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LiveART 16 Luglio 2010: Massimiliano Graziuso, Equivoci

14 luglio 2010 visto 247 volte Nessun Commento Scritto da Martina

Chi è venuto a trovarci sa che la musica è stata una grande protagonista dei primi due week end della rassegna, insieme alla fotografia e al cinema. Arrivati alla seconda edizione del Live Artena, abbiamo deciso di estendere la proposta culturale anche ad altre forme di intrattenimento. Data la natura del progetto-Live Art, con il quale intendiamo anche promuovere i talenti del nostro territorio, nella sua rinnovata forma del 2010 siamo orgogliosi di sostenere la nuova drammaturgia. Abbiamo optato per una tipologia di spettacolo teatrale che prevedesse al suo interno anche la presenza di musicisti.
Il primo artista che vi presentiamo, venerdì 16 luglio, si chiama Massimiliano Graziuso. Diplomato al Conservatorio, inizia subito la sua collaborazione con l’Accademia d’Arte Drammatica. Dal 2003 porta avanti un progetto di teatro musicale che lo vede coinvolto come attore ed autore dei testi. Nel 2007 viene invitato da Ascanio Celestini al Festival Bella Ciao con il monologo EquivociLa memoria. Nel 2006 si aggiudica il Premio Ugo Betti come miglior monologo di satira sociale. Vincitore inoltre della prima edizione del Festival del Teatro Visibile di Roma con lo spettacolo Equivoci, spettacolo che noi abbiamo l’onore di ospitare.

Equivoci nasce dal desiderio di raccontare storie assurde che però accadono davvero ad un Vincenzo Amitrano qualiasi: un puro, un giusto, l’ingenuità che cade dalle nuvole, un uomo che non ha mai smesso di credere negli altri, una faccia che non riesce ad indossare la maschera della scaltrezza. Equivoci non è altro che il racconto del “popolo degli sprovveduti” alle prese con la disorganizzazione della propria vita. Piccole storie in bilico tra drammatico e grottesco, tra ironico e amaro, tra fiaba e attualità, in cui si intreccia la dimensione del sogno con quella della realtà, le certezze con le incertezze. Ogni storia prende forza dalla necessità di credere che solo altrove, al di fuori della propria casa, della propria città, del proprio mondo ci sia veramente qualcosa di nuovo e straordinario.
Massimiliano Graziuso.

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