Riceviamo e Pubblichiamo: Il Comune di Artena aderisce al Progetto WIFI.
Con Provincia WiFi si concretizza anche nel Comune di Artena il progetto WiFi promosso dalla Provincia di Roma. Nella Biblioteca Comunale sarà possibile accedere ad Internet in modalità wireless, senza dover utilizzare cavi o prese di rete.
Un modo innovativo per avere libero accesso a una vasta gamma di informazioni in modo totalmente gratuito.
L’idea vincente è quella di condividere le informazioni con altre reti pubbliche: biblioteche, istituzioni, centri sociali, centri sportivi e ricreativi.
Non solo creare quindi punti di accesso gratuiti ad internet, ma fornire la connessione a reti di servizio come ad esempio quella delle Università di Roma, dando modo agli studenti di collegarsi alla rete wi-fi della propria università anche senza venire a Roma.
L’unica incombenza, per utilizzare il servizio sarà quella di registrarsi all’indirizzo: https://wasp.provinciawifi.it/servizio/registrazione/
Occorrerà compilare il modulo elettronico, fornendo un numero di cellulare valido, il proprio codice fiscale e gli estremi di un documento d’identità.
Una volta ultimata la registrazione il sistema richiederà di effettuare una chiamata gratuita, con il cellulare segnalato all’atto della registrazione; un server verificherà fornirà la password, che verrà inviata all’utente anche via mail. La User Id sarà il numero del cellulare fornito per la registrazione.
A quel punto basterà recarsi in biblioteca, o nei pressi della stessa, muniti di un PC portatile, uno smart phone, o un qualsiasi altro dispositivo dotato di un’interfaccia Wi-Fi, che rileverà la rete wireless ” Provincia WIFI ” e lancerà il browser internet per navigare.
La rete Provincia Wi-Fi dà la possibilità di navigare in Internet gratuitamente con un limite giornaliero di 300MB di traffico complessivo.
Anche la città di Artena può finalmente beneficiare di questo importante servizio, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale ed in particolare dei consiglieri Michela D’Alessio (delega alle Politiche Giovanili) e Dino Talone (delega ai Servizi Informatici e di Rete).
Bella iniziativa…(partita da persone nuove)
grazie per l’iniziativa.
Proprio l’altra sera, al centro storico di Carpineto ho visto lo stesso servizio, spero a breve sia esteso al centro storico.
@guido p. io spero che sia esteso alle contrade e che chi sotto campagna elettorale aveva promesso l’adsl in certe zone ci aggiorni sulla situazione.
chiaramente jozmile ognuno auspica la propria zona, io ovviamente spererei in una maggiore cura del centro storico e dei suoi abitanti.
Questo non vuol dire che sia contrario all’estensione alle contrade.
Una curiosità, ma la promessa dell’ADSL in certe zone come si prevedeva di attuare?
Non sono le compagnie telefoniche che dovrebbero provvedere? oppure è il Comune che si fa carico di parte dei costi?
@giudo p.
Lungi da me questo pensiero!
Non credo che il comune si faccia carico di una parte dei costi. L’ADSL penso dipenda ancora oggi esclusivamente da Telecom Italia, quindi la diffusione di questa tecnologia segue le strategie aziendali della stessa. Come ben ricorderai, sotto campagna elettorale, la voce ADSL compariva in tanti programmi elettorali ed il candidato a sindaco Erminio Latini ha esternato sul suo blog (erminiolatini.it) il fatto che l’ADSL verrà commercializzato a Settembre 2010 a Macere e Colubro. Vediamo un pò che succede…
Grazie delle spiegazioni, in effetti avevo dimenticato.
Quindi se dipende dalle aziende telefoniche e non ci sono margini di manovra mi sembra molto che assomigli alla promessa del nostro premier di sconfiggere il cancro in 3 anni.
In ogni caso rallegriamoci del WI-FI nella biblioteca comunale.
Ogni azienda di grandi dimensioni che si rispetti ha un piano di opere pluriennale. Questo viene redatto a seconda degli investimenti che si intendono fare e dei relativi benefici in termini economici per l’azienda.
Adesso credo che, data la situazione presente sul territorio italiano, per quanto riguarda l’adsl, non mi pare conveniente pe Telecom, spendere questo budget per una linea che ha 100 utenze, quando con lo stesso può creare una linea che ad esmpio a Bari prende 5000 utenze.
Non è un mio ragionamento ma una valutazione economica, anche se sbagliata, perchè tutti abbiamo diritto ai servizi, ma qui sconfiniamo nel problema che dovrebbe essere lo stato a gestire la ret e il privato a dare il servizio e non come avviene in Italia che telecom gestisce la rete e da il servizio.
Quindi le promesse di Erminio Latini di una sua intercessione mi sembrano un po pretenziose. Certo è, che se il programma delle opere della telecom predeve come tempi di attuazione il mese di settembre non mi fa che felice la notizia, dato che vivo in una delle zone che non sono coperte dal servizio.
Un anno e mezzo fa ho seguito una puntata di report dove si descrivevano possibili effetti negativi sulla salute smentiti però dalla letteratura scientifica. Il link sotto riporta le posizioni pro e contro:
http://www.webmasterpoint.org/news/wi-fi-dannoso-alla-salute-ne-parla-report-e-crea-polemiche-on-line_p31904.html
In Fillandia l’esposizione a reti Wi Fii nelle scuole è possibile per tempi molto ridotti, se ricordo bene per soli 30 minuti giornalieri.
Personalmente, se fossi un amministratore mi documenterei molto approfonditamente sull’argomento per passare all’estenzione del servizio almeno su tutto il centro urbano, così come avviente già da tempo nei comuni limitrofi.
Bisogna sempre ragionare dati alla mano. Prendi queste informazioni con le pinze, non ho approfondito le ricerche sull’argoemnto, ma in modo superficiale ho trovato quanto segue. Il limite della potenza emessa da un cellulare è 1W (1000 mW) per metro quadro. Quello di un telefono cordless è 250 mW. Quello di un router wifi è 30 mW.
Non penso che la Provincia di Roma avrebbe permesso la diffusione capillare di una rete WiFi se fosse stata pericolosa per la salute umana. Ha più senso preoccuparsi per l’elettrosmog prodotto da una antenna per cellulari o da una cabina di trasformazione elettrica. Non creiamo inutili allarmismi.
@ n. 9 – jozmile:
Giusto. Pienamente daccordo. Anche io ho una conoscenza molto superficiale dell’argomento e per questo mi domando se la tecnologia sia effettivamente sana. Rispetto ai dati che circolano sulla rete sembrerebbe di si. Tra l’altro io stesso a casa ho installato un router wifi. Ho sollevato la questione perchè se qualcuno ne sa di più sarebbe opportuno approfondire l’argomento.
Di solito il problema è che gli eventuali effetti dannosi si manifestano chiaramente dopo anni se non decenni, di solito per il principio di precauzione si dovrebbero evitare di installare presso scuole od asili.
Certo noi siamo fortunati, con i veleni che ci respiriamo (a quando il monitoraggio della qualità dell’aria) abbiamo altri problemi rispetto l’inquinamento elettromagnetico.
E’ impressionante la cappa gialla che è presente quasi ogni mattina nella nostra valle, mi ricordo che una volta si vedeva solo la cappa nera su Roma.
Molta paura a causa del fatto che non si riesce a stabilire i danni che può creare, il fatto è che il wi-fi casalingo diffonde il segnale radio ad una frequenza di 2,4 Ghz, mentre un servizio del genere dovrebbe diffonderlo ad una frequenza diversa. La mia è solo una preoccupazione fondata su questioni sollevate da organismi e stati che sono arrivati a vietare tale tecnologia.Non sarebbe più sicuro una fibra ottica?Quanta gente ha veramente bisogno di connettersi per strada o in un parco?Non lo so, mi auguro che chi è stato delegato a decidere e disporre della nostra salute metta da parte ambizioni personali e facili consensi per preservare la salute pubblica. Basta fare qualche breve ricerca sugli studi effettuati per vedere che non è uno scherzo.
http://www.youtube.com/results?search_query=wifi+antenna+problemi+salute&aq=f
La biblioteca si trova proprio vicino la scuola elementare? certo si potrebbe fare ancora in tempo a spostarla, magari lontano dalle 2 scuole e/o asili.
CErto in ogni caso siamo bombardati, ci sono gli impianti casalinghi, anche dei vicini di casa. Dal servizio di report ancora una volta possiamo rallegrarci del nostro ritardo tecnologico.
Report di solito fa dei servizi seri. Questo che ho visto non mi pare all’altezza e sinceramente non lo trovo attendibile. Innanzitutto già dal video n.1, quando vengono rilevate le radiazioni elettromagnetiche: viene registrato il valore di un’antenna di telefonia e di un ufficio con wifi, ma mentre nel primo caso ci sono solo al massimo due terminali (delle persone che stanno facendo il servizio), in quell’ufficio ci sono più di una decina di portatili funzionanti. Sarebbe stato più corretto anche dire il valore registrato, perchè dalle scale che si vedono sul terminale non mi sembrano, ad occhio, il terzo. Inoltre più volte si citano studi sulla dannosità della rete cellulare mentre si sta parlando di wifi. Ancora, nei paesi citati nel video è molto diffuso il WiMax che è un’altra rete senza fili, che opera a frequenze maggiori ed è sospettato di una dannosità maggiore.
Se vogliamo parlarne, dobbiamo farlo con cognizione di causa e dati alla mano, cose che nel video non vengono riportate.
Mi pare comunque davvero una minghiata (scusate il termine) usare cellulari in presenza di bambini (1 W), oppure controllarli con apparecchi cordless DECT (250mW) e poi preoccuparsi di un router wifi (30mW).
@Pietro: la rete WiFi della Provincia di Roma usa un router wifi come quello che abbiamo in casa nostra, quindi emette presso la fonte 30 mW.
Invece di preoccuparsi del router wifi della provincia, o di quello che ho affianco alla testa tutti i giorni preoccupiamoci dell’antenna per cellulari e televisioni presso il campo sportivo.
Caro Jozmile, anche io ho ben altre preoccupazioni, ma credo che il benaltrismo sia sempre sbagliato.
Credo che molte poche persone vogliano rinunciare al cellulare, mentre è possibile rinunciare al wi-fi e sostituirlo con la rete ottica.
In ogni caso il problema delle antenne del campo sportivo esiste ed è giusto parlarne.
Si potrebbe fare una classifica delle priorità nel campo dell’inquinamento.
correggetemi se sbaglio ma mi sembra che si rinnovi il solito problema del prezzo da pagare per il progresso… le cose sono due o accettiamo l’inquinamento elettromagnetico beneficiando del progresso oppure non lo accettiamo ma poi non ci dobbiamo lamentare se rimaniamo indietro rispetto ad altre comunità… e non dite per favore che ci sono altri metodi per ottenere progresso pulito come la fibra ottica ecc. perchè per costi, burocrazia, e quant’altro ricordiamoci di vivere in Italia!
Si può declinare il progresso con modi diversi, quello sostenibile o quello legato alle leggi di mercato.
mele adolfo: iniziativa : come per le antenne del campo sportivo e per la centrale elettrica di macere perche’ non organizziamo una raccolta fondi per fare delle rilevazioni dell’elettrosmog ??
ricordo molto bene come le antenne del campo sportivo, almeno 6-7 anni fa fossero totalmente illegali, fuori da qualsiasi norma di legge… Latini promise di risolvere… Pecorari (con Mattozzi da buon vate populi) promise un piano delle antenne e ora Petrichella che ancora non si esprime… risultati? zero! Il bello è che nella maggioranza pecorariana e in quella petrichelliana (anche se ormai si è spostato su altri interessi) c’era un certo Velli, che ha fatto una battaglia contro Latini per le antenne… ma in 5 anni e mezzo da amministratore cosa ha fatto poi? Nulla di nulla… allora la sua era solo propaganda… meditate gente….
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