhè, questo vale anche per i talebani.
              Questa volta l’abbraccio circolare lo tenga per lei

              • n. 7 - citizen ha detto:

                Francamente rimango allibito: non capisco l’attacco in atto ad Emergency. Si possono non codividere le idee politiche di una parte o dell’altra, ma curare il prossimo inpendentemente da chi sia, fosse anche il più acerrimo nemico, non è un’azione meritevole? Siamo figli di valori cristiani (e lo dico da Ateo) non possiamo non aiutare anche chi ci vuole male. E’ difficile e probabilmente io non ne sarei capace, ma quelli di emergency (e molti altri) ci riescono ed io non posso che ammirarli per questo.

                Se i tre attualmente “imprigionati” sono colpevoli non ho dubbi che pagheranno, ma tutto il resto lo trovo disgustoso.

                A presto.

                P.S. Ricordo un “vecchio” film in cui Rambo combatteva fianco a fianco con la “resistenza” afgana per combattere gli invasori russi… oggi quella resistenza la chiamiamo “talebani”. Strano come nel giro di pochi anni la prospettiva cambi così tanto. E lo dico credendo in molti dei valori americani…

                • n. 8 - Walker Texas Rangers ha detto:

                  Quello che vediamo e sentiamo oggi lo facciamo grazie ad i mezzi di informazione, quindi a chi credere:talebani, americani,italiani, ecc…?
                  Ultimamente ho visto il film “Green Zone” (ha proposito io avanzerei l’ipotesi di un referendum per non far entrare nei cinema quelli più alti di 1,80 cm , perchè te se mettono davanti è non te fanno vedere più niente) che racconta la vicenda del ritrovamento delle armi di distruzione di massa.
                  La domanda è: ma le hanno più trovate, per giustificare una guerra?

                  Penso che chi fà del bene, debba essere premiato e non screditato.

                  • n. 9 - adelelashekkia ha detto:

                    x autore
                    Non voglio assolutamente mettere in discussione il diritto dei bambini, della povera gente ed anche dei talebani ad essere curati, non è questo il nocciolo del problema. Il problema non è sanitario ed umanitario ma è la valenza politica che si vuole dare a ciò che si fa in afghanistan ed in iraq rispetto a quelle stesse cose che vengono fatte da emergency in tuto il resto del mondo. In Afghanistan c’è una guerra, puoi escludere in maniera assoluta che qualche dipendente-confidente-frequentatore-fornitore talebano di E. possa aver usato l’ Ospedale come deposito di armi ed esplosivo? o c’è le hanno messe gli anglo americani?
                    Quanto ai campi minati c’erano prima che arrivassero gli americani.
                    La storia dell’ Afghanistan insegna che non può essere controllato già dai tempi delle campagne delle indie dell’ esercito di sua Maesta britannica.
                    Sento dire dal Dr chiave inglese che l’Afghanistan è stato invaso perchè devono passarci i gasdotti ed oleodotti, anche in ucraina passano i gasdotti e mica è stata invasa, si pagano delle royalties e basta.

                    avrai potuto vedere che Un abbraccio circolare è il mio modo di accomiatarmi proprio in segno di rispetto delle idee degli altri senza dover rinunciare alle mie un segno di fratellanza e lo preferisco a buon burqua a tutti, per cui:
                    Un abbraccio circolare

                    • n. 10 - citizen ha detto:

                      @adelelashekkia

                      Il “nocciolo” del problema è proprio questo, non escludo che un “dipendente-confidente-frequentatore-fornitore talebano” di Emergency abbia usato l’ospedale come deposito come non escludo che siano stati i nostri (dell’alleanza) servizi. Buttare fango su emergency è sbagliato.

                      Dici che c’è una guerra. Ufficilamente l’ex presidente Bush (con il nostro presidente del consiglio Berlusconi in testa) ha dichiarato vinta quella guerra più di qualche anno fa. Ufficialmente in Afghanistan c’è una missione di “pace”. Concordo che nelle pratica c’è una guerra spietata. Ma non si può giustificare il metodo “spiccio” di catturare ed interrogare presunti terroristi con uno stato di guerra che ufficialmente non c’è. Guantanamo è un delitto tanto quanto l’aver usato un ospedale come deposito di armi.

                      L’allusione al film “Rambo 3″ era solo per ricordare che i talebani (che odio profondamente) sono un prodotto della CIA che li ha appoggiati per contrastare l’invasione dell’Unione Sovietica. Nonostante questo rimango ancora filo-americano.

                      A presto.

                      • n. 11 - jozmile ha detto:

                        Mi fa veramente paura questo modo di ragionare di tanti miei connazionali. Dietro un opinione diversa, c’è sempre l’accusa della strumentalizzazione politica. Si è con noi… o COMUNISTI!

                        @adelelashekkia: in primis, non riesce proprio a entrare negli ingranaggi del mio cervello il ragionamento per cui questo sito non possa contenere riflessioni di un proprio autore. Elhombrito è un autore, ha una sua posizione su questa discussione e la pubblica. La possibilità che ti dà questo strumento (che è internet) è di partecipare alla discussione in un modo molto migliore di quello che hai fatto tu nel commento n.4. Partendo dal fatto che per artenaonline è leggittimo e doveroso pubblicare un argomento per cui uno o tutti gli autori trovano interesse e trova/trovano opportuno parlarne soggettivamente, puoi spiegare a @elhombrito perchè secondo te è giusto che degli operatori medici volontari in zona di guerra vengano arrestati perchè ritenuti loro stessi fornitori di armi ai ribelli e perchè un ministro della Repubblica Italiana senza essere neanche sul posto, senza conoscere la reale situazione si permette non solo di non chiedere spiegazioni (comunque sempre doverose) sul perchè dell’arresto di tre connazionali, ma si preoccupa di definire strumentale e politica l’esternazione di Gino Strada (ed in questo allego l’appello a specificare meglio i soprannomi che usi, perchè tra Mr Chiave Inglese e Don Vincenzo Esposito rischiamo di non capirci più una mazza). Sembra proprio che il nostro attuale Ministro degli Esteri abbia voluto da subito avvallare la tesi dell’alleato, senza prima pensare se era il caso di fare delle rimostranze. Alleati si, ma … no. Tanto è vero che stamattina il nostro ministro che fa? Manda un inviato a visitare a Kabul i prigionieri e una lettera sua e del presidente Berlusconi a Karzai.
                        A priori, secondo me, Frattini o chicchessia a Roma nè noi ad Artena possiamo sapere se un medico (come un ingegnere, o un dipendente di una ditta di sicurezza per citare casi simili) è un terrorista, un mafioso, uno spacciatore o uno stupratore di bambini. Almeno il beneficio del dubbio e la giusta difesa per dei connazionali che tra l’altro svolgono da volontari un servizio che merita tutto il rispetto possibile era dovuto.
                        Parliamo di questo e non andiamo a incasinarci i discorsi con l’Afganisthan, che non dimentichiamocelo, basa la sua economia sulla produzione dell’oppio dall’impero britannico, passando per l’invasione sovietica e poi per quella statunitense.